Scavi di Montereggi, il Gruppo Archeologico Montelupo: "Fummo noi a cominciare negli anni '80"
Leggiamo sul vs. del 5 luglio 2024 un articolo dal titolo “Etruschi sulle colline di Capraia e Limite”, nel quale si enunciano i programmi relativi ai futuri interventi da attuare nel sito di Montereggi (Comune di Capraia e Limite) e vi preghiamo perciò cortesemente di pubblicare questa nostra nota di commento.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di risposta da parte del Gruppo Archeologico di Montelupo, a firma Fausto Berti, in merito al nostro articolo 'Etruschi sulle colline di Capraia e Limite: ripartono gli scavi nelle terre del magnate'.
Non si legge alcun riferimento a quando l’indagine archeologica è iniziata e da chi è stata promossa. Lo scavo di Montereggi è stato promosso da Francesco Nicosia, Soprintendente archeologo per la Toscana, nel lontano 1982 a seguito della scoperta del sito da parte del Gruppo Archeologico di Capraia e Limite, e segnatamente da Luciano Bellucci.
Nel 1982-85 gli scavi sono stati diretti da Fausto Berti, direttore del Museo di Montelupo (concessione 1983 n. 96; conc. 1984 n. 9, conc. 1985 n. 11). Al termine delle prime campagne fu organizzata a Limite la mostra “L’abitato etrusco di Montereggi. Scavi 1982-85”. A seguito di queste ricerche, il prof. Luigi Donato, proprietario della tenuta di Bibbiani, concesse in comodato indefinito (punto 2: “il comodato avrà durata indefinita”) per gli scavi archeologici la collina di Montereggi al comune di Capraia e Limite con atto firmato il 23 giugno 1986 dal sindaco Franco Sanchini.
Furono dunque utilizzati fondi dalla Provincia di Firenze per sistemare l’area a parco archeologico. Il parco però non fu mai gestito. Diversi anni dopo un’associazione giovanile chiese ed ottenne il luogo per tenervi concerti rock, denominando queste manifestazioni MONTEREGGAE. Nell’anno 2004 il sindaco Enrico Sostegni contattò il Museo di Montelupo per riprendere gli scavi. L’area fu pulita e recintata (due anni di lavoro) a spese del comune di Montelupo Fiorentino e del Gruppo Archeologico di Montelupo, nel quale si era nel frattempo fuso il Gruppo Archeologico di Limite.
Successivamente il comune di Capraia e Limite ottenne un finanziamento regionale, grazie al quale realizzò un parcheggio ed altre opere propedeutiche alla realizzazione di un nuovo Parco, che però non è mai entrato in attività, nonostante il Consiglio comunale di Capraia e Limite, con propria deliberazione del 26 giugno 2007 avesse approvato all’unanimità una “Convenzione per la collaborazione museale, la gestione e lo sviluppo delle aree archeologiche di pertinenza dei comuni di Carmignano, Capraia e Limite e Montelupo Fiorentino”.
Gli scavi su concessione sono stati condotti sino al 2017 dal Museo di Montelupo e dall’Università degli Studi di Siena con il supporto del Gruppo Archeologico di Montelupo ed i risultati di ogni campagna regolarmente pubblicati nel Notiziario della Soprintendenza Archeologica per la Toscana e sulla piattaforma.
Tra di essi si cita il ritrovamento della sima frontonale ad altorilievo dal pozzo n. 1, pubblicata nel volume collettaneo in memoria di Francesco Nicosia e sul “Segno di Empoli”, ed il ritrovamento dello scheletro all’interno del pozzo n. 2, pubblicato nel volume di Fausto Berti, La via Quinctia e la viabilità del Valdarno (ed. Acero, 2021), di cui si allega un’immagine. I circa 300 reperti selezionati – ed in parte restaurati a spese del comune e della Fondazione Museo Montelupo – sono attualmente conservati presso il Museo Archeologico di Montelupo ed è in fase di ultimazione l’edizione degli scavi 2006-2017 nella serie “Studi” del Museo e del Gruppo Archeologico di Montelupo.
Nessuno più di chi scrive può dirsi felice per la ripresa degli scavi a Montereggi: ci sembra però quantomeno opportuno citare quanti (Gruppo Archeologico di Montelupo, comune di Montelupo Fiorentino, Università degli Studi di Siena) hanno sin qui sopportato l’onere di mantenere in vita questa ricerca archeologica. Non si comprende, dunque, (una dimenticanza? mancanza di spazio?) come il sindaco del comune di Capraia e Limite non abbia pensato di riferire queste notizie e citare almeno lo scopritore virtuale di Montereggi, Luciano Bellucci, Lorella Alderighi e Enrico Baldacci (quest’ultimo anche sindaco di quel comune), che hanno fattivamente contribuito agli scavi, e per questo sono benemeriti suoi concittadini.