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Fatture false e bilanci alterati per ottenere fondi da Stato per oltre 7 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Siena, sotto la direzione della Procura della Repubblica locale, ha avviato indagini nei confronti di cinque persone accusate di truffa aggravata per ottenere indebitamente erogazioni pubbliche, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta. Le investigazioni, condotte dalla Tenenza di Poggibonsi, hanno incluso un’attenta analisi dei documenti contabili, la ricostruzione dei flussi finanziari, l’uso delle banche dati e sopralluoghi.

Gli accertamenti hanno permesso di ipotizzare un sistema di false fatturazioni e bilanci manipolati per mostrare una situazione di solidità economica inesistente in quattro società, allo scopo di ottenere fondi garantiti dallo Stato per oltre 7 milioni di euro tramite il Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, creato per facilitare l’accesso al credito per le imprese che non dispongono di garanzie reali.

I fondi ottenuti non sono stati impiegati per l’obiettivo pubblico previsto e non sono stati restituiti, provocando l’attivazione della garanzia statale. Per l’ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato, lo scorso 18 settembre la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo per 7,3 milioni di euro. Inoltre, il GIP del Tribunale di Siena ha disposto, su richiesta del Pubblico Ministero, un’interdizione per dodici mesi dall’esercizio di attività imprenditoriali e professionali per quattro persone coinvolte.

Le indagini sono attualmente in fase preliminare, e la presunzione di innocenza degli indagati rimane fino a un’eventuale sentenza definitiva di condanna. Questa operazione dimostra l’impegno costante della Guardia di Finanza nella lotta alla criminalità finanziaria, soprattutto contro gli illeciti nella gestione dei fondi pubblici nazionali ed europei.

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