Istituto Comprensivo G. Gonnelli, i sindaci di Gambassi e Montaione scrivono alla Metrocittà per 'salvarlo'
Il sindaco di Montaione Paolo Pomponi e il sindaco di Gambassi terme Sergio Marzocchi hanno inviato una lettera alla sindaca della Città Metropolitana di Firenze per 'salvare' l’Istituto Comprensivo 'G. Gonnelli' di Gambassi Terme e Montaione da "un ingiusto percorso di accorpamento o fusione con altro istituto, peraltro non ancora individuato, nonostante sia salvaguardato dai criteri nazionali e regionali e risulti in netta crescita come numero di alunni, superiore comunque a 600" a causa della scelta di "salvaguardare il Liceo Galileo, già individuato dalla Regione Toscana ai fini dell’accorpamento, in quanto istituto scolastico di notevole rilevanza nel contesto storico culturale della città di Firenze".
Ecco il testo della lettera:
Gentile Sindaca Metropolitana,
nelle ultime settimane i nostri due Comuni si sono fatti promotori della difficile battaglia per il mantenimento dell’autonomia scolastica dell’Istituto Comprensivo locale, purtroppo coinvolto per il secondo anno consecutivo nella procedura di accorpamento e fusione di istituti scolastici ai sensi della legge 29 dicembre 2022, n. 197 e norme collegate, che dispongono la ridefinizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni.
In base alla recente Deliberazione della Giunta Regionale n. 1181 del 21.10.2024, relativa all’approvazione degli Indirizzi regionali per il dimensionamento della rete scolastica e per l’offerta formativa per l’anno scolastico 2025/26, l’Istituto Comprensivo “G. Gonnelli” dei Comuni di Gambassi Terme e Montaione non rientra ad oggi tra le 14 istituzioni scolastiche della Toscana destinate ad accorpamento o fusione ai sensi del Decreto interministeriale n. 127 del 30/06/2023 in quanto, per l’unico accorpamento richiesto alla Città Metropolitana di Firenze, è stato individuato, nell’allegato B al suddetto atto, il Liceo Classico Galileo di Firenze, che registra un numero di alunni inferiore a 600, limite individuato dalla norma statale come soglia di sbarramento per le procedure di razionalizzazione suddette.
Ciò nonostante le sorti del nostro istituto per il prossimo anno scolastico non risultano ancora del tutto certe, in quanto gli indirizzi regionali hanno assegnato a Province e Città Metropolitana di Firenze la facoltà di prevedere nei rispettivi Piani dell’offerta formativa e della rete scolastica accorpamenti di Istituti diversi da quelli individuati dalla Regione medesima, inserendo ulteriori criteri autonomamente definiti al fine di individuare le soluzioni più adatte alle proprie specificità territoriali, seppure nel rispetto dei criteri regionali e del numero di accorpamenti previsti per ciascuna provincia.
Dalle notizie apparse sulla stampa, avvalorate da alcune nostre recenti interlocuzioni con la Città Metropolitana, emerge la sensazione che l’intendimento dell’Ente che Lei ha l’onore di rappresentare sia quello di salvaguardare il Liceo Galileo, già individuato dalla Regione Toscana ai fini dell’accorpamento, in quanto istituto scolastico di notevole rilevanza nel contesto storico culturale della città di Firenze.
Tale decisione potrebbe irrimediabilmente penalizzare il nostro istituto scolastico che, nell’elenco di cui all’Allegato B sopra citato, segue immediatamente il Liceo Galileo per l’area metropolitana. L’Istituto Comprensivo “G. Gonnelli” di Gambassi Terme e Montaione si troverebbe quindi a dover subire inaspettatamente un ingiusto percorso di accorpamento o fusione con altro istituto, peraltro non ancora individuato, nonostante sia salvaguardato dai criteri nazionali e regionali e risulti in netta crescita come numero di alunni, superiore comunque a 600.
Come sindaci, unitamente alla cittadinanza che rappresentiamo, ci auguriamo che le decisioni che la Città Metropolitana dovrà assumere nell’ambito del processo decisionale di definizione dell’assetto scolastico locale tengano conto delle esigenze complessive del territorio che è tenuta ad amministrare e che siano orientate a tutelare anche l’identità storica e culturale delle zone periferiche, già abbastanza penalizzate da oggettive limitazioni strutturali e carenza di servizi, auspicando che almeno nei diritti fondamentali, quali l’istruzione, la cultura dominante identitaria della città non prevalga sulla pluralità delle culture periferiche.
La invitiamo pertanto, in qualità di Sindaca dell’intera area metropolitana fiorentina, a rappresentare questa nostra istanza nelle sedi decisionali di Sua competenza, valutando percorsi alternativi di accorpamento di istituti scolastici, anche diversi dal Liceo Galileo, da individuare nell’ambito della città di Firenze anziché nelle zone periferiche, salvaguardando innanzitutto quelli che – come l’Istituto Comprensivo Gonnelli - hanno già effettuato in passato (anno scolastico 1997/98) processi virtuosi di accorpamento sovacomunale impostando un percorso di programmazione educativa e scolastica a lungo termine che garantisse la salvaguardia dell’identità culturale del territorio e l’accesso all’istruzione per chi risiede nelle zone periferiche, e non a seguito di decisioni imposte in emergenza e senza condivisione.
Riteniamo che, in ragione del calo demografico e dell’esigenza di contenimento della spesa pubblica, tutte le istituzioni, centrali e periferiche che siano, sono chiamate ad intraprendere percorsi similari di programmazione dell’offerta educativa e scolastica locale rendendola parimenti fruibile a tutti i cittadini.
In conclusione e per meglio rappresentare il sentimento di preoccupazione delle nostre comunità ci teniamo ad informare che i genitori e i cittadini di Gambassi Terme e Montaione stanno attivamente manifestando il loro disappunto in merito alla temuta sorte di accorpamento dell’Istituto “G. Gonnelli” promuovendo autonomamente una petizione che ci sentiamo di sostenere anche come sindaci e che ad oggi ha raggiunto oltre 1.100 firme. Altre manifestazioni di cittadini sono in corso di organizzazione nei prossimi giorni per dare voce al dissenso nei confronti di un provvedimento che è vissuto come una minaccia all’identità dell’intera comunità locale.