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Emma Braslavsky presenterà il suo libro in Italia, anche a San Miniato

La scrittrice tedesca Emma Braslavsky sarà in Italia dal 28 al 30 ottobre per presentare il suo libro “Era pallida la notte, brillavano le luci”, tradotto da Diana Battisti, per l’editore La conchiglia di Santiago.

Si parte il 28 da San Miniato, si prosegue presso la Facoltà di Lettere, in piazza Brunelleschi a Firenze (il 29), per arrivare alla cattedra di Lingue di Pisa (il 30).

L’organizzazione della tappa sanminiatese (28 ottobre ore 18, in Biblioteca) è della Biblioteca Comunale Mario Luzi, in collaborazione con la casa editrice La conchiglia di Santiago. Dopo il saluto di Elena Maggiorelli e Matteo Squicciarini, rispettivamente assessori alle pari opportunità e alla cultura del Comune di San Miniato, interverranno la stessa scrittrice berlinese e la traduttrice Diana Battisti, seguita dalla presentazione vera e propria, dovuta a Maria Fancelli, prof. emerita di Letteratura tedesca all’Università di Firenze.

Il romanzo, appena uscito in Italia, racconta una Berlino appena domani o al massimo dopodomani, in un futuro cioè a noi vicino, prevedibile, come nei romanzi di Philip Dick e dei numerosi film che da loro prendono spunto. Il cinema, del resto, ispira molte pagine della trama, con passaggi che prendono il lettore, a volte un po’ inquietandolo. Berlino prospera grazie all’industria robotica: le imprese producono partner artificiali, androidi ormai indistinguibili dagli esseri umani; ogni genere di relazione desiderata appare realizzabile e apparentemente siamo a un soffio dal veder concretizzata una illimitata felicità individuale, insieme all’eliminazione totale della solitudine – ma allora perché il numero dei suicidi è quadruplicato? Le nuove creature padroneggiano l’arte dell’amore simulato, ma le persone che insieme a esse convivono sempre più spesso crollano sotto il peso dell’alienazione. È a questo punto che sul mercato si affaccia Roberta, Hubot (robot umanoide) incaricata di aiutare i servizi sociali a risparmiare sui costi delle esequie dei tanti morti suicidi. Se fallirà la sua missione, essa verrà smembrata e i suoi pezzi saranno riciclati nel settore della robotica domestica. Ma non a tutti interessa aiutarla a risolvere il suo primo caso.

Emma Braslavsky è scrittrice di romanzi, racconti, audiolibri, saggista, sceneggiatrice, curatrice di eventi e di mostre interdisciplinari e multimediali. Il suo debutto Aus dem Sinn (2007) ha vinto lo Uwe-Johnson-Förderpreis e il Franz-Tumler-Debütpreis. Dal suo racconto Ich bin dein Mensch (I’m Your Man) è tratto il film omonimo di Maria Schrader, la cui interprete principale Maren Eggert ha vinto la Goldene Lola nella categoria migliore protagonista femminile al Deutscher Filmpreis 2021 e l’Orso d’Argento alla Berlinale 2021 come miglior performance attoriale. Di recente è uscito con Suhrkamp il suo ultimo romanzo, Erdling.

La presente è la prima traduzione italiana di una sua opera, dovuta a Diana Battisti, docente di Lingua e Traduzione Tedesca presso l’Università di Macerata. La Battisti svolge un progetto di ricerca per l’Università di Pisa, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Studi Germanici e ha tradotto numerose opere inedite in lingua italiana, tra cui un racconto breve di Julya Rabinowich (Ebenbilder/Ritratti viventi, LEA 2015), il carteggio tra Stefan Zweig e Benno Geiger

(Non mi puoi cancellare dalla tua memoria. Lettere 1904-1939, Marsilio 2018), un saggio di Rainer Funk (L’uomo sconfinato, Sensibili alle foglie, 2020), un florilegio di liriche di Benno Geiger (Poesie scelte, FUP 2021) e ancora di Stefan Zweig due opere teatrali (La casa sul mare, Editoria & Spettacolo 2022; Tersite, Editoria & Spettacolo 2023).

Fonte: La conchiglia di Santiago

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