Liberazione di Barberino Tavarnelle, l’ambasciatrice neozelandese saluta la comunità di Barberi
Nuova Zelanda e Italia, Nuova Zelanda e Chianti. Uno storico ponte di amicizia, un legame longevo fatto di resistenza, ricerca della verità e antifascismo. Una relazione tra le due comunità che dura da ottant’anni, alimentandosi di progetti e percorsi di valorizzazione della memoria, di testimonianze dirette e indirette, di incontri e visite reciproche, di storie di vite interrotte, mai dimenticate, emerse grazie all’impegno civico delle istituzioni, del mondo scolastico, delle associazioni, degli studiosi, dei professionisti dell’arte drammaturgica, delle cittadine e dei cittadini di Barberino Tavarnelle che hanno anteposto la forza e la potenza della parola, dell’educazione culturale, del coinvolgimento dei giovani, al silenzio, all’indifferenza, alla rassegnazione.
Proprio oggi, 23 luglio 2024, nel giorno della Liberazione di Barberino Tavarnelle dall’occupazione nazifascista, avvenuta 80 anni fa ad opera delle truppe neozelandesi, la cerimonia è stata accompagnata dalle toccanti parole dell’Ambasciatrice neozelandese in Italia Jacqueline Frizelle. “Che il nostro viaggio sia guidato da questo potente proverbio Maori whakatauki:He toa tau, he toa pahekeheke. He toa mahi kai, e kore e paheke” che tradotto in italiano significa “Essere coraggiosi in battaglia è per un tempo. Essere coraggiosi in pace è per sempre”. Sono alcune delle frasi, tratte dalla lettera dell’ambasciatrice, che l’attore e regista Massimo Salvianti, al fianco del sindaco David Baroncelli, ha letto durante la commemorazione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione.
Un saluto emozionante, scritto in lingua Maori e in italiano con il quale l’ambasciatrice si è rivolta al sindaco e a tutta la comunità di Barberino Tavarnelle. “Siamo connessi da forti legami interpersonali – scrive l’ambasciatrice - in Nuova Zelanda è presente una comunità italiana di 4000 persone, tra le nostre due nazioni esistono collaborazioni in molti ambiti, della vita moderna che spaziano dalla cooperazione scientifica e di ricerca in Antartide ai programmi di mobilità giovanile. Sicuramente uno dei momenti fondanti per i rapporti tra i nostri paesi può essere ricondotto alla seconda guerra mondiale. Le nostre comuni esperienze belliche ci legheranno per sempre in particolare la partecipazione della Nuova Zelanda alla liberazione dell'Italia.
"80 anni fa decine di migliaia di soldati neozelandesi si recarono in Italia per combattere un'estenuante campagna al fianco delle forze alleate. Oltre 2000 di questi coraggiosi soldati non avrebbero mai fatto ritorno a casa, in Nuova Zelanda. Hanno pagato l'estremo sacrificio affinché le generazioni successive potessero godere della pace. Siamo partner naturali e affini che condividono valori fondamentali tra cui l'impegno per la democrazia. È meraviglioso che voi manteniate vive queste storie, che molti neozelandesi facciano tappa in questi luoghi per onorare i caduti e ripercorrere le tappe di questo importante capitolo della storia. Barberino Tavarnelle è un esempio di come la storia continui a vivere, i monumenti ai caduti non sono solo memoriali di pietra ma ponte tra le generazioni e le nazioni".
Una famiglia neozelandese, giunta appositamente dall’altro capo del mondo, si è unita alle celebrazioni della Liberazione di Barberino Tavarnelle, per ricordare e commemorare il proprio parente ucciso in località La Romita il 24 luglio 1944, all’età di 30 anni, mentre combatteva contro i tedeschi in ritirata. Si tratta di Peter Hosking, figlio del soldato neozelandese Noel Hosking, vittima dell’occupazione nazifascista.
“Nel pellegrinaggio della memoria che questa mattina – ha commentato il sindaco David Baroncelli - ha condotto la comunità prima in piazza Matteotti e in via XXIII Luglio a Tavarnelle poi nel luogo dell’eccidio di Pratale, nella radura tra Sambuca e Badia a Passignano, ci hanno accompagnato sia le bellissime parole dell’ambasciatrice, sia la presenza della famiglia neozelandese Hosking che ringraziamo per la loro vicinanza, insieme abbiamo celebrato, ricordato, condiviso i valori democratici di unità, pace, fratellanza, diritti, che scaturirono dalla nostra Liberazione e ci uniscono al popolo neozelandese. Resistenza, amore per la libertà, amicizia legano indissolubilmente il Chianti e la Nuova Zelanda. Lo è stato 80 anni fa, lo è oggi e lo sarà per sempre”.
“80 anni di storia da non dimenticare, promuovere, valorizzare, fare nostra in ogni sfera della nostra vita, a scuola, al lavoro, nel tempo libero – ha continuato il sindaco dal monumento ai caduti di Pratale - uniti, insieme. Come ha fatto Mirella Lotti, una delle ultime testimoni dirette delle stragi nazifasciste compiute in Italia, che non si è mai persa d’animo. Al fianco della madre, a soli 9 anni, ha fronteggiato povertà, fame, solitudine, dolore, angoscia per la perdita dei familiari. Mirella, che oggi ne ha quasi 90, non ha mai smesso di parlare della sua storia, ha costruito memoria per sé, i suoi cari, vittime della strage, e per la collettività. Una grande lezione di vita cui dobbiamo dare seguito e attuazione concreta. E’ un nostro compito, un nostro dovere, soprattutto per coloro che non hanno mai vissuto gli orrori della guerra”.
La storia – conclude il primo cittadino – non è solo quella che riceviamo in eredità dal passato, è anche quella che sperimentiamo, viviamo e costruiamo ogni giorno con le nostre azioni, il nostro pensiero libero, il nostro impegno civico, democratico, l’obiettivo collettivo di fare della memoria e del suo lascito culturale una pietra miliare per il nostro futuro”.
Fonte: Ufficio Stampa Associato Del Chianti Fiorentino - Ufficio Stampa