'Sbattezzo e libero pensiero', a Empoli l'evento anticlericale degli anarchici
Il centro studi libertario Pietro Gori, in collaborazione con la FAI Federazione Anarchica Empolese e della Valdelsa informa che nel giorno di sabato 14 settembre dalle ore 10,00 alle 24,00 in piazza Farinata degli Uberti, effettueranno un evento anticlericale, nel solco di chi ci ha preceduto, dal titolo: LA GIORNATA DELLO SBATTEZZO, DEL LIBERO PENSIERO E DELL’EDITORIA ANARCHICA.
Il programma prevede alle ore 10, l’apertura degli stand espositivi dell’editoria anarchica e anticlericale, l’angolo dello sbattezzo, la mostra fotografica e il punto ristoro.
Alle ore 11 è prevista la posa di una corona al monumento in memoria di Giordano Bruno con un intervento commemorativo a Pontorme in via Pontorme n° 93. Nel pomeriggio alle ore 18, comizio anticlericale in pz Dei Leoni dal tema : Beni pubblici passati alla chiesa.
Alle ore 19 Flash mob con interventi musicali.
Alle ore 20,00 cena anticlericale (solo su prenotazione telefonando al cell. 3516691751 entro l’ 11- settembre). Menu : Strozza preti al pesto, stinchi di frate e frittarelle di monache. E’ previsto alternative per allergie e vegani.
Infine alle ore 20,30 Spettacolo dal titolo “In nome di Dio, hai l’oro, la spada e non il libro nella mano”. E’ nostro intento rilanciare un nuovo e più consapevole impegno anticlericale e antireligioso al fine di rendere le coscienze libere da qualsiasi condizionamento oscurantista sia di carattere religioso che patriottico.
Un breve cenno merita la nostra storia di cui traiamo origine:
Nel giugno 1912 nella Casa del Popolo di Empoli si tenne il 2° Convegno Generale del Segretariato Anticlericale Toscano, in citta’ e nelle frazioni vi erano diversi gruppi anarchici anticlericali, cosi’ pure a Pontorme dove fecero apporre una bella lapide al libero pensatore Giordano Bruno, messo al rogo dalla santa inquisizione papalina per eresia. Gli internazionalisti anarchici diffondevano le loro idee, propagandavano i loro metodi di lotta, in seguito anche col loro giornale Umanità Nova, fondato da Errico Malatesta nel 1920.
I giornali storici come L’Avanti, L’Unita’ sono tutti morti, Umanità Nova e’ ancora viva e vegeta ed e’ il nostro principale giornale e noi siamo ancora qui nel solco tracciato dai nostri predecessori a predicar la pace fra gli oppressi la guerra agli oppressori.
Un dissenso che nel passato si diffuse grazie alle idee di Marx e dell’anarchico Michele Bakunin, che sfocio’ nella comune di Parigi, nella prima stagione della rivoluzione russa, come nella rivoluzione spagnola.
L’anticlericalismo in Toscana fu una reazione spontanea, quasi istintiva, oltre alla crescente maturità di classe, verso la condotta oscurantista legata agli interessi padronali e finanziari che la cricca vaticana esprimeva : opprimendo le libertà popolari e i loro diritti.
Un sentimento che si sviluppò, soprattutto grazie alle idee e alla propaganda dei socialisti rivoluzionari e degli anarchici, dei liberi pensatori, che formarono i famosi toscanacci mangiapreti, cosi’ venivano definiti allora, che spinsero l’azione anticlericale in modo sempre piu’ aggressivo a cavallo fra 800 e 900.
Qui ad Empoli e in toscana, dopo la fucilazione di Francisco Ferrer ad opera dello Stato e della Chiesa spagnola si scatenarono perfino dei moti insurrezionali.
Nelle manifestazioni, nelle osterie e in altri posti, si cantavano canzoni di questo tipo : Vorrei che il vaticano andesse in fiamme.
Il testo dello spettacolo anticlericale che si terrà il 14 nella nostra iniziativa non è un esposizione accademica, ma popolare e libertaria. Esprime l’avversta’ delle masse popolari dei tempi passati e di quelle attuali: verso le chiese, le supremazie del potere spirituale, colluso con lo stato.
Vuole essere una condanna all’intromissione sulla vita privata e sociale delle persone, ai crimini passati e presenti, al dogmatismo, alla superstizione, alla religione corrotta, lontanissima dal cristianesimo primitivo comunitario, al clero e al peso economico che grava su tutti i cittadini, alla loro falsa mitezza, alla loro arroganza con cui ottengono il consenso, regolando i rapporti di classe. Invitiamo alla partecipazione con la promessa e la speranza che ne vedremo e ne ascolteremo delle belle.
Fonte: Centro Studi Libertari Pietro Gori