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Multiutility, Filo Rosso: "Mozione approvata, ma posizione poco chiara da parte del PD"

Riportiamo la nota di Filo Rosso in merito all'ultima seduta del consiglio comunale di San Miniato e alla mozuone presentata sul tema Multiutility:

“Esprimiamo soddisfazione per la nostra mozione sul salario minimo, una battaglia di civiltà per tutti i lavoratori che oggi vede anche il comune di San Miniato tra i comuni a sostegno di una maggiore equità salariale e di sicurezza per i lavoratori coinvolti negli appalti pubblici

La mozione che abbiamo presentato contro la Multiutility risponde all’esigenza di riportare il dibattito sulla gestione del servizio idrico all’interno di un consesso rappresentativo, e non solo nel contesto dei consigli di amministrazione delle società coinvolte o all’interno del Partito Democratico. Come abbiamo visto nella recente seduta del Consiglio Comunale, gli esponenti del PD sanminiatese hanno proposto, rispetto agli impegni sollecitati nella mozione, una posizione poco chiara rispetto al tipo di percorso che vogliono intraprendere per la gestione del servizio idrico. Questa confusione e ambiguità si è manifestata anche in sede di votazione: prima hanno proposto emendamenti senza interloquire con noi per trovare una mediazione ma solamente cancellando dei punti dove si impegnavano il sindaco e la giunta, poi nella votazione si sono astenuti in blocco senza presentare una mozione alternativa, facendo di fatto passare la mozione presentata da Filo Rosso con i soli voti della nostra consigliera Veronica Bagni e della consigliera Manola Guazzini appartenente al gruppo misto. La mozione sulla Multiutility viene quindi approvata dal Consiglio Comunale con due emendamenti. Uno è meramente formale e richiama a una situazione di temporalità riguardo alla ripubblicizzazione delle quote di ABAB. L’altro di carattere politico, proposto dalla Consigliera Manola Guazzini, richiama a un impegno della Giunta e del Sindaco rispetto alla contrarietà della quotazione in borsa di qualsiasi servizio pubblico. Quest’ultimo emendamento, pur esulando dal tema specifico del servizio idrico nel contesto della Multiutility, abbiamo ritenuto opportuno accoglierlo perché in linea con la mozione presentata rispetto a temi come difesa dei Beni Comuni e pubblicità dei servizi essenziali.

Sulla Multiutility e sulla sua quotazione in borsa dei servizi pubblici quali acqua, energia e rifiuti dobbiamo rilevare una sostanziale ambiguità del PD sanminiatese sull’argomento. 

Il luglio scorso infatti appare un comunicato firmato da 13 sindaci del PD della provincia di Pisa (tra cui anche Simone Giglioli) per la posizione favorevole alla ripubblicizzazione del sistema idrico integrato secondo il modello della gestione in-house in contrasto al progetto Multiutility con indirizzi orientati alla borsa.

Forti del fatto che anche a Pisa e Pontedera e in maniera diversa anche a San Giuliano Terme una mozione che chiedeva alle giunte la contrarietà di una Multiutility quotata in borsa con all’interno il servizio idrico sono passate votate all'unanimità anche noi di Filo Rosso abbiamo prodotto una mozione che ne replicava gli indirizzi. 

Sebbene la nostra mozione sia passata per via dell’impreparazione della maggioranza consiliare,  occorre fare delle valutazioni rispetto al dietrofront del sindaco rispetto a quanto aveva firmato pochi mesi prima. Noi di Filo Rosso ci siamo rifiutati di omettere i punti che avrebbero reso la mozione ambigua proponendo la contrarietà alla sola ALIA – Multiutility e non al progetto in sé, senza la possibilità di portare fuori la gestione del servizio idrico. L’oggetto Multiutility è per definizione un gigante gestore di tutti i servizi con la prospettiva della quotazione in borsa. Dal dibattito emerge chiaramente che il PD non è troppo convinto quando afferma di voler rendere pubblico il servizio idrico.

Perché la posizione sostenuta da Giglioli nell’appello di questo luglio non è stata sostenuta anche in questo consesso esprimendo voto favorevole all’attivazione di impegni di Sindaco e Giunta? Forse a darci una risposta ci può sopravvenire il documento di indirizzo prodotto dalla direzione provinciale di Pisa del Partito Democratico il 20 settembre, appena 10 giorni fa. Qui se pure si continui a sostenere la propria contrarietà al progetto di Multiutility, si parla di “superare rigidità e ideologismi”, e continua dicendo che “questo percorso accanto al ciclo delle acque deve coinvolgere da subito anche quello del ciclo dei rifiuti e dell’energia, valutando naturalmente step progressivi, ma con la chiarezza dell'obiettivo finale”. Pertanto ci sentiamo di chiedere: qual è questo obiettivo finale? Perché due mesi fa si parlava addirittura di una “ripubblicizzazione secondo il modello in house” e adesso si vuole avvicinare il percorso del servizio idrico insieme ad altri servizi, facendo pensare -senza dirlo chiaramente-a una multiutility? 

Noi, a differenza del Partito Democratico, vogliamo essere chiari col dire che siamo contrari alla multiutility intesa come azienda operante in più settori al fine di concentrare capitale e quotarsi in borsa. Che sia a maggioranza pubblica o privata, che sia fatta dalla provincia di Firenze o da quella di Pisa – perdonate la semplificazione – non ha importanza. È importante che l’acqua rimanga un servizio a gestione pubblica come da consultazione popolare avvenuta nel 2011, non possiamo permettere che le tariffe pagate con i soldi dei contribuenti siano utilizzate per le speculazioni finanziarie su un bene pubblico come l’acqua".

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