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Piano strutturale a Montopoli, Gruppo misto e Idee in comune contro la giunta Vanni

In questi giorni abbiamo visto Linda Vanni annunciare con entusiasmo la ripresa degli incontri per completare il piano strutturale e in un video social dichiarare, come se fosse un traguardo raggiunto con bravura, la volontà di chiuderlo per il 31 dicembre prossimo.

Peccato che il termine ultimo dato ai comuni sia scaduto il 17 Luglio scorso e infatti tutti gli altri comuni del territorio hanno già completato il loro percorso. Montopoli invece è in balia dell’inerzia fra una festa e l’altra.

Ma cosa può importare a un cittadino Montopolese questa cosa? Semplice. Vuoi ampliare casa? Vuoi costruirne una nuova? NON SI PUO’. Ora, per chi non è addentro alle questioni, operare in salvaguardia significa conseguenze piuttosto gravi per la gente, significa praticamente azzerare la capacità di sviluppo di un territorio perché non si possono fare nuove costruzioni, né nuove urbanizzazioni e, in estrema sintesi, non si può fare tutto ciò che richiede permessi di costruire. Si, perché Il procedimento di formazione del Piano strutturale deve avere durata massima di tre anni dall'avvio, e avviato a Montopoli il 17 luglio 2019, tempo prorogato di due anni a motivo dell'emergenza Covid. Di conseguenza il termine è scaduto il 17 luglio 2024.

La mancata adozione determina una significativa limitazione edilizia non potendo procedere al rilascio dei permessi di costruire per gli interventi di: nuova edificazione, compreso l'installazione di manufatti di qualsiasi genere, annessi agricoli, interventi di ristrutturazione urbanistica e quelli demolizione e ricostruzione di edifici esistenti con contestuale incremento di volumetria complessiva. In casi analoghi però, per altri comuni, la Regione ha, forse giustamente, risposto "picche", in più considerando che il piano strutturale non è stato neanche adottato. Ma anche ammesso fosse concessa una ennesima proroga, bisognerebbe prima finirlo, poi lasciare passare il tempo per le osservazioni cioè almeno 60 giorni. Siamo a metà settembre e ancora va chiuso.

I temi politici sono due. Uno specifico e l’altro generale:
1
- Sono cose gravi, non è come fare una festa in meno. Sono cose più gravi, per le quali il gruppo Idee in Comune e il gruppo misto, chiederanno anche gli atti, ma intanto sollecitano la giunta ad un serio lavoro di accelerazione per il bene della comunità e lo sviluppo vero del territorio che peraltro è stato tanto acclamato

2- Perché parlare di grandi progetti già sicuri? Che cosa è? un modo di comunicare una novella diversa per far stare tranquilli tutti? Una narrazione distorta dalla realtà. Non è possibile che questa regola non sia conosciuta agli amministratori e, se così fosse, sarebbe anche peggio.

Va bene cantare vittoria e sostenere che le minoranze non esistano ma lo si faccia con cognizione di causa e competenza, non a casaccio tanto per fare influencer.

 

I consiglieri

Vanessa di Vito

Lara Reali

Giovanni Storti

Giovanna Michelini

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