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Accorpamento della scuola di Montaione e Gambassi, ci risiamo. Pomponi: "Delusione e amarezza"

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"Tanta delusione, tanta amarezza, tanta incazzatura". Così Paolo Pomponi, sindaco di Montaione, conclude un lungo post sul suo profilo Facebook. Il tema è, un anno dopo, l'accorpamento degli edifici scolastici, un argomento che interessa l'istituto Comprensivo Gonnelli di Gambassi Terme e Montaione. Già quasi dodici mesi fa fu al centro della discussione, adesso torna alla ribalta e Pomponi si è sfogato sul suo social e non ha lesinato una stoccata all'assessora regionale Alessandra Nardini. E promette il ricorso al Tar. Anche se, dice il sindaco, "almeno al momento, non ci saranno cambiamenti negli edifici scolastici che rimarranno gli stessi e i bambini continueranno a frequentare la stessa scuola".

Pochi giorni Pomponi è stato stati informato "indirettamente che il nostro istituto scolastico rientra fra quelli da accorpare per il prossimo anno anche se adesso ha più di 600 iscritti (dato certificato anche dalla Regione)". E questo perché? Prosegue Pomponi: "Perché la Regione, nella persona dell’assessora Nardini e i suoi uffici, ha cambiato alcune delle 'regole', sono stati introdotti nuovi criteri 'oggettivi' che tanto per cambiare ci penalizzano, anche in questo caso senza alcuna concertazione preventiva".

Ma occorre adesso fare un passo indietro. Tutto parte dalla normativa nazionale che stabilisce numerosi tagli agli istituti scolastici. "Sopprimere gli istituti scolastici vuol dire togliere l’autonomia che da sempre ne rappresenta il maggior valore e che fa di realtà come il Gonnelli una scuola di vera qualità, apprezzata da tutti, insegnanti, genitori, studenti. Questo è il primo e più grande errore strategico" dice Pomponi.

La Regione ha dovuto scegliere dei criteri e, per il primo cittadino montaionese, ha fatto "un errore politico" perché ha escluso dagli istituti da accorpare i comuni periferici e ultraperiferici: "Castagneto Carducci è periferico, Montaione e Gambassi no, e qui qualche perplessità sulla correttezza della classificazione è lecita. Ma qualcuno ha idea di cosa vogliano dire due comuni come i nostri, di quasi 200kmq di estensione, con piccole frazioni distanti molti chilometri dai centri più abitati?". Furono presi in considerazione solo gli istituti che non ricadevano in quel tipo di Comune e che avevano un numero di iscritti sotto 600. Fu decisivo il Milleproroghe.

E si arriva alle ultime ore, con le regole cambiate che finiscono nel mirino del sindaco di Montaione. Ancora Pomponi: "Questa volta è stato deciso che per 'omogenizzare' sul territorio toscano gli accorpamenti, non ci possono essere più di 3 soppressioni di istituti scolastici per provincia (lo scorso anno erano 4) ed 1 per comune (sarebbe interessante sapere le reali motivazioni dell’introduzione di queste nuove regole, quali “pressioni” hanno prevalso). Peccato che per alcune province (come. Pisa, Livorno, Prato) non sia previsto alcun accorpamento".

Come hanno agito Montaione e Gambassi? Abbiamo chiesto di escludere dagli accorpamenti, al pari degli istituti con sede in comuni periferici, anche le 'Istituzioni scolastiche sovracomunali' con un numero di iscritti superiore a 600 alunni. A questo punto l’accoglimento o meno di questo ulteriore e ben motivato criterio era puramente una questione politica".

"Grande è la delusione nell’apprendere che questa proposta, seria e giustificata, non viene presa in considerazione dall’Assessorato all’Istruzione. Democraticamente si è deciso che i criteri sono quelli individuati dalla Regione e nulla si può cambiare. Grazie Assessora Nardini. Mi auguro in una presa di posizione diversa da parte della Giunta Regionale e del presidente Giani, chiamati a ratificare questa scelta sciagurata, che siano buoni consiglieri per la giovane assessora. Nel caso la nostra proposta dovesse essere definitivamente respinta anche dalla Giunta Regionale, d’accordo con l’Amministrazione Comunale di Gambassi, tenteremo comunque qualunque azione possibile come anche un ulteriore ricorso al TAR" chiude Pomponi.

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