'A Empoli la cittadinanza conta', iniziativa del PD Empoli sullo Ius Scholae: "Battaglia dal territorio al Parlamento"
Si è tenuta venerdì 18 ottobre presso la casa del popolo di Avane ad Empoli un incontro organizzato dalla sezione del PD locale in merito allo Ius Scholae. L'evento, con il consigliere comunale Gianni Bagnoli come moderatore, ha visto intervenire la ex sindaca di Empoli Brenda Barnini e il segretario regionale del PD Emiliano Fossi. Era presente anche il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi e altri esponenti politici.
L'incontro si è aperta con la presentazione di un video realizzato dal Partito Democratico in cui vari ragazze e ragazze empolesi hanno parlato delle loro storie di 'non-cittadinanza', che hanno emergere i loro disagi quotidiani causati dal essere parte integrante di una comunità locale e nazionale che però, tuttora non li riconosce come cittadini italiani.
"Il video mi ha colpito per la naturalezza con cui le persone chiedono il diritto di essere ciò che sono, mi sembra una cosa banale ma evidentemente in questo paese non lo è. Per noi giovani è normale avere amici ragazzi che non hanno origini italiane ma che sono italiani a tutti gli effetti, che aspirano la 'c' in maniera splendida. Serve un impegno di tutti a vari livelli per poter portare avanti questa battaglia", così il Consigliere Comunale Gianni Bagnoli che ricorda l'atto presentato in consiglio comunale con cui si è data la cittadinanza onoraria agli studenti stranieri di Empoli.
Il tema dell'estensione della cittadinanza e la promozione dello Ius Scholae e dello Ius Soli rappresentano punti cardini per il Partito Democratico, che però fa deve fare i conti con la realtà politica italiana: "Dopo tanti anni - spiega Fabio Barsottini - abbiamo un governo di destra che ogni giorno utilizza un linguaggio che alimenta una cultura del diverso che genera odio, intolleranza e paura; noi questa cosa non la possiamo ignorare. Credo che il PD a livello nazionale e locale debba affrontare il tema del Ius Scholae. Penso che questa sia una battaglia daa fare per il centrosinistra, perché la gestione del conflitto è l'unico modo per migliorare la società in cui viviamo. Credo sia un'argomento da portare avanti per il bene della nostra comunità. A Empoli sono residenti circa 8mila persone senza la cittadinanza italiana. Tra questi, millesettecento non raggiungono i venti anni di età e noi crediamo che questi ragazzi meritino un'attenzione speciale".
Anche il Sindaco di Empoli Mantellassi traccia le linee guida a livello politico per garantire la cittadinanza a tutte quei ragazzi e ragazze che si sentono italiani ma che non vengono dallo Stato riconosciuti come tali: "L'obiettivo a cui dobbiamo tendere è lo Ius Soli, perché a mio avviso chi nasce in Italia è italiano. Ma questa dello Ius Scholae è una forma di mediazione che può trovare sostegno ampio in Parlamento. È una battaglia che dobbiamo fare. Poche settimane fa abbiamo deciso di dare la cittadinanza onoraria, è l'unica cittadinanza che un sindaco può conferire, ad un pezzo della nostra popolazione. L'abbiamo data a quei ragazzi che studiano, che vivo qui e che sono nati qui ma che non hanno la cittadinanza italiana. Il nostro paese non li riconosce ma noi li vogliamo considerare non solo cittadini italiani ma soprattutto cittadini empolesi. Il centrodestra ci ha criticato perché lo vede come uno strumento simbolico, è vero ma battaglie importanti in questo paese si sono fatte e si è rotto il muro del silenzio anche con gesti simbolici".
Sulla stessa linea l'ex Sindaca Brenda Barnini che inquadra la discussione rispetto al più ampio contesto mondiale mettendola in relazione al grande tema dell'immigrazione: "Non è vero che i flussi migratori sono un'emergenza, non è vero che nel mondo di oggi ci sono più persone che migrano, i numeri di oggi dicono altro se messi in proporzione con la popolazione mondiale. Questo tema è stato usato dall'ideologia della destra mondiale per costruire la sua narrazione. In questi anni abbiamo affrontato il tema e ne abbiamo parlato definendolo un'emergenza perché nel nostro paese e nella nostra unione europea ci sono leggi inadeguate a governare un fenomeno che è naturale. L'italia si era dotata negli aanni Novanta di una legge dignitosa, la n.286 'Turco-Napolitano', che però venne stravolta dalla Bossi-Fini del 2002. Quando il centrosinistra è stato al governo non ha avuto sufficiente coraggio politico e soprattutto i numeri per poter cambiare la legge. Dobbiamo farci trovare pronti per caambiarla, perché in assenza di ingressi regolari basati su motivazioni di lavoro, noi saremo per sempre condannati a tenere in condizione di sudditanza queste persone, perchai chi non ha diritti e ha soli doveri non è un cittadino è un suddito".
"Penso sia importante - conclude Barnini - partire da questo tema prima di arrivare alla cittadinanza, capire perché in questi anni non siamo stati in grado di affrontare il tema delle migrazioni. La cittadinanza è quel pezzo di riforma in più che va agganciata ad una riforma più grande che riguarda il testo unico sull'immigrazione. In mancanza di questo anche una legge sulla cittadinanza come lo Ius Scholae rischia di non dare i frutti che noi vogliamo."
È il segretario Fossi a farsi carico della discussione "da raccogliere da parte del Partito a livello regionale", e in particolar modo riferendosi all'atto presentato in consiglio comunale, prende un impegno: "Lo porteremo nel contesto dei vari capi gruppo dei vari consigli comunali in Toscana per far sì che sia un'elemento diffuso, stimolando così anche le istituzioni regionali. Abbiamo un governo che si caratterizza per essere classista, con tendenze autoritarie, un governo ultranaziolista che sul tema delle immigrazioni prova a scommettere per aumentare il suo consenso elettorale. Sullo Ius Scholae dobbiamo fare una battaglia, che non sarà quella finale, ma sarà un inizio, che parte dal territorio ma deve arrivare alle aule parlamentari."