Nel mese della prevenzione le Astro Dragon Ladies si raccontano: "La vita è bella, nonostante la malattia"
"Nonostante la malattia, la vita è bella. Questo, a volte, non ce lo ricordiamo". "Sembra sempre che questa cosa debba succedere a un altro, o che non ti appartenga perché nella tua famiglia non hai avuto casi precedenti. Ma succede alle persone più diverse, non c'è età, non c'è situazione sociale. Da un momento all'altro può succedere a chiunque. Per questo bisogna andare a fare i controlli".
Sorriso fiero, tutte in divisa rosa, una dopo l'altra vogano dalle acque dell'Arno a quelle fuori confine, perché il messaggio della prevenzione non ha limiti. Ad insegnarlo sono le Astro Dragon Ladies, un gruppo di donne e di amiche, che dopo aver affrontato il tumore al seno hanno scelto come riabilitazione il dragon boat. Supportate dalla coach e dal timoniere le componenti della squadra, tutte operate al seno, si allenano ogni settimana sull'imbarcazione da 20 posti al ritmo del tamburino. Il ritrovo è sulle sponde del fiume a Capraia e Limite, dove il gruppo è nato nel 2012 per iniziativa del dottor Claudio Caponi, chirurgo senologo dell'Asl Toscana Centro, di Astro (Associazione per il Sostegno Terapeutico Riabilitativo in Oncologia), del comune di Capraia e Limite e della Canottieri Limite, che ospita le atlete nella propria struttura alla Mollaia.
Dragonesse di ogni età, ognuna porta con sé il suo vissuto e la sua esperienza. Le abbiamo incontrate durante "l'ottobre rosa", mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno che anche nell'Empolese Valdelsa vede tante iniziative, ogni anno organizzate da Astro per la sensibilizzazione e per raccogliere fondi destinati, tra l'altro, a strumenti all'avanguardia per le patologie oncologiche femminili per l'ospedale San Giuseppe di Empoli.
Astro Dragon Ladies, il racconto in video
In un soleggiato pomeriggio di metà ottobre, gonews.it ha assistito ad un allenamento delle Astro Dragon Ladies, finito in festa e risate tra le atlete. Perché, come dice Antonella Beccari, l'importante è condividere: "C'è una sorellanza tra tutte le donne di Astro e le donne di tutta Italia che incontriamo alle gare, quando ci si vede ci si abbraccia, come se si fosse tutte sorelle, perché quello che abbiamo passato ce l'abbiamo dentro gli occhi, dentro il cuore. Sorellanza e condivisione sono le cose più fondamentali".
Nelle gare "ci incontriamo, gareggiamo, ma alla fine c'è sempre un momento importante. La cerimonia dei fiori" spiega Francesca Patanè, "ricordiamo le donne che non ce l'hanno fatta. Quindi non ci sono vincitori, vinti, in quel momento tutte le squadre uniscono i dragoni, il rullo dei tamburi va all'unisono sul sottofondo musicale scelto dalla squadra che ospita, e si gettano in acqua tanti fiori colorati".
Dalle atlete viene ricordato che il gruppo è aperto a nuove donne che abbiano desiderio di allenarsi scegliendo questo sport come riabilitazione: "Non bisogna saper nuotare, non bisogna essere delle atlete, ma bisogna saper condividere perché è vero che è uno sport ma è anche una condivisione e l'unione per portare a tutte le donne l'importanza della prevenzione. Se non ci fosse stata la prevenzione, non saremmo qui".
"Mi ritengo una donna molto fortunata, fortunatissima. Perché sono ancora qui, sto bene, posso fare tutto, ho ripreso la gioia di vivere" dice infine Donata Ragionieri, la capitana delle Astro Dragon Ladies, "e poi con questa squadra, con queste mie amiche, sto bene. Lo consiglio veramente a tutte".
Margherita Cecchin