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A Empoli il centrodestra 'politico' si ricompatta: "Facciamo le cose in grande"

Il centrodestra 'politico' si mostra compatto e fissa gli obiettivi per i prossimi 5 anni in consiglio comunale a Empoli, con uno sguardo alle Regionali 2025. Nel corso di una conferenza stampa sono stati presentati gli obiettivi dei gruppi Forza Italia Centrodestra Empoli del Fare, con unico consigliere Simone Campinoti, e di Fratelli d'Italia, con consiglieri Cosimo Carriero, Francesca Peccianti, Danilo di Stefano. Erano presenti anche Nicola Nascosti, ex candidato a sindaco per il centrodestra e volto noto di Forza Italia sul territorio, e Federico Pavese per Fdi Empolese Valdelsa, oltre a Claudia Ghezzi, capolista di Empoli del fare, che pur non entrando in consiglio ha ottenuto 79 preferenze ed è entrata in Forza Italia: "Mi è stato chiesto,  anche in virtù delle preferenze raccolte, di continuare. Ho quindi deciso di abbandonare la lista civica e far parte di Forza Italia, perché preferisco identità più chiare e che mi rappresentano di più".

Un ulteriore segno di identità e di consolidamento per un partito Forza Italia, che non era presente in consiglio comunale da oltre 10 anni: "Torniamo in consiglio comunale - spiega Nascosti - con una presenza istituzionale affiancati da FdI per continuare il lavoro fatto in campagna elettorale. Vogliamo costruire un'alternativa e il prossimo step importante sono le prossime elezioni Regionali". Per Spini "vogliamo raggiungere la quota del 20% come indicato dal nostro segretario Tajani, e questo è il primo passo verso quel risultato".

L'obiettivo dichiarato di tutto il centrodestra è innanzitutto riconquistare il proprio elettorato strappato via da "situazioni mascherate da liste civiche", come le definisce Nascosti, già a partire dalle prossime regionali.  Il riferimento, ovviamente, è a Poggianti, che potrebbe decider edi presentare liste civiche a sostegno del cdx mettendo in imbarazzo l'intera coalizione.

Campinoti sostiene di "voler fare le cose in grande" e che "dietro questo progetto non c'erano personalismi o corsa alle portone, ma senso civico.  Lo spirito di questo progetto non finisce con le elezioni, ma inizia con le elezioni. Questo spirito resta e lo mettiamo a disposizione del territorio, pur con note diverse. Lavoreremo per far crescere i gruppi anche fuori dal consiglio. La durata della mia consiliatura? arriverà al panettone, ma anche alla colomba". Sono'note diverse', quindi, ma un unico accordo: "C'è un fortissimo allineamento - spiega Campinoti - non ci sono divisioni, ma solo sfumature diverse". Gli fa eco Pavese, "collaboreremo come coalizione, ma è giusto ci siano liste diverse", e Carriero: "La collaborazione tra i nostri partiti è nata in campagna elettorale, ma si porterà avanti in consiglio comunale. Abbiamo lavorato bene e continueremo in questi 5 anni. Non ci siamo divisi, lo scopo non è rubarci il voto, ma darci manforte. Ci muoviamo sulla scia del Governo Meloni che sta dimostrando di saper lavorare come coalizione, è giusto che ogni partito porti avanti una sua identità".

Il centrodestra, insomma, si ricompatta, dà segni di unità, mette il petto in fuori per presentarsi alle Regionali senza prestare il fianco al nemico alla sua destra. A sinistra, invece, la votazione favorevole per la presidente del consiglio comunale proposta dalla maggioranza è in un certo senso un segno di distensione, con la maggioranza, e di distinzione con le 'altre' opposizioni. Pavese parla di "interlocuzione positiva", di un "dialogo costruttivo sui temi". Anche Campinoti spiega: "Volevamo migliorare la città, se questo cambiamento in positivo verrà dalla maggioranza ben venga, altrimenti faremo opposizione dura. C'è disponibilità se si va nella stessa direzione". Di Stefano tiene ha precisato però che "le parole della capogruppo Peciaanti erano chiare", un attestato di stima per Simona Cioni, e non nascondono nessun "strano accordo con il PD": "Come si è già visto, non siamo stati teneri con Mantellassi. Non attaccheremo mai le persone, ma sui temi, come faremo su Keu o Multiutility. La minoranza non deve governare, ma fare il cane da guardia della democrazia. In questi 5 anni faremo opposizione sui temi, nell'interesse dei cittadini, se ci sarà una concordanza di idee non vedo perché dovremmo dire no.

 

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