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"No alla guerra, sì alla pace": da Firenze il grido dei giovani di Palestina e Israele

Vengono da Israele e Palestina, dove il diritto internazionale viene calpestato, per rivendicare il diritto all’obiezione di coscienza. Lavorano insieme e rifiutano la guerra, l’esercito, le armi, l’odio.
Sofia Orr e Daniel Mizrahi (israeliani, hanno rifiutato armi e divisa, sono obiettori di coscienza e per questo reduci dal carcere), Tarteel Yasser Al Junaidi e Aisha Amer (palestinesi, sono attiviste nonviolente e difendono i diritti umani, contro l’occupazione) sono quattro testimoni di pace che credono nel dialogo e lavorano insieme, come “gruppo misto” israelo-palestinese, e rappresentano due importanti movimenti: Mesarvot (una rete di giovani attivisti israeliani che rifiutano di prestare il servizio militare obbligatorio), e Community Peacemaker Teams - Palestina (CPT, sostiene la resistenza di base nonviolenta guidata dai palestinesi contro l’occupazione israeliana).
Invitati in Italia dalla Campagna di Obiezione alla guerra, su iniziativa del Movimento Nonviolento, sono ospiti in varie città italiane, con conferenze stampa e iniziative pubbliche, dal 16 al 26 ottobre: oggi si è svolta una conferenza stampa alla loro presenza a Firenze, presso la Camera del lavoro in Borgo Greci 3 (la Cgil coordina la tappa fiorentina in collaborazione con le associazioni pacifiste del territorio).

In conferenza stampa, Bernardo Marasco, segretario generale Cgil Firenze, ha detto: “Le vicende di questi giovani testimoni di pace ci insegnano molto, è una grande opportunità poterli ascoltare, è una occasione per ribadire il ruolo della nostra città come messaggera di pace”.
Lo scopo del tour è di sostenere concretamente e politicamente i movimenti nonviolenti, gli obiettori di coscienza, i pacifisti che lavorano per la convivenza dei due popoli. La richiesta di pace che si alza dalle popolazioni civili, è l’unica alternativa alla violenza cieca dell’esercito e dei gruppi armati che a Gaza, in Cisgiordania, in Libano e in Israele stanno seminando odio e vendetta. La spirale che ci sta portando al terzo conflitto mondiale può essere spezzata: l’obiezione alla guerra è il primo passo. Per questo viene chiesto alle istituzioni, all’Unione Europea, al nostro governo, di riconoscere lo status di rifugiati politici a tutti gli obiettori di coscienza, disertori, renitenti alla leva, che fuggono dalle guerre e chiedono asilo e protezione.

Stamani a Firenze, i 4 giovani hanno raccontato la loro vicenda di messaggeri di pace ed è stato anche illustrato il loro programma di incontri pubblici e istituzionali nella due giorni fiorentina (oggi e domani): stasera alle 21 proiezione docu-film “Light” (ore 21, circolo Arci le Vie Nuove, via Giannotti 13), su iniziativa di Anpi, Arci, Donne insieme per la pace, Cospe, Cgil; domani martedì 22 ottobre incontro con gli studenti (con la collaborazione di Flc Cgil, ore 9, Auditorium Istituto Comprensivo Rosai, via dell’Arcovata 4/6); incontri istituzionali; incontro pubblico (ore 21, Circolo Arci 25 aprile, via Bronzino) su iniziativa di Cristiani insieme per la pace e Circolo 25 aprile.

La conferenza stampa di stamani è stata anche l’occasione per ricordare della manifestazione per la pace sabato 26 ottobre a Firenze “Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora”, all’interno della giornata di mobilitazione nazionale (organizzata da Europe For Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Sbilanciamoci, Coalizione Assisi Pace Giusta). Concentramento ore 14 in piazza Santa Maria Novella, corteo, conclusione alle 17 in piazza Santa Croce.

Fonte: Cgil Toscana e Firenze - Ufficio stampa

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