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Cittadinanza onoraria agli studenti stranieri, ma se "nati e residenti" a Empoli: le opposizioni contro la "lieve modifica"

Nel consiglio comunale di Empoli di ieri è stata approvata la delibera che concede la cittadinanza onoraria ai figli di stranieri che hanno frequentato un ciclo di studi. Se può non sorprendere il voto contrario del centrodestra, dove, però, bisogna sottolineare che c'è stata una riflessione nel merito dell'efficacia di tale atto e non c'è una preclusione a prescindere per lo Ius Scholae, risalta invece l'assenza tra i voti favorevoli di M5S e Buongiorno Empoli-Siamo Empoli che si erano dichiarati fin da subito d'accordo con la proposta.

Il pomo della discordia è stata una "leggera", ma a quanto pare sufficiente, modifica della delibera stessa. La prima delibera prevedeva "di conferire la cittadinanza onoraria a tutti i figli minori di cittadini stranieri che frequentano le scuole del territorio comunale e che abbiano completato almeno un ciclo scolastico, come riconoscimento simbolico del loro legame con la città e del loro contributo alla comunità". Ma la delibera portata in aula avrebbe aggiunto il requisito di "nati e residenti a Empoli". Ad evidenziarlo in sede di presentazione è il sindaco Mantellassi: "Abbiamo circostanziato meglio l'atto con un intervento di lieve modifica indicando 'nati e residenti nella città di Empoli'".

Una 'lieve modifica' che secondo Buongiorno Empoli "cambia sostanzialmente la delibera": "Sono due parole in più, ma cambia sostanzialmente la delibera. Numericamente si taglia fuori tante famiglie. Come era stato presentato avremmo votato a favore, messa cosi siamo in difficoltà", così Leonardo Masi che lamenta anche che la 'correzione' sia stata comunicata tardi, alle ore 18.30, "in teoria a consiglio comunale iniziato".

"Il sindaco parla di 'leggera modifica' - ha detto in aula Sabrina Ciolli - rispetto alla mozione protocollata che non parlava di nati sul territorio empolese. Capiamo il requisito della residenza, ma della nascita no. Un bambino arriva qui quando ha 3-4 anni, il fratello nasce qui, quest'ultimo ha la cittadinanza e il primo no, nonostante sia cresciuto e abbi afatto el scuole qui. Ho fatto i complimenti in commissione quando fu presentato l'atto, ma ora questa 'leggera modifica' mi lascia l'amaro in bocca"

Sull'argomento interviene anche Fratelli d'Italia, che concorda con Ciolli e parla di "strumentalità": "Che senso ha - spiega la capogruppo Francesca Peccianti - riconoscere la cittadinanza onoraria a ragazzi solo perche frequentanole scuole e non riconoscerla allora ai loro parenti e ad altri stranieri che portano avanti un percorso concreto di vera integrazione, lavorando e vivendo qui, con il rispetto delle nostre legge. È una proposta strumentale e fatta per ragioni di opportunità politiche: questi ragazzi diventeranno elettori, si spera che si ricorderanno del PD e della sinistra; poi si vuole fare pressione sul governo nazionale per lo Ius Scholae, che si arenò nel 2022 anche per colpa del PD che voleva solo lo Ius Soli"

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