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Giornata Rifugiato, l'appello de Il Girasole: “Aumentare posti e risorse"

 “Le richieste sono tante ma i posti disponibili pochi: è necessario aumentare i posti implementando le risorse e i servizi per rendere più idonei per le organizzazioni i bandi per l'accoglienza migranti”.

E' l'appello della cooperativa Il Girasole, nella Giornata Mondiale del Rifugiato, che si celebra domani 20 giugno. 

La cooperativa accoglie tra Firenze e provincia 650 rifugiati: 250 nei Cas-Centri di Accoglienza Straordinaria ( gestiti dalla Prefettura) dove vengono accolti i richiedenti asilo, e 400 nei centri Sai -Sistema Accoglienza Integrazione (gestiti da enti locali come Comuni e Società della Salute), in cui trovano posto persone che hanno già ottenuto una protezione o sono vulnerabili, come donne in gravidanza, famiglie, persone con disagio mentale o disabilità.

“In particolare per persone con disagio mentale abbiamo solo 8 posti e sono gli unici della Toscana: ne servirebbero almeno il doppio e probabilmente non basterebbero” afferma Mauro Storti, direttore dell'Area Immigrazione della cooperativa.

“Anche il progetto per disabilità ha solo 14 posti e sono insufficienti” continua “Storti. “Dalla riforma del 2018 i cambiamenti normativi sono stati peggiorativi. I bandi di accoglienza prevedono le rette corrisposte alle organizzazioni basse e pochi servizi, così sono poche le domande di partecipazione. Noi cerchiamo di dare un servizio di massima qualità, per fare in modo che i richiedenti asilo abbiano un'accoglienza e i necessari servizi connessi”.

Nelle strutture gestite da Il Girasole sono accolti uomini, mamme con bambini, famiglie: tra i gruppi più numerosi i rifugiati provenienti da Pakistan e Bangladesh. Presenti anche ucraini (soprattutto nuclei familiari mamma-figli) e afghani, scappati rispettivamente dalla guerra e dalla presa del potere dei talebani.

Alcune storie

M. A. G., fuggito dai talebani oggi combatte gli hacker

Viveva in strada, ora combatte gli “hacker”. M. A. G. è arrivato in Italia dall'Afghanistan nel luglio 2021 dopo aver vagato per l'Europa in cerca di un riconoscimento del suo diritto di asilo: la sua domanda è stata rigettata in Belgio, poi ha vissuto per strada in Germania e Francia. In Italia è stato assegnato a un Cas-Centro di Accoglienza Straordinaria di Firenze gestito da Il Girasole, e poi, una volta ottenuta la protezione internazionale, è stato spostato al centro Sai-Sistema Accoglienza Integrazione di Campi Bisenzio, nel dicembre 2022.
Nel territorio fiorentino, grazie anche al sostegno dell'équipe educativa, M. A. G. ha ritrovato fiducia in sé stesso. Il suo sogno era “lavorare nel mondo dell'informatica”, materia che studiava all'Università di Kabul fino al 2016.
Attraverso il progetto Sai per M. A. G. è stato così attivato un tirocinio extracurricolare in un'azienda di cyber security di Firenze, accompagnato da un corso di italiano: il tirocinio si è trasformato in un contratto a tempo indeterminato, proprio nel suo settore. Grazie al suo lavoro e alla sua dedizione, nonostante le difficoltà, è uscito dal Sai nella primavera 2024, con anche un contratto di affitto per un appartamento a Firenze e ha ripreso totalmente in mano la sua vita.

F.O., dalla vita strada alla guida degli Ncc per portare in giro personaggi famosi

Ha portato in giro sul suo van attori di fama internazionale. Il viaggio di F. O. è iniziato dalla Nigeria e lo ha condotto in Toscana. F.O. era in un Cas-Centro di Accoglienza Straordinaria a Faenza e quando ha ricevuto la protezione internazionale nessuno gli ha detto di fare domanda per entrare nell'allora Sprar-Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - per cui è finito per la strada. Nel suo girovagare è arrivato in Mugello dove ha incontrato degli operatori de Il Girasole che lo hanno aiutato a fare domanda per lo Sprar: è così che F. è entrato nello Sprar di Campi Bisenzio. Qui ha iniziato un lungo percorso fatto di corsi di italiano, corsi di formazione professionale nel settore dell'accoglienza turistica e tirocini in hotel a 5 stelle. Appassionato di musica e di canzone italiana, F. nel dicembre 2020 è arrivato alla fine dell'accoglienza con un contratto a chiamata come portiere notturno in alcuni centri di accoglienza e un alloggio di fortuna. In poco tempo, però, ha trovato una stanza a Firenze, ha preso la patente B e poi quella per l'Ncc. Adesso fa l'autista per personaggi famosi in giro per la Toscana.

S., ex sarto della Guinea oggi pellettiere per una griffe di moda

Quando S. è arrivato nel Sai-Sistema Accoglienza Integrazione di Campi Bisenzio all'inizio stava sempre in camera, era scontroso e poco propenso a seguire il progetto. Cominciava a dare segni di depressione. Con grande lavoro dell'équipe educativa però si è aperto, ha cominciato a raccontare dettagli della sua storia passata e del suo progetto di vita. In questo modo, piano piano, gli educatori hanno trovato la chiave per cominciare a fare un percorso insieme a lui: S. nel proprio Paese, la Guinea, lavorava come sarto. Il progetto gli ha così attivato un tirocinio extracurricolare con un'importante azienda di moda e pelletteria di lusso come pellettiere, con un affiancamento linguistico dato che è analfabeta nella lingua d'origine. Il tirocinio si è trasformato in un contratto a tempo indeterminato che gli ha permesso anche di trovare un alloggio.

Fonte: Ufficio Stampa

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