Nidi Empoli, accordo sul personale: nessun licenziamento, scatti garantiti e 'prelazione' sui 23 contratti scaduti
Tra 'surplus' di personale ereditato dalla vecchia gestione, contratti in scadenza, scatti contrattuali dovuti e coperture incerte, si è aperta una non semplicissima vertenza sindacale intorno al passaggio della gestione dei nidi d'infanzia del comune di Empoli da Orsa all'Ati formata da Consorzio COeSO Empoli, con le cooperative Il Piccolo Principe, Eskimo e Geos. Dopo mesi di dialogo, il 5 agosto, è stato raggiunto un accordo tra Comune, l'Ati e i sindacati.
L'accordo raggiunto, ritenuto "molto soddisfacente" da tutti i soggetti, prevede nel dettaglio la ricollocazione di tutto il personale a tempo indeterminato e la garanzia che chi possedeva il contratto a tempo determinato scaduto il 31 luglio, ossia 23 persone, avrà una sorta di prelazione in caso di nuove assunzioni. Per quel che riguarda gli scatti, invece, si sarebbe raggiunto un accordo migliorativo rispetto a quanto previsto dal CCLN.
La 'questione' nidi a Empoli
La vicenda nasce dalla gestione del precedente bando, e da due sentenze del TAR e del Consiglio di Stato. Dopo due anni di battaglia legale il Consorzio COeSo Empoli ha 'strappato' la gestione dei nidi Il Melograno, Il Piccolo Mondo, La casa dei canguri, Trovamici, i servizi di integrazione pomeridiana Nido più e Zeroseipiù e il servizio educativo Trovamici Ciaf precedentemente affidata alla Cooperativa Orsa. Quest'ultima, infatti, avrebbe vinto l'appalto nel 2021 grazie ad una sottostima del costo del personale. Il 1 febbraio 2024, con una sentenza del Consiglio di Stato, è stata quindi affidata la gestione al Consorzio COeSO Empoli, a cui è stato anche riconosciuto un risarcimento da 8mila euro per le spese legali a carico del Comune. La concessione del servizio, di durata triennale e rinnovabile per la stessa durata, è passata quindi all'Ati, senza un nuovo bando di gara.
Le difficoltà sono sopraggiunte, però, in quanto sulla base del vecchio bando del 2021 erano previste meno assunzioni di quelle che Orsa aveva in organico, ossia 75 persone tra contratti a tempo indeterminato (52) e a tempo determinato (23). Il Consorzio si sarebbe quindi trovato a fare i conti con la vecchia gestione e un 'surplus' di personale di cui non poteva garantire i costi.
Il sopraggiunto rinnovo del CCLN per le Cooperative Sociali nel febbraio del 2024 ha ulteriormente pesato sulla trattativa, in quanto imponeva adeguamenti contrattuali che non erano previsti nel precedente bando.
L'accordo raggiunto
Sul tavolo delle trattative c'erano di fatto due questioni: il futuro dei contratti a tempo determinato impiegati nella gestione triennale precedente e gli scatti contrattuali previsti dal recente rinnovo del CCLN delle Cooperative Sociali, le cui coperture non erano garantite, e che non erano previsti nel precedente bando.
"Una delle complessità - si legge in una nota di CoeSo Empoli - derivava dal numero delle lavoratrici coinvolte, che superava quello strettamente necessario per l'esecuzione del servizio previsto dalla gara d'appalto". Per quanto riguarda il personale a tempo indeterminato, la clausola sociale (art 37) prevedeva il trasferimento delle lavoratrici del personale ausiliario, del personale cuoco e di quello educativo. Su questo punto, quindi, c'è stata una comune convergenza.
Dato il 'surplus' di personale, per le 23 persone a cui è scaduto il contratto l'Ati non era in grado di sostenerne i costi è stato raggiunto un accordo sulla "precedenza in caso ci sia la necessità di altre assunzioni". Di fatto, quindi, 23 persone non saranno più impiegate nel servizio, ma potrebbero essere reintegrate in un secondo momento in caso di necessità.
Per quel che concerne gli scatti contrattuali l'accordo prevede che le lavoratrici con inquadramento D1 passeranno al livello D2 nel settembre 2025, quindi quattro mesi prima rispetto a quanto prevederebbe il contratto nazionale, e al riconoscimento del valore economico di circa 82 euro lorde mensili già a partire da gennaio 2025. In attesa che scatti la seconda trance prevista dal CCNL per settembre 2025, è stato istituito anche un meccanismo di welfare aziendale del valore di 41 euro nette mensili.
“Questo elemento - commenta l’Ati - ha avuto un impatto significativo sulla sostenibilità economica della gara, ma grazie al dialogo con l'Ente Committente e agli sforzi reciproci, è stato possibile raggiungere un equilibrio economico anche su questo punto. Per noi era fondamentale che il raggiungimento del livello potesse essere replicabile a tutto il personale delle nostre cooperative, in modo da non avere disparità contrattuali. Dopo mesi di trattativa abbiamo trovato la quadra e reso questo passaggio economicamente sostenibile per tutti i nostri soci e dipendenti nelle medesime condizioni contrattuali e non soltanto per le lavoratrici ed i lavoratori della gara di questa gara di appalto. Il principio ‘o tutti o nessuno’ per noi continua ad avere un valore”.
Venerdì 2 agosto le lavoratrici si sarebbero riunite in assemblea presso la sala Consiliare del Comune di Empoli mentre si teneva l’incontro tra le Cooperative e l’Amministrazione, al seguito del quale era uscito un accordo di massima formalizzato poi lunedì 5 agosto. Pare che la trattativa potesse fallire dato che il Comune, nonostante si fosse fatto garante fin da subito della necessità di garantire lo scatto contrattuale pur non essendo previsto dal precedente bando, aveva dichiarato di non essere in grado di coprirlo finanziariamente nei tempi richiesti dal sindacato. Dalla trattative si è arrivati alla quadra: l'Ati si è fatta carico dell'anticipo degli scatti previsti dal CCLN, ma il Comune di Empoli ha liberato le cooperative da una voce di spesa facendosi carico economicamente di una lavoratrice, aiuto-cuoco, considerata ausiliare e 'offerta migliorativa' nel precedente appalto, permettendo così di liberare le risorse necessarie.
"Siamo molto contenti e soddisfatti che si sia arrivati all'accordo fra il soggetto vincitore dell'appalto e i lavoratori e le lavoratrici - ha affermato il sindaco Alessio Mantellassi -. Il Comune di Empoli ha fatto con convinzione la sua parte. Abbiamo messo le risorse necessarie affinché il passaggio da D1 a D2 possa avvenire come previsto dal nuovo CCNL dal primo gennaio 2026. Abbiamo sostenuto questa spesa non prevista nell'appalto originale a seguito della novità del nuovo contratto collettivo nazionale perché vogliamo sostenere l'adeguamento dei salari e il corretto inquadramento dei lavoratori e perché vogliamo che chi lavora negli appalti del Comune abbia il giusto inquadramento e possa lavorare in totale serenità. Abbiamo inoltre sostenuto l'avvio dell'inquadramento l'inquadramento da D1 a D2 fin da settembre 2025 e un pacchetto di misure di welfare per i lavoratori e le lavoratrici. Un grande passo in avanti per tutti, per cui ringrazio le cooperative per l'ascolto e la disponibilità a lavorare insieme per la qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Ringrazio anche i sindacati per il lavoro svolto in collaborazione con l'amministrazione comunale".
"Sin dall’inizio - si legge in una nota della FP CGIL Firenze - come Organizzazioni Sindacali abbiamo richiesto la salvaguardia di tutto il personale e un percorso che anticipasse l’inquadramento professionali delle Educatrici al livello D2 del CCNL Cooperative Sociali. Al netto degli attriti che si sono generati in alcune fasi della trattativa, ci sentiamo di evidenziare come da un lungo confronto a cui né le Organizzazioni Sindacali né le Aziende subentranti si sono sottratte e grazie anche alla partecipazione attiva del Sindaco di Empoli e dell’Amministrazione Comunale si sia giunti infine a un buon accordo sindacale sia dal punto di vista della tenuta occupazionale sia dal punto di vista della prospettiva economica. Questo risultato è stato possibile grazie alla mobilitazione delle lavoratrici dei servizi che hanno supportato, insieme alle rappresentanti sindacali aziendali, il lavoro sindacale portato avanti in questi mesi con presenza (anche fisica) e partecipazione".