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Dare un calcio al cancro: anche 12 ragazzi in cura nell’Oncoematologia pediatrica dell’Aoup

C’erano anche 12 ragazzi fra i 12 e i 21 anni, in cura nell’Unità operativa di Oncoematologia pediatrica dell’Aoup diretta da Gabriella Casazza, all’evento calcistico organizzato a Canale, nel Cuneese in Piemonte, dall’Ugi-Unione genitori italiani e partiti grazie al sostegno di Agbalt-Associazione genitori bambini affetti da leucemia e tumori.

Un torneo con 6 squadre miste di ragazzi e ragazze provenienti dai Centri di Oncoematologia pediatrica del Regina Margherita di Torino, del Gaslini di Genova, del Sant'Orsola di Bologna, dell’Istituto dei Tumori di Milano, del San Gerardo di Monza e del Santa Chiara di Pisa (Aoup), che si inseriva nell’ambito dell’appuntamento nazionale organizzato dall’Ugi anche con cantanti, ex calciatori (come Bonucci, che ha anche cenato e visto la partita della nazionale con i ragazzi) e personaggi dello spettacolo per sensibilizzare la popolazione su questi temi e sull’importanza dello sport anche per chi attraversa un periodo difficile della propria vita a causa della malattia. L’auspicio degli organizzatori è che si riesca a coinvolgere in futuro i ragazzi di tutti e 49 i centri italiani di Oncoematologia pediatrica. Dall’evento è stato lanciato anche un grande messaggio di ottimismo grazie a cure sempre più efficaci e alla progressiva riduzione della tossicità tardiva delle terapie: “Il segreto non è trovare un riparo quando piove ma imparare a ballare sotto la pioggia. Dare un calcio al cancro”. E i 12 supereroi “pisani” hanno portato a casa anche un bel risultato, arrivando secondi.

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