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Il Consiglio regionale piange Massimiliano Pescini: un mazzo di fiori al suo posto

Massimiliano Pescini (foto da Facebook)

Un ricordo sentito, commosso e partecipatissimo, quello di Massimiliano Pescini svoltosi stamani in Consiglio regionale. In Aula i consiglieri regionali, il presidente e la Giunta, i sindaci della circoscrizione in cui è stato eletto e le autorità, la famiglia e gli amici hanno commemorato la figura del consigliere regionale, scomparso prematuramente il 25 maggio scorso dopo una breve malattia. Pescini, che prima di essere eletto nell’Assemblea toscana ha ricoperto, tra i vari incarichi, quello di sindaco di San Casciano Val di Pesa, avrebbe compiuto 50 anni il prossimo settembre. Sul suo scranno vuoto, un mazzo di fiori.

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Dopo un minuto di silenzio e un lunghissimo applauso, il primo intervento è stato affidato al presidente del Consiglio regionale. Salutando i presenti, con un abbraccio particolare alla compagnia Marina con la figlia Giulia e ai genitori Silvano e Manola, il presidente ha sottolineato come chiunque abbia conosciuto Pescini abbia apprezzato le sue doti politiche ma prima ancora le sue qualità umane, le sue doti intellettuali, la sua capacità di essere punto di riferimento, di equilibrio e, molto spesso, di mediazione. Una persona gentile con tutti, a partire dai dipendenti, generosa e competente, ha detto il presidente, che aveva una straordinaria capacità di ascoltare, di tendere una mano e di trovare una soluzione. Ha annunciato che insieme ai colleghi il Consiglio si è preso l’impegno di tenere vivo il suo insegnamento con iniziative da promuovere insieme, perché i giovani e chi viene dopo sappiano chi fosse e quanto sia un simbolo che la buona politica esiste.

Il presidente della Giunta regionale ha definito Pescini un amico e ricordato che il giorno in cui si sono manifestati i sintomi della sua malattia non voleva abbandonare la seduta del Consiglio in corso. Era generoso, metteva sé stesso sempre in secondo piano, ha detto il presidente, aveva carisma e avrebbe fatto molta strada per la grande stima che godeva da parte di tutti. La politica oggi, ha commentato, sta diventando una rissa continua a causa dei social, per cui più si è brutali più si hanno consensi; ma, Massimiliano Pescini era l’antitesi di tutto questo, era il volto bello di una politica che cerca il dialogo e che sa ascoltare.

La capogruppo della Lega ha sottolineato come Massimiliano fosse una persona curiosa e positiva, con il quale esistevano molte diversità ma con il quale sono state fatte anche battaglie comuni e ha ringraziato la sua gentilezza, la sua onestà, il rispetto che ha sempre dimostrato anche agli avversari, ricordando come prima di assentarsi dalla sua ultima partecipazione a una seduta consiliare, perché non stava bene, abbia chiesto rassicurazioni sul fatto che gli altri avrebbero garantito la presenza per la prosecuzione.

Il cconsigliere di Italia Viva ha voluto parlare di Massimiliano Pescini al presente, ricordando la loro amicizia lunga venti anni, in cui Massimiliano lo ha sempre sostenuto ed è stato vicino. Le persone più adatte a parlare di lui, ha concluso, sono le persone del suo territorio: nessuno lo chiamava sindaco ma tutti lo chiamavano per nome, e questo è il più grande tributo che i cittadini possono fare a un amministratore.

Il capogruppo di Forza Italia ha commentato che Pescini lascia un vuoto politico che deve essere colmato, ribadendo la sua grande intelligenza e finezza e la sua gentilezza sorprendente. Era, ha concluso, una persona che aveva una concezione alta della politica e che sapeva ricondurre tutti, anche in Aula, a un ragionamento politico. Cercava le ragioni degli altri e aveva rispetto della libertà altrui, per questo era capace di arrivare a un punto di mediazione.

Di un’emozione che coinvolge tutti, che è testimonianza dell’impegno di un uomo e di un politico, ha parlato la rappresentate del Movimento 5 Stelle, Massimiliano Pescini era l’esempio, ha sottolineato, di come ci si comporta con i colleghi. Apprezzato per i suoi interventi, per le analisi profonde e l’originalità, ma anche per la sua gentilezza. È stato commovente vedere un’intera comunità stretta intorno a lui ai funerali. L’esempio che ci lascia è quello che ha fatto come sindaco, che rappresenta il senso vero della sua missione da politico di aiutare gli altri.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha ricordato due aspetti dell’uomo. Quello in Aula, capace di raggiungere risultati importanti attraverso il dialogo. Ma soprattutto quello al di fuori del contesto istituzionale, magari davanti alla macchinetta del caffè, durante una pausa dei lavori, che è stata occasione di confronto che ha creato un’amicizia vera. Tanto che dispensava consigli anche agli avversari durante la campagna elettorale. Mi manca, ha aggiunto, una persona con cui avrei fatto politica, mi manca perché con lui il caffe sarebbe stato più buono del solito. La politica dei litigi finisce, mentre l’amicizia dura per tutta la vita.

Il rappresentante del gruppo Misto-Merito e Lealtà ha voluto lasciare agli amici, a chi lo conosceva bene, l’espressione di concetti profondi, ma ha evidenziato come Massimiliano Pescini stia ricevendo una grande eredità di affetti dalla politica e dalla sua comunità. Poi un pensiero per i suoi cari e i suoi genitori per cui è contronatura sopravvivere a un figlio. Infine, il ricordo di un gentiluomo scanzonato della politica, sempre con il sorriso che rasserenava gli animi.

Il ricordo dell’Assemblea legislativa si è concluso con l’intervento del presidente del suo gruppo, il Partito democratico. Il capogruppo ha ripercorso una vita politica passata insieme e gli ultimi anni spalla a spalla con quello che era il vicepresidente del gruppo. La notizia dalla malattia, ha raccontato, ha svuotato gli animi di chi lo conosceva e lo frequentava quotidianamente e ha fatto vivere a tutti con sofferenza i giorni del dolore. Ha ricordato che se n’è andato troppo presto e troppo in fretta, ma lievemente, come quando entrava e usciva dal suo ufficio. Sapeva leggere la politica alla ricerca di soluzioni, e il suo impegno al servizio della comunità era totalizzante. San Casciano, ha detto ancora il capogruppo, era il suo punto di riferimento e come Consigliere regionale combinava l’impegno istituzionale con quello di partito. È stato apprezzato da tutti al di là delle appartenenze politiche per la grande capacità di mediazione a cui aggiungeva magari una battuta pronta e raffinata. Massimiliano, ha sottolineato, era una persona colta che sapeva ascoltare e ha chiesto, ricordando anche la prematura scomparsa della consigliera Alessia Ballini nel 2011, di fare tutti insieme qualcosa per tenere vivo il ricordo di Massimiliano Pescini.

La conclusione è stata dedicata all’’impegno politico svolto con umanità e semplicità e alla famiglia che ha saputo proteggerlo con dolcezza nei giorni duri della malattia.

“Da soli si va più veloci, insieme si va più lontano” Erano le parole che Massimiliano Pescini aveva scritto sulla pagina che apriva il suo sito. Parole ricordate dal capogruppo del Partito democratico e condivise dal sindaco di San Casciano in Val di Pesa, comune di cui Pescini è stato sindaco dal 2009 al 2019.

Il sindaco è intervenuto dopo che il presidente dell’Assemblea legislativa ha riportato il saluto e il ringraziamento a Pescini di tutte le dipendenti e i dipendenti del Consiglio regionale.

Il primo cittadino di San Casciano ha sottolineato come per tutti sia stato un grande privilegio conoscere e lavorare con Massimiliano Pescini. Stare vicino a una persona con una grande capacità umana e politica e che diceva che chi faceva politica doveva sempre avere le parole per spiegare qualcosa. Ora, ha commentato, non ci sono parole per spiegare il vuoto che lascia nella comunità che ha apprezzato e amato come il territorio del Chianti. Pescini, ha proseguito, aveva grande capacità politica e grandi intuizioni. Sapeva leggere il presente e capire il futuro con la logica di chi voleva imparare. Aveva una grande capacità di confronto ed era convinto di poter prendere dagli altri qualcosa per fare meglio politica. Massimiliano, ha proseguito, era un grande uomo del partito. Sapeva che faceva parte di qualcosa in cui tutti sono importanti. Poi il sindaco di San Casciano ha concluso con le parole di Massimiliano Pescini ricordandone un intervento pubblico in cui aveva sottolineato il ruolo fondamentale del volontariato e di come la politica si dovesse fare tra la gente e con le scarpe rotte per i tanti chilometri percorsi.

Dalla famiglia che ha partecipato alla commemorazione il ringraziamento di cuore della compagna Marina Nesi che con la voce rotta dall’emozione ha chiesto al presidente dell’Assemblea di leggere il suo ricordo. Ha parlato del privilegio di ricordarlo nell’Aula del Consiglio regionale dove si esercita al massimo livello istituzionale regionale la democrazia e di come lei e la famiglia stiano vivendo un dolore straziante e vuoto insostenibile.

“Siamo commossi per le manifestazioni di affetto ricevute da tutti in questi giorni” ha aggiunto “è impossibile ringraziarvi tutti, ve ne sarò e ve ne saremo per sempre grati. Ho apprezzato la vostra vicinanza dal quel 26 di marzo, il giorno in cui Massimiliano ha lasciato quest’Aula per sempre. E mi ha colpito da come sia stato contraccambiato l’affetto anche da chi la pensa diversamente da lui”.

Marina Nesi ha poi ricordato la sua carriera di amministratore e politico, politica che non ha mai perso di vista fino all’ultimo giorno. “Era un cittadino consapevole e un uomo delle istituzioni sempre alla ricerca del bene comune nel rispetto delle diverse sensibilità. Un politico e intellettuale sorretto da forti principi etici”. “Ha dedicato la sua vita agli altri - ha concluso - e si è impegnato caparbiamente per migliorare la società e dare risposte ai bisogni della gente. La frase che ha scelto per la sua pagina istituzionale ‘Da soli si va più veloci, insieme si va più lontano’ letta oggi ci capire quale era il suo pensiero e chi era lui. E sono certa che non sarà dimenticato”.

La commemorazione si conclusa con un lungo applauso e con quello che il presidente dell’Assemblea legislativa ha definito un abbraccio collettivo, per un amico prezioso, di cui sentiremo tanto la mancanza. Quest’Aula, ha aggiunto, perde una persona perbene e amico sincero e la Toscana perde un grande uomo delle istituzioni che mancherà a tutti.

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