Il S. Giovanni di Dio rilancia le sue eccellenze: interventi green, risparmi economici e soluzioni avanzate per Laboratori e Reparti
Quattro importanti luoghi di analisi, refertazione e assistenza al paziente, in uno dei più grandi presidi ospedalieri fiorentini, il San Giovanni di Dio, sono stati in questi mesi al centro di azioni di rinnovamento e in parte di interventi di ristrutturazione che stanno rendendo ancora più strategico l’ospedale della Asl Toscana centro al confine tra Firenze e Scandicci: il Laboratorio di Analisi, Patologia Cinica e Immunoallergologia; l’Anatomia Patologica; il reparto Dialisi; il percorso di Podopatia Diabetica. Tutti operanti in un’ottica di rete aziendale.
In questi quattro luoghi strategici del San Giovanni di Dio hanno fatto visita questa mattina il Direttore generale della Asl Toscana centro, Ing. Valerio Mari , il Direttore sanitario, Simona Dei , il Direttore amministrativo Valeria Favata e il Direttore dei servizi sociali, Rossella Boldrini . I Direttori sono stati accompagnati dal direttore del presidio ospedaliero, Simone Naldini , dal vicedirettore Daniele Cultrera insieme a parte della Direzione sanitaria di presidio, dal Direttore del dipartimento Medicina di Laboratorio, Franco Vocioni e dal responsabile infermieristico zona fiorentina nord ovest, Antonio Gant.
Laboratorio Analisi, a termine i lavori edilizi per la nuova automazione
La visita è partita dal piano terra dove è collocato il grande Laboratorio Hub di Patologia Clinica ed Immunoallergologia che raccoglie e processa i campioni provenienti da 82 punti prelievo , distribuiti sul territorio della città di Firenze e provincia (ad esclusione di Empoli), nonché i campioni routinari provenienti dai quattro presidi ospedalieri fiorentini (Santa Maria Nuova, Santa Maria Annunziata, Borgo San Lorenzo, Serristori) oltre alle richieste urgenti e non del presidio di San Giovanni di Dio. Il Laboratorio, diretto da Patrizia Casprini , è attivo h 24, ed esegue 9.000.000 di prestazioni /anno , con accessi medi al giorno di circa 3800 prelievi . Nell’ottica della razionalizzazione dell’attività specialistica, Il Laboratorio è collegato in rete con altri laboratori dipartimentali ed esegue prestazioni di allergologia, autoimmunità e biologia molecolare per il territorio e presidi ospedalieri dell’area Pistoiese. A breve è prevista l’implementazione di esami di citofluorimetria oncoematologica, nell’ambito del progetto di attività integrata interaziendale con il laboratorio specialistico del dipartimento di Medicina sperimentale e clinica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi.
Sono in corso, da circa due mesi, lavori di manutenzione dei locali con opere edilizie di adeguamento degli spazi per accogliere la nuova grande automazione (Corelab) in sostituzione del precedente sistema. La superficie di circa 500 mq è stata interessata da lavori di ripavimentazione nonché adeguamento degli impianti con razionalizzazione degli spazi.
“ Nonostante i lavori in corso, in questi mesi l’attività del laboratorio, anche in assenza del sistema di automazione, non si è mai interrotta – sottolinea Casprini - grazie alla professionalità e disponibilità di tutto il personale coinvolto, Oss, Tecnici e Dirigenti ”.
Un altro importante obiettivo interesserà nei prossimi mesi i laboratori dell’area fiorentina, con l’implementazione del nuovo gestionale LIS, già attivo nei laboratori di Empoli, Prato e Pistoia, a completamento del progetto aziendale di rinnovamento del sistema informatico che consentirà un’ulteriore ottimizzazione delle attività.
Anatomia Patologica verso la digitalizzazione
Dal piano terra i Direttori si sono spostati all’Anatomia patologica collocata al piano seminterrato dell’ospedale. Nella Struttura Operativa Complessa di Anatomia Patologica di Firenze diretta dal 2019 da Angelo Cassisa , afferiscono i campioni bioptici e i pezzi operatori di tutte le strutture sanitarie dell’area fiorentina della Asl Toscana centro comprendenti i presidi ospedalieri di San Giovanni di Dio , Santa Maria Annunziata , Santa Maria Nuova , Serristori di Figline Valdarno, Piero Palagi , ospedale del Mugello . Vengono prodotti intorno ai 24000 referti istologici annualmente di cui il 20% circa sono prime diagnosi di neoplasia o valutazione oncologica di campioni chirurgici complessi. L’esame istologico serve a definire una diagnosi ed in caso di neoplasia maligna fornisce informazioni prognostiche e predittive sulle neoplasie determinando la scelta terapeutica chirurgica o oncologica.
La struttura sotto la guida di Cassisa partecipa attivamente ai lavori preliminari del progetto regionale sulla digitalizzazione denominato “digital pathology”. Se portato alla fase attuativa potrebbe modificare sostanzialmente l’assetto organizzativo delle Anatomia Patologiche della Toscana. I 500-600 vetrini prodotti al giorno verrebbero trasformati da appositi scanner in file digitali visualizzabili su monitor in qualsiasi postazione di lavoro. Si risparmierebbe il tempo tecnico dedicato allo smistamento dei vetrini ai singoli Patologi, si favorirebbero le consultazioni interaziendali e si potrebbero applicare software di intelligenza artificiale per la valutazione di parametri morfologici e molecolari utili alla diagnosi.
Il progetto è già avviato per la parte dell’integrazione della programmazione informatica. Complementare a tale progetto è la spinta all’ automazione del flusso di lavoro dei preparati istologici.
L’Anatomia Patologica di Firenze ha in carico la diagnostica istologica che fa riferimento al Gruppo Oncologico Multidisciplinare della patologia pancreatica che vede il San Giovanni di Dio come Hub chirurgico . Fornisce anche supporto diagnostico alla chirurgia microscopicamente controllata delle neoplasie cutanee trattate dalla Melanoma e Skin Cancer Unit regionale diretta da Lorenzo Borgognoni presso l’Annunziata. È anche riferimento aziendale del percorso diagnostico delle agobiopsie renali per lo studio delle nefropatie a cui partecipano i professionisti dei centri di Nefrologia e Dialisi della Asl Toscana centro.
Dialisi ecologica al San Giovanni di Dio. Progetto esteso all’Annunziata
Dall’Anatomia la visita è proseguita al reparto di Dialisi al piano terreno. Nei prossimi mesi il nuovo sistema di preparazione e distribuzione centralizzata trasformerà il reparto diretto da Alberto Rosati in una Dialisi green, con una riduzione drastica dei rifiuti e a zero scarti. La nuova fornitura prevede un sistema di preparazione e distribuzione centralizzata della soluzione concentrata acida, direttamente nel Centro di dialisi. Grazie a un anello di distribuzione del concentrato acido per emodialisi, la soluzione prodotta in loco viene distribuita a ogni postazione dialitica mediante apposite tubazioni garantendo altresì caratteristiche di purezza chimica e microbiologica molto elevate . Il nuovo sistema di distribuzione centralizzato di fatto va a sostituire le tradizionali sacche di concentrato da 5 litri in uso fino ad oggi. Con un risparmio, solo a Torregalli, di circa 20mila kg l’anno di rifiuti. Il risparmio è significativo anche in termini economici per l’Azienda: circa 15mila euro all’anno che diventeranno 30mila quando il nuovo sistema, sarà esteso anche all’ ospedale dell’Annunziata , come è in programma.
Anche gli sprechi verranno azzerati: ogni singolo trattamento dialitico consumerà esattamente quanto necessario, in funzione dei dosaggi prescritti. Al contrario, con i sistemi monouso, sacche o taniche tradizionali, la soluzione acida residua deve essere inevitabilmente gettata. La peculiarità del sistema di distribuzione centralizzato è quella di recuperare integralmente questa soluzione acida residua, riutilizzandola per le successive sedute dialitiche. Una soluzione estremamente avanzata dal punto di vista ambientale.
La riduzione è misurabile anche in altri termini: di carichi trasportati dal personale infermieristico a cui si evita la movimentazione quotidiana di sacche o taniche dal magazzino alla postazione dialitica; di rischio ipotetico di contaminazione o inalazione derivante dalla soluzione acida monouso e dalla manipolazione.
Piede diabetico, da Torregalli alla rete aziendale: 1600 visite all’anno
L’ultima tappa della visita dei Direttori aziendali è stata al Centro aziendale per la Podopatia Diabetica e Vascolare dell’ospedale San Giovanni di Dio diretto da Cristiana Baggiore . Si tratta di una struttura multispecialistica e multiprofessionale, interdipartimentale che gestisce i percorsi di diagnosi e cura del piede diabetico, vascolare e delle sue complicanze in un’ottica di rete aziendale che comprende e coordina anche le attività svolte presso i presidi ospedalieri di Santa Maria Annunziata, Santa Maria Nuova, Piero Palagi, San Giuseppe e Mugello.
L’equipe di cura si avvale di professionisti diabetologi, chirurghi vascolari, angiologi, ortopedici, podologi, infermieri esperti in lesioni cutanee, oltre ad avere percorsi codificati per consulenze infettivologiche e dermatologiche e accesso diretto al ricovero nei reparti di degenza in cogestione con la Medicina Interna o la Chirurgia Vascolare.
Afferiscono ogni anno ai diversi punti della rete aziendale, circa 240 nuovi pazienti affetti da Piede Diabetico, di cui circa 100 al solo San Giovanni di Dio , che generano una mole di circa 1600 visite specialistiche e oltre 5000 prestazioni di medicazione e strumentali . Attualmente sono in carico al San Giovanni di Dio 252 pazienti, 127 con piede diabetico e di questi già 79 sono stati presi in carico in questi primi 5 mesi del 2024. Inoltre, a favore di pazienti ricoverati, sono state eseguite dall’inizio dell’anno 260 valutazioni e di queste 53 sono state eseguite per pazienti affetti da Piede Diabetico. Fondamentale è l’apporto dei podologi che operano all’interno della rete: erogando oltre 10000 prestazioni podologiche, costituiscono uno snodo essenziale sia per la prevenzione primaria delle lesioni e la loro precoce individuazione, sia per l’indispensabile follow-up dopo la guarigione per evitare le pericolose recidive.
Il Centro aziendale che fa capo al San Giovanni di Dio segue quindi il paziente con piede diabetico e o vascolare in tutte le sue fasi , dalla presa in carico, alla cura domiciliare gestita in collaborazione con il medico di medicina generale e gli infermieri del Servizio Domiciliare, alla riabilitazione e al follow up, promuovendo l’integrazione di tutti professionisti chiamati ad operare nei PDTA del piede diabetico e vascolare, erogando prestazioni di elevata complessità e terapie mediche e chirurgiche all’avanguardia.
Fonte: Ausl Toscana Centro