Antenne, il Comune contro l'innalzamento dei limiti. Bocciati altri emendamenti
Si è parlato di 5G e di antenne ieri nel corso del consiglio comunale di Empoli. La Giunta ha presentato una "presa di posizione sull'ipotesi dell'aumento dei limiti dei campi elettromagnetici" approvata a maggioranza con astensione dei consiglieri di FdI; è stato quindi approvato un emendamento Pd e bocciato invece l'emendamento Buongiorno Empoli-Siamo Empoli e M5S.
La 'presa di posizione' del Comune
Il testo approvato, in sintesi, afferma "la contrarietà all'aumento dei limiti dei campi elettromagnetici, portati a 15 V/m (volt metro), con l'approvazione del DDL Concorrenza, in assenza di dati scientifici aggiornati sugli eventuali effetti indesiderati sulla salute umana, punta affinché l'amministrazione comunale si attivi per limitare l'applicazione locale del DDL Concorrenza in ambito di emissioni elettromagnetiche oltre a promuovere la più ampia diffusione delle informazioni sul tema degli impianti di telefonia mobile e sull'uso corretto dei cellulari e dei dispositivi elettronici, soprattutto tra i bambini, i ragazzi e gli adolescenti", così in una nota del Comune.
"A oggi l'amministrazione comunale ha pochi elementi in mano per agire perché governi hanno puntato a deregolamentare questi temi - ha dichiarato il sindaco Alessio Mantellassi -. La nostra preoccupazione non è quella dell'innovazione tecnologica, ma di non avere alcuno strumento di governo del territorio. Il Comune si è sempre dotato del piano antenne, rinnovato nel 2021 l'ultima volta, ma la normativa nazionale sta superando anche questo strumento. Ritengo che sia un errore. Abbiamo dunque elaborato una strategia con il piano Antenna Trasparente, con un atteggiamento non di ostilità ma di attenzione e puntiglio. Con l'atto approvato in Consiglio siamo tra i pochissimi comuni ad aver portato una delibera in Consiglio comunale per chiedere un posizionamento dell'ente. Su questo tema è necessario rallentare e ridare ai comuni gli strumenti di governo del territorio".
"L'aumento delle stazioni radio base ha portato alle preoccupazioni dei cittadini sulla salute - ha commentato invece l'assessora alla Transizione Ecologica, Laura Mannucci -. La Regione Toscana si sta muovendo con uno studio, che a oggi manca, sugli effetti delle esposizioni delle antenne, dando mandato ad Ars e Arpat. Come amministrazione ci poniamo in una situazione di precauzione, in attesa di avere studi scientifici più aggiornati. Con questa delibera prendiamo posizione anche a livello politico su questi limiti che sono già stati innalzati. Organizzeremo un convegno dedicato, come annunciato, e cercheremo di sensibilizzare anche in merito all'uso degli smartphone tra i più piccoli".
Il Comune di Empoli fa inoltre sapere che "l'attenzione è massima" sull'argomento e ricorda quanto fatto con il piano 'Antenna Trasparente', che prevede una sezione del sito del Comune ad hoc, un convegno scientifico dedicato previsto a fino ottobre, e il costante monitoraggio dei livelli dei campi elettromagnetici. I risultati di questa campagna di controllo sono anch'essi sul mini-sito dedicato ad Antenna Trasparente (https://antenna-trasparente.comune.empoli.fi.it/).
Nell'emendamento presentato dal PD si chiedeva, inoltre, di chiedere una presa di posizione di ANCI in materia, oltre che predisporre il rinnovo del Piano Antenne comunale.
Gli emendamenti bocciati e le richieste di Stop 5G
Ad assistere interessato al consiglio comunale c'erano i comitati 5G che parlano di "un passo avanti nella presa di coscienza che il problema esiste, pur con tutti i limiti di un dibattito ancora insufficiente". I Comitati, a dire il vero, sembrano solo parzialmente soddisfatti, e fanno alcune precisazioni.
Stop 5G Empoli, dopo una conferenza stampa sul tema, aveva inviato nell amattina del 30 settembre ai gruppi di opposizione alcune osservazioni e richieste: "Pur nella ristrettezza dei tempi speravamo in un miglioramento dell'atto, concordato tra maggioranza e opposizioni", si spiega. Nella fattispecie si chiedeva di chiedere espressamente ad ANCI e altre istituzioni "di battersi per il ritorno ai limiti stabiliti prima del 2012, obiettivo deto 6X6 (6 V/m misurato sulla media di 6 minuti)", una "ordinanza sindacale che vieti il superamento dei 6 V/m", di opporsi alla "liberalizzazione daffa col Decreto Crescita Monti nel 2012 che porta il limite a 6V/m, ma misurato su 24 ore invece che su 6 minuti come in precedenza" e di "rivedere il regolamento indicando tra l'altro un divieto assoluto di impiantare antenne in vicinanza di nidi e scuole da 3 a 19 anni".
Di queste proposte Buongiorno Empoli ne ha accolte le prime tre, presentando emendamenti in consiglio comunale. Queste, però, sono state bocciate, non senza polemiche, limitando l'atto alla sola richiesta di tornare al limite di attenzione di 6 V/m: "Abbiamo apprezzato la delibera proposta al consiglio comunale su l'aumento dei limiti dei campi magnetici - spiega Leonardo Masi di Buongiorno Empoli - Avevamo soltanto proposto un emendamento che, oltre a riconoscere quale è stata la legge che ha innalzato i limiti, chiedeva al sindaco di valutare (non obbligare) anche altre azioni. Avevo inviato l'emendamento alle ore 9,30 di mattina alla capogruppo del PD. È stato bocciato dalla maggioranza, compreso il gruppo del PD dicendo che non avevano avuto tempo di approfondirlo. Appena bocciato, lo stesso PD, in quell'istante, ha presentato un altro emendamento"
"Apprezziamo comunque il passo avanti, - spiegano invece i Comitato 5G - ma ci rendiamo conto che ancora, nell’opinione pubblica prevalente che negli interventi ascoltati c'è da superare tanta presunzione di sapere cose che invece si sanno poco". La sensazione che filtra tra comitati e opposizioni, insomma, è quella di un passo nella giusta direzione in termini di sensibilizzazione e attenzione sul tema, ma al contempo troppa 'prudenza' dal punto di vista politico e normativo.
I Comittai fanno poi alcune loro precisazioni. Nella nota del Comune si legge che "la questione italiana del limite dei 15 V/m (in precedenza il limite era di 6 V/m) riguarda la telefonia in 5G si inserisce in un quadro europeo dove in altri Stati dell'UE sono vigenti limiti più elevati (il massimo per l'Unione è di 60 V/m)". I Comitati, però, ritengono questa una lettura "semplicistica", in quanto "i livelli massimi riportati (60V/m) sono calcolati sui 6 minuti, e non sull'intera giornata come in Italia, questo significa che il dato dei 6V/m è conteggiato in modo diverso: potrebbe accadere che il limite viene sforato di molto per alcune ore e poi per altre rimane inferiore. Ma ciò che conta per la salute è il voltaggio che si assorbe nel breve periodo"
I Comitati, inoltre, intendono "rettificare una inesattezza del Sindaco Mantellassi che ha sostenuto che una ordinanza sindacale che vieti il superamento dei limiti di attenzione di 6 V/m non si può fare e che nessun comune l'ha fatta. L'ha fatta per primo il Sindaco del Comune di Cogorno (GE), la n° 3 del 30 aprile 2024, l'indomani della liberalizzazione voluta dal Governo Meloni, seguito poi da vari comuni di Levante e del Friuli più preparati sulla questione. Certo è una ordinanza passibile di ricorsi da parte delle compagnie telefoniche, ma il senso umano prima che politico era chiaro".