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Chiusura minimarket a Firenze, ADUC: "Così si moltiplica l’insicurezza pubblica"

L'Associazione Diritti Utenti e Consumatori (ADUC) interviene sulla decisione presa dal Comune di Firenze di far scattare la chiusura alle 21 per i minimarket in 19 strade e piazze cittadine.

"Il Comune ha deciso di far chiudere alle 21 i minimarket di 19 strade che vengono considerate a rischio per la sicurezza pubblica. Questa la reazione delle istituzioni dopo un'aggressione ad una persona anziana da parte di una persona tossicodipendente. Secondo il Comune questi negozi sarebbero attrattivi per persone che minano la sicurezza pubblica" dichiara Vincenzo Donvito Maxia, presidente ADUC.

"In questo modo, crediamo che si darà apparente soddisfazione ai residenti delle zone soggette al divieto e si incrementerà la mobilità dei presunti molestatori, che andranno in altre zone e/o comunque si aggregheranno davanti ad altri esercizi commerciali, tipo bar, che non rientrano nel divieto. Considerando, anche, che le merci (essenzialmente alcolici) che prima venivano vendute legalmente, ora saranno disponibili grazie ad un fiorire di 'spacciatori di alcol'".

"L’ordinanza - prosegue - non ha niente di particolare rispetto a quanto da decenni viene fatto, per esempio, nei luoghi dove si spacciano droghe illegali. In questo ultimo caso, infatti, a fronte di presidi di polizia, venditori ed acquirenti si sono solo spostati. Col risultato, come per i minimarket chiusi, di rendere deserte dalle 21 (orario non proprio estremo) le zone sotto controllo, e quindi soggette anche ad altra tipologia di attrattiva presunta criminale, e di aggiungere nuove zone a rischio".

Un rimedio quindi che moltiplicherà l’insicurezza pubblica. Ovviamente possiamo anche pensare che, siccome questi minimarket sono abitualmente gestiti da persone immigrate, nel divieto ci sia anche un fondo di razzismo e contentino/assecondamento dell’amministrazione verso il presunto diffuso razzismo di alcuni residenti. E’ probabile, quindi, che il metodo non dovrebbe essere di limitare le libertà di alcuni non-rei (i commercianti) per garantire la libertà dei più. Non ci sono formule miracolose, ma sappiamo che quelle decise non solo non risolvono il problema, ma lo estendono".

"Occorrerebbe considerare che è la vitalità urbana e non la desertificazione che funge da deterrente nei confronti dei malintenzionati. Al momento - conclude il presidente ADUC - suggeriamo agli amministratori di far capire ai presunti criminali che non sono in zone franche, come continuerebbero (peggiorando rispetto a prima) ad essere quelle coi minimarket chiusi: incrementare quindi la presenza di forze dell’ordine, anche del tipo vigilantes disarmati e videosorveglianza".

Fonte: ADUC - Ufficio Stampa

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