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La "guerra" delle petizioni: chi è contro e chi a favore della nuova base dei Carabinieri a San Rossore

La nuova base dell’arma Carabinieri a Pisa divide. A distanza di pochi giorni, due petizioni sono state lanciate sulla piattaforma Change.org, la prima a favore della struttura e la seconda nettamente contraria in cui si evidenziano le preoccupazioni per il notevole consumo di suolo, in particolare nelle aree boschive del Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli.

È Maurizio Nerini, capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Pisa, a lanciare l’appello “A favore della base Carabinieri a Pisa”, il 7 Ottobre in cui esprime fermo apprezzamento alla localizzazione della base dei Carabinieri (Gruppo di Intervento Speciale – G.I.S. e 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”) tra l’area CISAM a San Piero a Grado e la Tenuta Isabella a Pontedera. Essa evita un enorme consumo di suolo, gran parte del quale in area boscata e pregiata del Parco MSRM”. Per il consigliere, infatti, il progetto “coinvolge marginalmente il Parco MSRM, dove saranno piantumate migliaia e migliaia di piante”. E infine l’appello a “tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali perché si schierino con noi a favore di questa opportunità che porta un indotto di 6 milioni sul territorio agevolando il lavoro preparatorio di Governo, Parlamento e Enti Locali”.

In netta contrapposizione la petizione contro l'ampliamento della base dei Carabinieri che ha raccolto oltre 1.100 firme. A lanciare l’appello Pierluigi D’Amico che ha avuto il sostegno di diverse associazioni ambientaliste tra cui Italia Nostra, Lipu e WWF Toscana. “Al CISAM la base occuperebbe circa 90 ettari: un’enormità - si legge nell’appello - Con i circa 40 ettari della Tenuta Isabella, si potrebbe arrivare a un consumo di suolo di circa 130 ettari: 1.300.000 metri quadri! Una estensione quasi doppia di quella del 2022, come doppie potrebbero essere anche le volumetrie, ignorate nei documenti ufficiali”. Secondo il promotore della petizione, si stima l’abbattimento di circa diecimila piante. “Facciamo appello a tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali perché si schierino con noi contro questa devastazione ambientale, mutando le scelte fatte in precedenza - conclude la petizione - È ancora possibile fermare il progetto agendo su Governo e Parlamento e promuovendo un percorso partecipativo della cittadinanza indispensabile su un intervento di tale impatto”.

Fonte: Change.org - Ufficio stampa

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