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FdI Empoli: "Riportata municipale sotto controllo del sindaco, hanno aderito al programma di Fratelli d'Italia"

Ancora una volta, pur riconoscendo la necessità di riportare la polizia municipale sotto il controllo del sindaco della città, Mantellassi e l’assessora alla sicurezza e alla polizia municipale Torrini privilegiano l’effetto pubblicitario rispetto alla sostanza degli interventi che vogliono raccontare ai cittadini empolesi. È questa la prima valutazione che i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Empoli Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano ritengono di fare all’indomani della declamata assunzione di due nuovi agenti della polizia municipale a Empoli.

Per Cosimo Carriero, capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia Empoli, Mantellassi e Torrini, pur non perdendo l’occasione per mostrarsi nell’ennesimo servizio fotografico, riconoscono, forse inconsapevolmente, che la polizia municipale deve tornare sotto il controllo del sindaco della città, svincolandola dal sistema dell’Unione dei comuni del circondario empolese-valdelsa. Infatti, l’U.O. della polizia municipale di Empoli, incardinata com’è nell’ambito delle competenze dell’Unione dei comuni, non è in grado di dare risposte concrete alle esigenze di sicurezza di una città che, da sola, ha circa 50.000 abitanti, uno snodo ferroviario tra i più importanti della Toscana e problemi legati allo spaccio di stupefacenti e alla criminalità urbana che non possono essere paragonati a quelli di tutti gli altri comuni dell’Unione.

Francesca Peccianti, coordinatrice di Fratelli d’Italia Empoli e consigliera comunale, a sua volta, nel valutare positivamente l’allineamento di Mantellassi e Torrini alle posizioni da sempre sostenute da Fratelli d’Italia sulla necessità di riportare la polizia municipale sotto il controllo dei sindaci, ritiene di sottolineare come, negli anni, le amministrazioni di centrosinistra abbiano prima svuotato di contenuti la polizia municipale empolese dimezzando l’organico (dai 40 uomini del 2008 ai circa 20 attuali), per poi ritornare sui propri passi prevedendo assunzioni di personale che, pur incorporato nel comando dell’Unione, dovrà essere impiegato esclusivamente a Empoli per fare fronte alle esigenze di sicurezza urbana. È evidente, dunque, sottolinea Francesca Peccianti, come anche Mantellassi e Torrini si siano resi conto che il sindaco di una città come Empoli non può condividere il personale della polizia municipale con le esigenze di un’Unione dei comuni anch’essa svuotata di personale, portata sempre dalle amministrazioni di centrosinistra da circa 114 uomini del 2012 (all’atto della costituzione) agli attuali 96 da raggiungere con le prossime assunzioni. Non dimenticando che la forza dei singoli comandi dell’Unione era di 120 uomini nel 2008: un sistematico svuotamento di uomini e competenze che dimostra la miopia di questo centrosinistra rispetto alla necessità di garantire la sicurezza dei cittadini.

Sulla questione relativa all’assunzione dei due nuovi agenti di polizia municipale e sul ruolo e competenze della polizia municipale stessa interviene anche Danilo Di Stefano, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Per Di Stefano, appare di tutta evidenza la necessità di ricondurre la gestione della polizia municipale empolese alla diretta responsabilità politica del sindaco che deve avere la possibilità di assolvere alle funzioni previste dal D.L. n. 14/2017 (c.d. decreto Minniti) sulla sicurezza urbana. Non è un caso che città come Scandicci, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, per rimanere in ambiti cittadini omologhi a quello empolese (che, però, hanno comandi a sé stanti non essendo inseriti in contesti associati), hanno organici di polizia municipale pari quasi al doppio, e, nel caso di Sesto Fiorentino, più del doppio (49 uomini) di quello assegnato alla polizia municipale dell’U.O. empolese, rispettando le proporzioni di un agente ogni 1000 abitanti previste dalla L.R. Toscana n. 11/2020. Per tornare, poi, ai due nuovi agenti in organico, per Di Stefano non si può pubblicizzare come una soluzione l’assunzione di personale che, stando a quanto risulta, non ha fatto neanche il corso di formazione, non avrà ancora l’arma in dotazione poiché non ha il decreto di agente di pubblica sicurezza, ma, soprattutto, non ha nessuna esperienza pregressa tenendo conto che i compiti e le funzioni della polizia municipale sono analoghi a quelli delle forze di polizia anche se nell’ambito del territorio comunale. Possiamo, dunque, dire, prosegue Di Stefano, che, per ora, passeggeranno per Empoli come gli appartenenti alle associazioni d’arma: e il paradosso non è poi così assurdo, fatta eccezione per la diversa divisa! Di Stefano, inoltre, tiene a sottolineare come, all’indomani del D.L. n. 14/2017, siano cambiate le competenze del sindaco in tema di sicurezza urbana che deve essere garantita disponendo della polizia locale, pur rimanendo in capo allo Stato la sicurezza pubblica (in senso stretto e da un punto di vista generale) che se ne occupa in provincia attraverso la figura del prefetto. È di tutta evidenza, allora, che una città come Empoli, con 50.000 abitanti, non possa rimanere legata alle necessità e ai vincoli di un’Unione dei comuni le cui città hanno esigenze diverse per dislocazione, numero di abitanti e incidenza dei fenomeni criminali. Così come è di tutta evidenza che il comando di polizia municipale di Empoli debba essere valorizzato, dotato di strumenti idonei e di personale professionalmente formato come quello delle forze di polizia, in numero tale da rispondere alle esigenze di sicurezza del territorio anche da un punto di vista della polizia di sicurezza e della polizia giudiziaria.

FdI Empoli

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