Keu, Legambiente e Movimento Consumatori Toscana parti civili nel processo
Inquinamento ambientale, traffico di rifiuti pericolosi e associazione a delinquere aggravata dall’agevolazione mafiosa. Sono questi alcuni dei reati contestati dalla procura di Firenze, che ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone e 6 aziende, coinvolte nell’inchiesta KEU. L’udienza preliminare si è tenuta oggi, 18 ottobre, davanti al giudice Gianluca Mancuso e vede Legambiente tra le parti offese, che è stata accettata come parte civile.
“Si avvia oggi un processo di fondamentale importanza per la nostra regione – dichiara Fausto Ferruzza, presidente Legambiente Toscana – perché ottenere verità e giustizia su uno dei casi più gravi di inquinamento ambientale della nostra storia recente, è un obiettivo statutario di rango prioritario per la nostra associazione. Ci auguriamo, altresì, che si possa procedere nel modo più celere ed efficace possibile alla rimozione degli agenti inquinanti (e quindi alla bonifica) di tutti i siti interessati dall’illecito smaltimento”.
Le indagini, svolte dal Comando regionale Carabinieri Forestale della Toscana insieme al Nucleo Operativo Ecologico di Firenze, hanno condotto a ipotizzare un illecito meccanismo di traffico e smaltimento delle scorie di risulta della concia delle pelli, provenienti dal comprensorio del cuoio di Santa Croce sull’Arno.
Questi residui, detti “KEU”, ossia “ceneri derivanti dall’essiccazione dei fanghi conciari”, non adeguatamente bonificati e quindi assai inquinanti, sarebbero stati utilizzati in grandi appalti pubblici con un concreto pericolo di contaminazione del suolo e delle falde. Si tratta di circa 8mila tonnellate (contenenti cromo3) destinate quali inerti nel riempimento di nuove infrastrutture (es. il V lotto della SR 429 Empolese-Valdelsa). Non solo, questi scarti sarebbero stati destinati anche ad altri cantieri o siti come ad esempio nell’aeroporto militare di Pisa (poi bonificato), in un terreno di recupero ambientale a Massarosa, nella zona del Green Park a Pontedera e nella Strada Provinciale 26, nel territorio comunale di Montaione.
Un sistema che, secondo l’accusa, avrebbe visto coinvolti attivamente imprenditori, amministratori locali e politici regionali, insieme a soggetti legati alle cosche Gallace e Grande-Aracri. Nella stessa inchiesta è finita anche la gestione del depuratore di Aquarno, destinatario di finanziamenti pubblici, che sarebbero dovuti servire a ridurne l’impatto ambientale. Una vicenda oscura, emersa nel 2021 grazie alle segnalazioni all’Arma dei Carabinieri da parte di alcuni cittadini e cittadine, che hanno denunciato il sospetto e sistematico sversamento di liquami dal depuratore sotto indagine.
Anche il Movimento Consumatori Toscana esprime soddisfazione per l’ammissione come parte civile da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) nel processo riguardante il Keu.
Il Presidente del Movimento Consumatori Toscana, Benedetto Tuci, ha accolto la notizia, evidenziando come questa ammissione costituisca un importante precedente giuridico. “Siamo soddisfatti – ha dichiarato Tuci – poiché questo risultato dimostra l'importanza del ruolo delle associazioni dei consumatori nell’impegno quotidiano in difesa dell'ambiente come elemento di tutela dei cittadini e dimostra la competenza del Movimento nella tutela dei diritti dei consumatori. Esiste una connessione diretta tra l'inquinamento ambientale e la salute delle persone. La nostra partecipazione come parte civile può essere vista come un atto di riconoscimento verso il nostro lavoro".
La giornata è stata anche significativa per un ulteriore sviluppo nella vicenda: oggi, infatti, è stata depositata l’istanza per la citazione dei responsabili civili, sui quali il Movimento Consumatori attende un esito favorevole. Il pronunciamento è atteso presumibilmente durante la prossima udienza fissata per il 13 dicembre 2024, un appuntamento cruciale per determinare le ulteriori responsabilità civili coinvolte nel procedimento.
Anche l’Avvocato Alberto Polverini, che rappresenta il Movimento Consumatori Toscana in questo processo, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto. “Questo riconoscimento ci dà ulteriore fiducia nella possibilità di ottenere giustizia per i cittadini coinvolti e per i consumatori che tuteliamo. Non tutte le associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile sono state ammesse, quindi questo è per noi motivo di grande orgoglio e testimonia il valore del nostro lavoro”, ha dichiarato Polverini.
Fonte: Legambiente - Ufficio stampa