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"Tornate al vostro paese, sono razzista e fiero": il caso in un supermercato del Cuoio

(foto di archivio)

Ha 'rivendicato' di essere "razzista" anche di fronte ai carabinieri chiamati da una 36enne italiana di origine senegalese che si è vista aggredita verbalmente per il colore della sua pelle. È accaduto in una nota catena di supermercati di Montopoli in val d'Arno lo scorso sabato 10 agosto. "Questi stranieri non li sopporto", "fosse per me dovrebbero tornare tutti nel loro paese", "sono razzista e ne sono fiero": questo il 'repertorio' con cui l'uomo avrebbe attaccato la donna mentre stava facendo la spesa, costringendola a chiamare i carabinieri.

A raccontare i fatti a gonews.it è proprio la 36enne che circa una settimana dopo, nella mattina del 16 agosto, ha sporto denuncia ai carabinieri per minacce. L'uomo stava comprando del pesce alla pescheria, la donna, che aspettava in fila dopo di lui, "visto che si stava dilungando nella conversazione", si sarebbe allontanata per continuare la spesa 'prenotando' il suo posto alla commessa che conosceva da tempo, in quanto spesso la donna fa lì la spesa: "faccio il giro e torno".  Tanto sarebbe bastato per scatenare le offese razziste dell'uomo il quale, forse, ha erroneamente pensato che la donna volesse 'saltare' la fila: "L'uomo, di grossa corporatura e sulla sessantina, ha iniziato a dire alla commessa che dovevamo tornare al nostro paese, che non sopportava gli stranieri. Non capivo se stesse parlando con me. L'ho affrontato e mi ha ribadito il concetto dicendo che parlava proprio di me". L'uomo ripeteva che "non mi passi davanti nella fila", nonostante la donna gli stesse psiegando che non stava parlando con lui e che non voleva superare nessuno, con la commessa che avrebbe confermato la versione della donna.

L'uomo avrebbe quindi iniziato ad alzare la voce: "Sono razzista e allora? Sono fiero di essere razzista, non ho colpe. Vorrei avere un'etichetta per identificarmi come razzista". La situazione è quindi degenerata ed è intervenuta anche la direzione del supermercato per calmare le acque.

La donna, molto agitata, "ero letteralmente sotto schock", è andata in macchina a prendere il telefono per chiamare i carabinieri. Nel veicolo c'erano ad aspettarla i tre figli piccoli e il marito, che, vista la moglie visibilmente agitata, è entrato nel supermercato: "L'uomo urlava, continuava le sue frasi razziste - racconta il marito - io gli ho detto: sei matto?".

Poco dopo sono arrivati i carabinieri, ma nonostante l'intervento dei militari non cambiava il registro dell'uomo: "anche a loro diceva di essere razzista e fiero", denuncia la donna. I fatti sarebbero stati confermati dai testimoni, tra cui i dipendenti del supermercato che conoscono entrambi i componenti della famiglia, essendo clienti fissi. I carabinieri hanno raccolto le testimonianze. Come accennato la donna ha sporto denuncia il 16 agosto denunciando nel dettaglio medesimi fatti e non intende far passare la cosa: "andremo fino in fondo, coinvolgendo le Amministrazioni, facendo iniziative perchè non è accettabile tutto ciò". La famiglia starebbe infatti organizzando un sit-in per denunciare quanto accaduto e sensibilizzare contro ogni forma di razzismo.

Al protagonista della vicenda è sfuggito che la donna, in Italia da quando aveva 14 anni, è cittadina italiana. La famiglia, originaria del Senegal, vive a San Miniato, al confine con Montopoli, da oltre 10 anni. Marito e moglie sono cittadini italiani, i figli sono tutti nati in Italia. Non che cambi qualcosa: il rispetto dell'altro, al di là del colore, è dovuto a prescindere. Non è solo una questione di 'sfumature' (della pelle), ma di civiltà.

A cambiare deve essere proprio la percezione del 'diverso', come prova a speigare il marito della donna: "È un episodio che fa male - racconta - non deve succedere in futuro. Sono sincero, non mi è mai capitata una cosa del genere, non me lo aspettavo. Alla scena hanno assistito anche i miei figli di 2, 7 e 11 anni, i quali si sono messi a piangere. Erano spaventati. Gli ho dovuto dire di non aver paura, che queste persone non possono far niente. Queste cose non devono più succedere in futuro. Le persone devono capire che il mondo è tondo, noi siamo italiani e questa persona solo perché di colore e provenienti da altra cultura pensa che eravamo stranieri. Siamo cresciuti qui, i miei figli qui ci sono nati. Queste persone vanno educate al diverso"

Dei fatti è stata informata anche la sindaca di Montopoli Linda Vanni che ha condannato il brutto episodio: "Ho consigliato di fare denuncia - ha detto la sindaca - c'erano i testimoni, c'erano i carabinieri ad ascoltare quelle parole pesantissime rivolte verso persone di colore che sono italianissime. È un episodio molto spiacevole che spero abbia un proseguo legale. Credo che la politica in questi anni stia fomentando, lo abbiamo visto con quel che è accaduto con le nostre ragazze e ragazzi di colore alle Olimpiadi. Noi da parte nostra siamo impegnati sul tema dell'immigrazione, dei diritti delal persona. Questo razzismo, quest eparole facili non sono più accettabili. Ognuno per la sua parte, dalle stituzioni, alle associazioni, alle parrocchie, deve mettere un mattoncino".

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