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Presidenza commissione a Fdi, la coalizione di sinistra: "Vendetta goffa dopo il ballottaggio"

Leonardo Masi (foto gonews.it)

La Prima Commissione, quella di Garanzia e Controllo, spetta per legge all’opposizione. Generalmente la maggioranza non vota, per cortesia istituzionale.

Questa volta lo fa. Lo fa per impedire che Masi sia Presidente. E’ abbastanza evidente, e goffa, la vendetta: Mi hai sfidato? Ti cancello!

La maggioranza, PD e cespuglietti collegati, cerca di sminuire l’opposizione che ha osato sfidarla addirittura al ballottaggio, interpretando la volontà dei cittadini come lesa maestà. Non mortifica Masi, mortifica i cittadini, almeno quel 40,33% che il 23 giugno ha scelto Masi.

Addirittura, quelli del voto utile, non si scompongono, e nel voto segreto scelgono la consigliera della Meloni. Questo, dopo aver passato buona parte della campagna elettorale tra primo e secondo turno ad insinuare sospetti di accordi sottobanco tra Masi e la destra. Ed invece, se tre indizi fanno una prova, ecco che, dopo il sostegno del centrodestra all’elezione del presidente del Consiglio Comunale (del PD) e dopo l’astensione sulle linee programmatiche di mandato del Sindaco Mantellassi (cioè su un programma, teoricamente, a loro alternativo) ecco servito anche l’accordicchio per la presidenza della prima commissione. Del resto siamo abituati agli antifascisti ad intermittenza che poi, sulle scelte di fondo, vanno a braccetto con la destra più retriva proponendo o sostenendo riforme costituzionali (come quella di Renzi) che hanno tentato di minare la costituzione nata dall’antifasfismo.

L’arroganza della partenza è peggiore di quella della fine del mandato precedente, anche se mascherata da voti segreti e sorrisi garbati.

Scegliersi l’opposizione che si preferisce, dopo essersi presi anche la carica di garanzia della presidenza del consiglio, manifesta la debolezza politica e progettuale di questa maggioranza, la paura del confronto, nient’alto.

Ne prendiamo atto. La nostra voce continuerà, sempre nitida e decisa, a interpretare le istanze e le richieste di trasparenza e di partecipazione dei cittadini, in consiglio e fuori. Siamo la voce di 6481 cittadini che la maggioranza cerca di tacitare.

Fonte: Buongiorno Empoli

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