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Università per Stranieri di Siena, il rettore Montanari: "Problemi con i rifugiati pakistani"

Tomaso Montanari

Ha parlato di uso improprio degli spazi e della mensa, ma anche comportamenti inappropriati nei confronti di studentesse e personale dell'Ateneo

Il rettore dell'università per stranieri di Siena Tomaso Montanari ha scritto a tutti i soggetti istituzionali che si occupano dell’accoglienza dei pakistani: sindaco, questore, prefetto, cardinale, Asl e associazioni di volontariato.

"Vi scrivo – si legge nella lettera pubblicata su La Nazione – per mettervi a conoscenza delle molteplici segnalazioni che ci sono pervenute in seguito all'utilizzo scorretto, da parte dei rifugiati pakistani, degli spazi della sede dell'Università per Stranieri di Siena di via dei Pispini, messi a disposizione per la loro partecipazione ai corsi di lingua italiana, organizzati gratuitamente dall'ateneo".

"Le problematiche non riguardano solo l'uso improprio dei servizi e degli spazi – prosegue il rettore – ma anche casi spiacevoli di comportamenti indecorosi nei confronti di chi lavora presso l'ateneo e nei confronti delle studentesse e degli studenti che frequentano le lezioni".

"Purtroppo, ci è stato segnalato che situazioni sgradevoli si sono verificate anche presso la mensa di Sant'Agata - scrive ancora Montanari - dove i rifugiati pakistani consumano il pasto serale ed il costo è sostenuto dall'ateneo".

"Se tali condizioni continueranno a manifestarsi, per l'Ateneo potrebbe essere difficile proseguire nel sostegno ai rifugiati e l'azienda per il Diritto allo studio potrebbe non continuare ad accettarli e terminerebbe, quindi per loro, la possibilità di accedere alla mensa”.

Università per Stranieri: "La lettera inopportunamente inoltrata e strumentalizzata"

L’Università per Stranieri di Siena - riporta un comunicato dell'Ateneo - tiene a sottolineare che la lettera del rettore ai membri del tavolo permanente che si occupa del problema dei rifugiati pakistani era, come le altre che l’hanno preceduta, ovviamente riservata, e che è stata del tutto inopportunamente inoltrata alla stampa da uno dei destinatari, dando così luogo alle strumentalizzazioni di queste ore.

Con uno sforzo economico che trova pochi paragoni, se parametrato al bilancio delle istituzioni senesi, l’Università per Stranieri di Siena sostiene la possibilità di cenare presso la mensa del DSU dal febbraio 2023 a tutti i rifugiati pakistani iscritti ai suoi corsi di lingua italiana: è una precisa scelta politica e culturale, e l’ateneo è intenzionato a continuare.

Perché questo sia possibile, occorre che le altre istituzioni, a partire dal Comune, facciano la propria parte, garantendo a queste persone i servizi essenziali che esse sono altrimenti costrette a cercare impropriamente nella struttura della mensa, provocando immaginabili problemi.

La lettera del rettore è volta a richiamare l’attenzione di tutte e tutti su questo nodo, ed è stata scritta dopo aver ricevuto varie proteste da parte del DSU che lasciano presagire, se nulla cambierà, l’impossibilità da parte del DSU stesso di proseguire con questo servizio sostenuto da Unistrasi.

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