Frasi inneggianti al fascismo e un tatuaggio che fa discutere: bufera sul sindaco di Castelfranco
Sul braccio sinistro la scritta 'Gott mit uns', ovvero 'Dio con noi' in tedesco. Una frase che risale sì a secoli e secoli fa ma che spesso viene associata al nazismo. Poi il profilo Facebook con post del 2017 e del 2018: lì si leggono "Boia chi molla" ma anche "Siamo neri tutto l'anno" e "Non siamo nostalgici di Benito Mussolini, siete voi che, in 72 anni, non siete stati capaci di farcelo dimenticare".
In queste ore è bufera sul sindaco di Castelfranco di Sotto, Fabio Mini. Il primo cittadino - che fa parte di Fratelli d'Italia dalla fine del 2019 - è stato eletto due settimane fa, è il primo sindaco di centrodestra nella storia del comune pisano. Anche se a vedere i post più che centrodestra viene in mente la destra estremista, i fascisti.
Mini respinge al mittente le accuse di fascismo e di nazismo, lo fa con una nota ufficiale. E dà contro alla sinistra: "Erano semplici provocazioni verso una certa sinistra che quando non sa cosa dire grida allo scandalo della storia passata. La legittimazione democratica mi è stata data dai cittadini che mi hanno eletto sindaco. La sinistra deve accettare il responso delle urne".
Ancora Mini: "Da quando faccio parte di FdI ho piena consapevolezza dei valori democratici del Partito di cui faccio parte, valori che condivido e in cui mi riconosco. Sono contro ogni totalitarismo, ogni forma di razzismo, antisemitismo e di limitazione della Libertà. Negli oltre 30 anni di attività politica non ho mai fatto parte di alcun movimento esterno al parlamento e non ho mai avuto comportamenti non rispettosi delle istituzioni democratiche".
E il tatuaggio? "È un semplice inno a Dio. È infatti il motto dell’ordine teutonico, l’ordine dei medici che curavano i cavalieri cristiani durante le crociate. La mia preoccupazione ora è solo servire con onore e nel migliore di modi i cittadini che mi hanno eletto sindaco".
In tutto questo a sinistra nessuno si era accorto di nulla. Nessuno aveva visto il tatuaggio, che pure campeggiava in alcune foto su Facebook. Nessuno era andato a controllare i post di Mini del passato. Il PD e il centrosinistra non hanno preso in considerazione la questione.
Silvia Valori: "Nostalgico di una storia fallimentare", ma nel 2017 mise un 'like' al post di Mini
Riportiamo la nota di Silvia Valori, della Lista civica per Castelfranco, in cui critica il sindaco Mini per la vicenda delle frasi e tatuaggi inneggianti fascismo e nazismo. La stessa Valori, però, nel 2017, aveva messo un like ad uno dei post 'incaricati', in particolare quello in cui si legge "Non siamo nostalgici di Benito Mussolini, siete voi che, in 72 anni, non siete stati capaci di farcelo dimenticare". Ecco il testo completo:
Sinceramente sono poco appassionata alle polemiche ideologiche, fascisti contro comunisti e via discorrendo. Sono donna del fare che mai si è soffermata troppo su questo tipo di polemiche. Ho sempre guardato alla concretezza dei fatti e questo è stato l’approccio con il quale ho impostato la mia candidatura a Sindaco.
Detto questo, non si può essere insensibili rispetto all’articolo riguardante la storia politica del nuovo Sindaco. Anche se, nel 2024 alcune immagini ed alcuni tatuaggi possono apparire, per qualcuno, folkloristici, ritengo doveroso fare alcune osservazioni. Non posso dimenticare come l’approccio di Fabio Mini nei lunghi mesi di trattative che hanno portato alla sua investitura quale candidato Sindaco del centro-destra, sia stato alquanto sbrigativo. Riprova ne è l’imposizione di una candidatura che pochissimi condividevano.
Ricordo anche le parole irriguardose, riportate dalla stampa, rivolte al Sindaco uscente Gabriele Toti, il 29 febbraio, giorno della ufficializzazione della candidatura a Sindaco di Mini. Ho poi vissuto sulla mia pelle, insieme alla mia squadra continui attacchi. Sono stata denigrata pesantemente in campagna elettorale e ancor peggio nelle ore di silenzio elettorale, apostrofata come persona incompetente ed incapace di guidare una amministrazione comunale, con una lista imbarazzante.
Di imbarazzante c’è invece la situazione che ha creato per l’intera comunità. Resta il fatto, conclamato, che il 58 % degli elettori non lo ha votato. Devo ringraziare Paolo D’Addario che da Coordinatore provinciale di Noi Moderati, pur rimanendo fedele al centro – destra in tutti gli altri comuni della provincia, ha avuto il coraggio di rompere con i metodi sbrigativi e le pratiche impositorie di Mini. Ringrazio anche Antonio Storti, apprezzato militante di destra che ha mantenuto la schiena diritta e coerenza di comportamento rispetto alla condotta registrata in quel mondo. Entrambi, per coerenza ai loro ideali, hanno rinunciato a poltrone e posizioni privilegiate in un centro-destra egemonizzato dalle componenti più estreme.
I metodi prevaricatori e denigratori emersi in campagna elettorale hanno finito per contaminare tutta la compagine dei candidati e dei sostenitori della coalizione del futuro sindaco. La preoccupazione è che questi metodi, possano ricadere sulla quotidianità di Castelfranco.
Fabio Mini, non è più un semplice cittadino, militante della destra sociale e nostalgico di certa fallimentare storia, dal 9 giugno è Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale di una comunità di 13.600 abitanti che merita il rispetto di essere rappresentata per ciò che è e per la sua storia fatta anche di vittime del nazi-fascismo. La sensibilità istituzionale non la si compra un tanto al kilo.
E’ evidente che, come scandito il giorno della ufficializzazione della mia candidatura a Sindaco, mi batterà per il rispetto delle istituzioni e dei cittadini nel rispetto della Costituzione. Io e la mia squadra abbiamo impostato la campagna elettorale ed impronteremo il lavoro in Consiglio Comunale in modo costruttivo ma anche fermo sul rispetto delle regole e della storia di questa comunità.
La risposta del centrosinistra castelfranchese, PD-PSI-Azione-Repubblicani-Alleanza Verdi Sinistra
"L’immagine di Castelfranco di Sotto non può e non deve essere associata a quello del neo-Sindaco Fabio Mini.
Un Comune, quello di Castelfranco di Sotto, che ogni anno ricorda a Roma Lido Duranti nato ad Orentano, antifascista e partigiano ucciso alle Fosse Ardeatine dai tedeschi il 24 marzo 1944. Un Comune che ogni giorno ricorda Remo Bertoncini a cui è dedicata la piazza antistante il palazzo comunale, luogo di ritrovo della vita civile, sociale e religiosa. Remo Bertoncini che all’alba del 25 marzo 1944 venne fucilato a Pisa per mano dei nazi-fascisti per non aver risposto alla chiamata alle armi da parte della Repubblica Sociale Italiana. Un giovane castelfranchese i cui parenti sono ancora oggi parte della nostra comunità.
In tutta la campagna elettorale, piena di attacchi personali da parte dell’ex candidato e attuale neo-Sindaco Fabio Mini e della sua lista centrodestra agli altri avversari intesi come nemici da abbattere e non persone con le quali confrontarsi, abbiamo sempre preso le distanze da un certo modo autoritario di far politica e ribadito i nostri valori che hanno profonde radici nell’antifascismo, nella Resistenza e nella lotta di Liberazione dalla quale è nata la nostra Repubblica. Adesso, molti cittadini ed elettori di Castelfranco che hanno dato fiducia a Fabio Mini si renderanno conto sicuramente di quello che noi abbiamo sempre saputo ovvero che si tratta di un esponente di estrema destra che strizza l'occhio al nazifascismo.
Lo scorso 25 Aprile eravamo tutti in piazza Remo Bertoncini alle celebrazioni istituzionali insieme a tutte le associazioni; tutti tranne Fabio Mini e quella che da poche settimane è diventata la nuova amministrazione comunale. Non basta prendere 95 voti in più per giustificare tutto e anche l’indifendibile perché “adesso abbiamo vinto noi”.
Castelfranco e i castelfranchesi si meritano di più: per la nostra identità, per quello che siamo stati, per quello che siamo e per quello che vogliamo essere. La storia di Castelfranco non può essere oltraggiata da un Sindaco di questo genere, che oltre a non conoscere il passato è un pericolo anche per il futuro della nostra comunità".
Fossi (Pd): "La Toscana è terra di antifascismo. Da FDI silenzio assordante"
“Croci celtiche, tatuaggi nazisti, le frasi che inneggiano al Duce: questa è la destra a Castelfranco di Sotto, ma anche in Toscana ed in Italia. Del resto non sono pratiche distanti dalla giovanile di FDI, partito a cui è iscritto il Sindaco Fabio Mini. Il silenzio della premier Giorgia Meloni è ormai assordante, come lo è quello dei vertici toscani di FDI. La nostra Toscana è terra di antifascismo e ci opporremo sempre ad ogni rigurgito. Non devono passare”, ha commentato Emiliano Fossi, segretario del PD Toscana e deputato.
Nardini: "Fatti semplicemente raccapriccianti".
Le notizie che emergono sul nuovo sindaco di Castelfranco di Sotto sono semplicemente raccapriccianti. Non ho altri termini per descrivere cosa provo all'idea che ai vertici di un'istituzione democratica ci sia un nostalgico del nazi-fascismo, che nel tempo ha fatto esplicito sfoggio della simbologia di quella storia di morte e persecuzione, con richiami orgogliosi a un'ideologia che cancellò la libertà e i diritti e che assassinò milioni di persone. Penso anche che sia davvero incredibile che tutto questo venga alla luce, nella sua effettiva gravità, solo ad elezioni avvenute e che non si siano attivati gli anticorpi necessari. È una situazione che fa riflettere e che richiede una reazione democratica forte, una mobilitazione delle cittadine e dei cittadini che hanno nel cuore la Costituzione nata dalla Resistenza. Non possono infatti bastare le parole confuse con cui il sindaco ha provato a giustificarsi o a minimizzare, con argomenti davvero poco convincenti, che sono risuonati come prese in giro dell'intelligenza altrui. Serve una dichiarazione esplicita di ripudio del fascismo e di esplicita adesione ai valori dell'antifascismo. La comunità di Castelfranco non può restare nel dubbio che il proprio sindaco sia un neofascista, condizione che lo porrebbe fuori dall'ordinamento democratico. Su questo mi aspetto una risposta inequivocabile da Mini", così l'assessora regionale alla cultura della memoria di Regione Toscana Alessandra Nardini
PD Pisa: "Indignati e preoccupaati"
Siamo indignati e preoccupati per le vicende che riguardano il neo eletto sindaco di Castelfranco di Sotto, Fabio Mini, di Fratelli d'Italia. I tatuaggi con motti nazisti, i suoi post sui social inneggianti al fascismo, il suo vanto nel non festeggiare il 25 aprile:
sono tutti fatti gravi che non possiamo ignorare o minimizzare.
Il partito democratico, su tutti i livelli, ha sempre combattuto e continuerà a combattere ogni forma di intolleranza o nostalgia nei confronti del fascismo, la cui retorica non può e non deve trovare spazio all'interno delle istituzioni. Specialmente in Toscana, terra di resistenza.
Davanti a questi segnali allarmanti non ci faremo indietro.
Invitiamo tutte le forze democratiche e antifasciste a unirsi a noi nel denunciare e combattere qualsiasi forma di estremismo e odio. Per noi è fondamentale che le istituzioni siano rappresentate da persone che rispettano i valori democratici e i principi della nostra Costituzione.
Come Partito Democratico di Pisa continueremo -al fianco della Lista Castelfranco unita e a Federico Grossi - a monitorare attentamente la situazione e a sostenere tutte le iniziative necessarie per garantire che i principi di democrazia e rispetto dei diritti umani siano sempre al centro dell’azione politica.
Oreste Sabatino, segretario PD Pisa: "cdx strizza l'occhio alle forze della destra estrema"
"Se Mini oggi può ricoprire la carica di Sindaco è grazie a donne e uomini che hanno perso la vita per la democrazia e la libertà. Mi auguro fermamente che questa nuova amministrazione di centro destra si ricordi e renda onore alla storia antifascista di Castelfranco, perché finora i suoi esponenti, a partire dal neo-eletto sindaco, sembrano dimenticarsene, strizzando l'occhio alle forze della destra più estrema.
Niente di tutto questo verrà accettato, la contrarietà del Pd, insieme a quella della lista Castelfranco unita di Federico Grossi, è netta e in allerta" dichiara il segretario provinciale del PD Oreste Sabatino