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Alluvione Castelfiorentino, la sindaca: "Causata dalla mancanza di alcune arginature"

Francesca Giannì

Francesca Giannì

La sindaca di Castelfiorentino Francesca Giannì non punta ancora il dito contro nessuno, ma nell'ultimo comunicato stampa del Comune sembra dire di più di quanto sembra in merito alla ricostruzione dell'esondazione dell'Elsa avvenuta lo scorso 18 ottobre.

L'esondazione, viene scritto a chiare lettere, sarebbe stata causata "dalla mancanza di alcune arginature lungo il fiume Elsa e il Torrente Corniola, di competenza e gestione della Regione Toscana e in particolare del settore Genio Civile, congiuntamente all’evento temporalesco che ha colpito la zona del senese, ha provocato l’ ingente allagamento di porzioni di territorio". Non si fa alcun riferimento preciso, ma il riferimento sembra essere a quel punto dell'argine 'abbassato' dal cantiere della Sr429 oggetto di un esposto da parte dei residenti. La sindaca conferma di aver acquisito "documentazione della dinamica dell'evento al fine di chiarire con sollecitudine le responsabilità del fenomeno, che sono certamente dati dalla correlazione del fenomeno temporalesco nel senese e l’assenza delle arginature sul reticolo" e parla di "una verità già cercata dai coinvolti nell’alluvione che deve essere garantita".

A pochi giorni dall'evento, con tutta la fase emergenziale da gestire, e una nuova emergenza meteo, non è ancora il momento, forse, per fare nomi o formalizzare accuse, ma sembra sempre più evidente che servano maggiori verifiche per capire se a causare l'esondazione sia stato solo un eccezionale evento atmosferico.

Nel comunicato il Comune auspica anche "il riconoscimento dell'emergenza nazionale e che siano stanziati dal Governo fondi ad hoc per il risarcimento a cittadini e imprese coinvolte"

 

Nuova allerta meteo, argine ripristinato ma resta paura

Oggi è stata diramata una nuova allerta meteo di codice arancione anche su Castelfiorentino, valida per il pomeriggio di oggi e la giornata di domani. Il Comune ha reso noto di aver fatto "un’immediata messa in sicurezza" degli argini e una "mappatura delle zone a rischio". 

I residenti parlano di "frequenti sopralluoghi dei tecnici" e di aver visto "la ricostruzione degli argini". "Gli argini sono stati ripristinati - spiega un alluvionato - e mi pare ci sia maggiore attenzione adesso alla cosa. Ovviamente non si tratta di lavori definitivi, quelli andranno fatti in primavera immagino. Ma per il momento posso dire di sentirmi tranquillo. Penso che ora stanno controllando e le cose siano fatte nel modo corretto, anche se non sono un tecnico, non so cosa stanno facendo".

Le foto dall'alto mostrano effettivamente uomini e mezzi al lavoro, e pare quindi che si sia effettivamente intervenuto sul punto specifico dove ha esondato l'Elsa. Resta però un po' di paura: "Abbiamo visto che stanno lavorando, anche di notte - spiega una residente - ma onestamente non mi sento tranquilla, la cosa è ancora troppo fresca".

Gli alluvionati continuano a ripulire le proprie case dal fango e inzia una prima conta dei danni: ci sono famiglie che dicono di aver subito "oltre 30mila euro di danni" tra auto e mezzi agricoli sott'acqua, muti sporchi, locali allagati o caldaie andate distrutte. "È difficile fare una stima - spiega un residente - ci sono persone hanno locali allagati, muri sporchi, macchine e mezzi agricoli sotto l'acqua". Danni ingenti sono quelli causati alle aziende, circa una trentina, che hanno visto mezzi, raccolti o prodotti distrutti.

 

 

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