Riformisti per San Miniato contro Giglioli e PD: "Arroganti, su certi temi serve silenzio"
I Riformisti per San Miniato si sono riuniti nella giornata di ieri 24 Settembre per riprendere il percorso che li aveva portati, alle elezioni amministrative dello scorso giugno, ad un risultato alle urne "che non può essere considerato soddisfacente" come afferma lo stesso gruppo politico.
"L’attività della nostra associazione politica", fanno sapere i Riformisti, "non si è certo esaurita in campagna elettorale: in questi mesi abbiamo continuato la campagna di ascolto presso i nostri elettori e presso la cittadinanza tutta, abbiamo attentamente osservato l’operato e le prime mosse della nuova Giunta Giglioli, constatando, ahimè, una alquanto pericolosa e deleteria continuità nel modus operandi della stessa amministrazione che sta proseguendo all’insegna della presunzione e del mancato ascolto."
"Dopo le prime sedute consiliari servite soprattutto per le presentazioni di rito, in occasione dell’adunanza dello scorso 19 Settembre abbiamo assistito al primo “fatto politico” rilevante per il nuovo Consiglio: sono state ratificate le dimissioni di Lucio Gussetti, al quale è subentrata per surroga l’esperta Manola Guazzini, che siamo certi sarà in grado di lavorare egregiamente per una opposizione puntuale e costruttiva".
"Abbiamo rilevato con soddisfazione la presentazione di ben due interpellanze aventi ad oggetto la questione dei “servizi archivistici e bibliotecari”, testimonianza dell’attenzione e concretezza di una parte dell’opposizione. L’argomento, di forte risalto anche durante l’ultima campagna elettorale, era stato molto dibattuto e liquidato banalmente dal Sindaco Giglioli, che con la solita spocchia aveva tenuto a sottolineare come “va tutto bene, siete voi che sbagliate”. Ebbene oggi, dopo ben 4 mesi, le 7 lavoratrici (bibliotecarie) non hanno ancora un impiego".
"E se molto probabilmente sarebbe stato preferibile, e sicuramente più produttivo, affrontare la problematica in occasione del Consiglio Comunale dello scorso 23/04/2024 quando venne modificato il Programma Triennale per l’acquisizione di forniture e servizi eliminando la previsione di gara per la gestione dei servizi bibliotecari e archivistici, nell’assoluto silenzio di tutto il Consiglio, oggi dobbiamo rilevare questa imbarazzante situazione che non fa altro che confermare come il PD ed i suoi amministratori (locali, ma non soltanto) siano veramente lontani da quei valori cui impropriamente si richiamano, e che dovrebbero essere essenziali in una politica che si dichiara di centro sinistra".
"Anche noi avevamo notato la determina n. 900 del 01/08/2024 con la quale è stato affidato direttamente il servizio di digitalizzazione ON DEMAND dell’Archivio Edilizia e Urbanistica e servizi correlati per il periodo 1 agosto 2024 – 31 luglio 2026 per un importo complessivo di euro 170.595,04. Affidamento tanto legittimo quanto inappropriato perchè la fantomatica digitalizzazione avviene ON DEMAND, il che significa che l’Amministrazione Comunale non ha più nella propria gestione il proprio archivio in quanto lo stesso verrà trasportato e depositato altrove e tutti i servizi di accesso agli atti, effettuati sia dai dipendenti comunali che da tecnici esterni verranno eseguiti solo su richiesta, con tutte le problematiche del caso".
"Ci chiediamo quali siano state le motivazioni che hanno portato a questa scelta scellerata, senza avere ben chiaro cosa succederà al termine dei 2 anni (se non l’essersi assunti l’onere di pagare a vita una sorta di tassa perenne). Sarebbe stato sicuramente meglio impiegare queste risorse per una digitalizzazione organica, ma da effettuarsi step by step ed in maniera continuativa e ben più efficace. In tutto questo, invece di interrogarsi il Partito Democratico, guidato da Annamaria Borrini, cosa fa? Esce con un imbarazzante comunicato con il quale difende l’indifendibile amministrazione Giglioli, le cui manchevolezze (di amministratore, s’intende) sarebbero da addebitare esclusivamente alle varie pandemie, guerre e crisi climatiche che sembra abbiano colpito solo il comune di San Miniato".
"Certo, ci sarà tempo per questa amministrazione di dimostrare quello che sa (non sa) fare, ma per ora abbiamo visto soltanto foto, bollettini meteorologici, necrologi di personaggi più o meno famosi e poco altro. E, fatto ancora più grave, attacca personalmente la consigliera Manola Guazzini con il solito disco rotto con il quale in campagna elettorale siamo stati additati anche noi: personalismi/rancore. Non che la consigliera Guazzini abbia bisogno di paladini, ma se il Partito Democratico avesse fatto un’analisi politica un po' più approfondita e avesse lasciato da parte la solita arroganza che ormai lo contraddistingue, avrebbe dovuto stare in silenzio (come del resto fa su molti argomenti). Per di più dopo i risultati elettorali che hanno consentito di avere un sindaco che NON è stato votato dal 75% degli aventi diritto. Mai silenzio sarebbe stato più opportuno!".
"Un Partito Democratico che in tutti questi mesi, nonostante le continue richieste di incontro e le sollecitazioni, non si è ancora espresso sulle 7 lavoratrici che sono rimaste senza lavoro ma ha trovato il modo di esprimersi sull’ingresso in consiglio comunale di una consigliera di opposizione in un modo senza ombra di dubbio inappropriato. Ci auguriamo che il comunicato del Partito Democratico di San Miniato sia frutto di quelle poche persone che ormai da tempo lo stanno dividendo e dilaniando e non di una comunità che pochi giorni fa si definiva “inclusiva, democratica…ecc..” Figuriamoci se non lo fosse stata!"
I Riformisti per San Miniato continuano "il proprio lavoro di ascolto, di osservazione e di programmazione, guidati dai veri valori del centro sinistra nei quali ci riconosciamo. Il rancore lo lasciamo agli altri".
Fonte: Riformisti per San Miniato