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Il saluto del cardinale Betori a Firenze: "So che mi volete bene, come io lo voglio a voi"

Giuseppe Betori

Oggi pomeriggio ultima omelia del cardinale Giuseppe Betori come arcivescovo di Firenze, nella messa di saluto al termine del suo ministero episcopale in città. Per la festa del patrono San Giovanni, 24 giugno, finirà il suo mandato con la consacrazione a vescovo di don Gherardo Gambelli.

Nell'Omelia, Betori ha affermato che la missione della Chiesa è "porre i semi del Regno" e, nella "logica non dei frutti ma del seme, vorrei collocare anche la mia presenza tra voi in questi anni. Anni in cui, alla fragilità che accompagna sempre la vita della Chiesa nel tempo, si sono aggiunte le debolezze della mia persona, di cui oggi sono qui a chiedere perdono: perdono per non essere stato all’altezza della storia di questa città, soprattutto delle vostre attese. So che mi volete bene, come io lo voglio a voi, e che, indulgenti, non mi negherete la vostra comprensione. Non è questo il luogo e il momento di un bilancio, che peraltro vorrei in ogni caso evitare, non spettando il giudizio a me o ad altri, ma solo a Dio, alla cui misericordia mi consegno. Con voi oggi vorrei invece condividere lo spirito e i riferimenti a cui ho ancorato il mio servizio a questa Chiesa fiorentina. E voglio farlo prendendo spunto da alcuni segni che mi stanno particolarmente a cuore". Questi, citati da Betori, sono la cattedrale, lo stendardo e infine il terzo segno, "questa cattedra, la sede da cui il vescovo spezza il pane della Parola per il suo popolo". Infine il messaggio dei ringraziamenti, "non posso concludere questa celebrazione senza dare voce alla gratitudine che colma oggi il mio cuore".

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