Il Comitato Salviamo la Collina al sindaco Vanni: "Si poteva riqualificare esistente, cementificare è folle"
Il Comitato Salviamo la Collina da Cemento risponde per punti a quanto espresso qualche giorno fa dal Sindaco Vanni in merito alla costruzione delle due RSA sulla Collina di Sovigliana di Vinci:
Riqualificare è possibile
Il Sindaco sottolinea la mancanza dei posti letto nelle RSA e su questo, come abbiamo detto più volte, siamo d'accordo, ma ciò non deve essere una giustificazione per cementificare un'area verde come la collina di Sovigliana. L'alternativa è nel riuso di edifici già esistenti, se non possibile nel comune di Vinci, magari nei comuni limitrofi, visto che una RSA da 160 posti ha un bacino di utenza sovracomunale; per questo le amministrazioni comunali della zona empolese-Valdarno dovrebbero dialogare per trovare una soluzione che non preveda consumo di suolo. Riguardo a quanto sostenuto dal Sindaco, e cioè che non sia tecnicamente possibile riutilizzare edifici esistenti, i fatti lo smentiscono: riqualificare è possibile e proprio Carron ha un progetto a Quarrata di costruzione di 2 RSA da 80 posti riqualificando l’ex ospedale Caselli. I lavori, però, sembrano fermi e l’opposizione del Consiglio di Quarrata crede che questo possa essere legato alla autorizzazione ricevuta da Carron sul territorio di Vinci per la costruzione delle 2 RSA. Questo fatto dimostra non solo che riqualificare sarebbe tecnicamente possibile, ma che affidare un servizio importante come la costruzione di RSA alla sola volontà di una grossa azienda privata, il cui scopo non è quello di garantire un servizio assistenziale-sanitario per i cittadini, ma solo quello di massimizzare il profitto (Carron costruisce e vende l’immobile ad un fondo, non si cura della sua futura gestione), fa sì che ciò che guida la localizzazione delle strutture non sia legato ad esigenze del territorio ma alla sola logica del profitto del privato, che ovviamente avrà un maggior guadagno costruendo su un terreno vergine piuttosto che effettuando una riqualificazione. Dunque, se la politica avesse la reale volontà di indirizzare tali opere verso la riqualificazione, questa sarebbe assolutamente fattibile.
Opere di urbanizzazioni funzionali alla sola RSA
Il Sindaco parla di realizzazione di opere di urbanizzazione per quasi due milioni di euro: rotonda, fognature, parco, 170 nuovi alberi, eccetera. Queste opere in realtà sono tutte funzionali e derivate dalla realizzazione della RSA, in quanto senza di essa non ci sarebbe alcun bisogno di tali opere in una zona che rimarrebbe periferica e rurale.
Riguardo alla piantumazione di 170 nuovi alberi, occorre ricordare che di contro verranno tagliati circa 120 alberi adulti, e ormai abbiamo tutti esperienza sull'efficacia della piantagione degli alberi giovani, che spesso dopo un anno sono già seccati, a differenza degli alberi adulti che, con radici profonde, resistono meglio al caldo e siccità, producono più ossigeno e catturano più CO2.
I posti di lavoro si creano anche riqualificando
Altro cavallo di battaglia del Sindaco è quello dell’occupazione: su questo sembrerebbe scontato dire (ma invece non lo è, a quanto pare) che la costruzione di RSA sfruttando edifici esistenti nel comune di Vinci o comuni limitrofi non cambierebbe l'effetto sull'occupazione in quanto la struttura sarebbe comunque vicina e raggiungibile dai cittadini di Sovigliana. Inoltre, occorre precisare che nella convenzione tra Comune e Carron, non si parla mai del numero di posti (quindi 120 è solo un dato ipotetico) e la priorità è per i cittadini dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa (non solo di Vinci).
La collina era a destinata ad edilizia residenziale?
Riguardo al fatto che su parte della collina era prevista edilizia residenziale, occorre fare chiarezza: tali previsioni, contenute nel Regolamento Urbanistico (precedente alle varianti del 2023) non sono mai state realizzate. Con i nuovi strumenti urbanistici (Piano Strutturale Intercomunale e Piano Operativo) il confine del territorio urbanizzato è stato giustamente ritracciato, riportando, anche sulle carte, la collina alla sua natura di territorio rurale. Come conseguenza, senza l'approvazione di questa variante, le previsioni di edilizia residenziale sarebbero decadute, in quanto vietate su territorio rurale dalla legge regionale (LR 65/2014).
Cementificare ancora è folle
Nel periodo storico che stiamo vivendo, fatto di dissesti idrogeologici e ondate di calore, pensare di cementificare ancora è davvero folle. Le aree naturali che penetrano all'interno dei centri urbani migliorano la qualità della vita portando ossigeno e aria fresca d'estate e funzionando da mitigatori del rischio idraulico grazie alla capacità del suolo di assorbire l'acqua (5-6 volte più di un terreno cementificato!).
Troviamo disarmante (e molto grave) continuare a dire che il problema del cemento è solo di chi si affaccerà dalla finestra vedendo una struttura invece che in campo. Continuare a fare certe affermazioni è indice di profonda miopia, di incapacità di lettura e comprensione delle attuali dinamiche, di incapacità di comprendere e gestire tutto quello che sta succedendo ripetutamente in tante zone d’Italia. Ministri, comunità scientifica, tecnici (e anche segretari di partito!) riconoscono che lo stop immediato al consumo di suolo sia ormai essenziale e non più rimandabile per la salvaguardia delle nostre città e per il bene comune. Quando lo capiranno anche i nostri Sindaci? Quando smetteranno di seguire con i paraocchi gli interessi di un modello di sviluppo antiquato e non più accettabile? Speriamo non troppo tardi.
Fonte: Comitato Salviamo la Collina dal Cemento