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Risse in centro a Empoli, Campinoti: "Siamo seduti su una polveriera"

Sul tema della sicurezza e del degrado in centro a Empoli si è espresso anche Simone Campinoti, consigliere comunale d'opposizione. Di seguito la sua nota.

È molto triste ormai leggere queste notizie con frequenza crescente, ormai quotidiana, e non più solo nelle aree periferiche ma anche nelle zone centrali. Del basta farsi due passi in giro per vedere direttamente ormai a tutte le ore, ogni genere di sbandati fuori controllo, spavaldi come se fossero i padroni della città e basta farsi vedere a guardarli per ricevere provocazioni immediate o essere rincorsi.

Non è questa l’integrazione che serve ad un paese civile, che paradossalmente avrebbe anche bisogno di una buona integrazione controllata per crescere e contrastare il calo demografico che è una maledizione e quindi prosperare. Ma da troppi anni il tema è stato trattato da una politica ideologica senza alcun senso pratico, solo apparenze e solo teorie scritte. Forse mai nessuno di questi teorici si è mai abbassato ad andare per strada a toccare con mano se queste loro idee funzionavano davvero.

Questi fatti di cronaca testimoniano che siamo seduti su una polveriera, e no ci vuole molto per comprendere statisticamente che quasi la totalità di questi reati che fanno percepire le nostre strade sempre più insicure. Adesso chi vuole risolvere deve combattere vari nemici, e il peggiore è la mentalità di questi buonisti che fino quando il rapporto non li tocca personalmente sostengono che vada tutto bene per evitare che un banale ragionamento li metta nell’angolo come i veri colpevoli.

Il governo attuale pur cercando di fare molto, non può fare miracoli e ci vorranno anni per rivedere le strade davvero sicure con un cambio di mentalità generale. E oltre che servire più agenti in strada, serve davvero permettere a quelli che già abbiamo di poter operare meglio, con maggiore efficacia e protezione anche legale per loro perché la gente dimentica  che anche questi uomini coraggiosi  sono lavoratori e hanno famiglia dove tornare dopo il lavoro, e dovrebbero essere messi in condizione di proteggerci con maggiore libertà di agire per arginare il fenomeno anche partendo dalla strada.

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