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Dna sconosciuto su un proiettile: svolta nel caso del Mostro di Firenze

Nuovi scenari sul Mostro di Firenze, una vicenda che a distanza di quasi quarant'anni dall'ultimo delitto continua a far parlare di sé. Gli ultimi sviluppi sono stati riportati dall'edizione fiorentina di Repubblica.

La svolta riguarderebbe il dna sconosciuto trovato su uno dei proiettili nell'omicidio di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili agli Scopeti. Stando alle parole di Vieri Adriani, avvocato che assiste i familiari di alcune vittime, il dna "ricorre anche sui proiettili di altri due delitti".

Lorenzo Iovino è un ematologo italiano che lavora negli Usa e si occupa di trapianti di midollo. Si legge sul quotidiano che Iovino ha scorporato il dna,scoprendo una parziale sovrapposizione con le sequenze individuate nei due omicidi del settembre 1983 (Giogoli, morirono Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch) e del luglio 1984 (Vicchio, persero la vita Pia Rontini e Claudio Stefanacci).

Adriani chiede che vengano fatte tutte le comparazioni possibili con i reperti a disposizione e con tutte le persone indagate nel tempo. "Se ci daranno l’autorizzazione i parenti chiederemo alla procura la riesumazione del corpo di Stefania Pettini" dice Adriani al giornale in riferimento alla coppia uccisa il 14 settembre 1974. "Sappiamo dalla consulenza del medico legale che potrebbe aver lottato con l’assassino, non è impossibile pensare che dei campioni biologici siano rimasti per esempio sotto le unghie".

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