Ius Scholae, PD Empoli: "Discussione in Consiglio e un'iniziativa in città"
Una persona under 19 su cinque a Empoli è considerata straniera, anche se nata o cresciuta o ha compiuto il percorso scolastico in Italia. Solo a Empoli, dati del municipio, al 1^ gennaio 2023, la popolazione residente complessiva con età inferiore o uguale a 19 anni contava 8.205 persone, di cui 1.758 stranieri, pari al 21.43%.
"Vogliamo iniziare una campagna di sensibilizzazione sul tema dei diritti di cittadinanza. Il PD di Empoli deve staredentro a questo dibattito, porteremo lo ius scholae in Consiglio comunale e poi faremo un'iniziativa politica a ottobre" dicono Fabio Barsottini e Maurizio Cei, rispettivamente segretario e membro del PD di Empoli.
Le tappe dello ius scholae a Empoli, almeno quelle che arriveranno a breve, sono due. La prima è la discussione in Consiglio comunale a Empoli entro la fine del mese: "Dobbiamo dare dignità a queste persone, dare voce alle comunità che si sentono estranee. Speriamo che questa battaglia venga condivisa all'unanimità".
L’atto depositato chiede alla Giunta di impegnarsi presso il Parlamento affinché venga calendarizzata, in tempi rapidi, la discussione delle proposte di legge presentate e finalizzate a rivedere la normativa per la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri, con particolare riferimento alla cittadinanza per le bambine ed i bambini nati o cresciuti in Italia da ottenersi mediante il cosiddetto “Ius Scholae”.
La seconda tappa è un evento, un'iniziativa politica a Empoli che si terrà in ottobre e su cui il PD darà maggiore informazioni in futuro. "Empoli si è sempre impegnata in azioni che garantissero la giusta coabitazione della gente nella sua comunità. Vogliamo coinvolgere anche le comunità di stranieri, che a Empoli sono sempre ben integrate" annunciano Barsottini e Cei.
Lo ius scholae, ora più che mai, è per il PD empolese non rimandabile. La cittadinanza a chi completa il ciclo di studi in Italia è, per Barsottini e Cei, "qualcosa che può essere utile per creazione di una comunità che si riconosce. Se un ragazzo non è italiano, ha qualche diritto in meno, pensiamo allo sport o alle gite scolastiche". Empoli, quindi, si muove, in attesa di iniziative più ampie: "Pensiamo sia fondamentale parlarne anche come comuni dell'Empolese Valdelsa".