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Doppio vitalizio chiesto alla Regione, Noferi (M5S): "Niente e nessuno ha fermato questi signori"

Silvia Noferi

L’approvazione del bilancio del consiglio regionale, è anche lo spunto per fare una riflessione su una partita di tre milioni e duecentomila euro di un fondo rischi creato in via cautelativa come prevede la legge, per far fronte all’eventuale soccombenza in Cassazione nel ricorso intentato contro la Regione Toscana da 11 ex consiglieri regionali che hanno ricoperto anche altre cariche elettive (parlamentari, sindaci, assessori) e che a causa della legge n.74 del 10 dicembre 2015 si sono sentiti defraudati del loro diritto a percepire un doppio vitalizio.

Ho iniziato così il mio intervento in aula nella seduta odierna, nell’ambito dell’approvazione dell’esercizio finanziario della Regione Toscana per l’anno 2023.

Nonostante il fondo rischi coprirebbe solo il 90% dell’importo dovuto se la Cassazione dovesse dar torto alla Regione Toscana, nonostante questo ammontare riguarda solo un periodo limitato di anni perché dal 2019 tutti gli ex consiglieri regionali possono percepire di nuovo il doppio vitalizio con il calcolo contributivo, nonostante il bilancio della nostra regione sia in difficoltà a causa delle ingenti spese della sanità pubblica e della mancata corresponsione del payback da parte delle case farmaceutiche che nemmeno il Governo Meloni ha voluto anticipare alla Regione Toscana, niente e nessuno ha fermato questi signori.

Oltretutto, per far fronte al disavanzo, a dicembre, la Giunta Toscana ha preso una decisione drastica ed ha aumentato le tasse ai cittadini oltre a prevedere sostanziali tagli alle spese meno necessarie.

Ho voluto approfondire la questione e conoscere i nomi di questi undici ricorrenti per capire chi potesse avere il coraggio di andare contro alla stessa Istituzione che un tempo ha servito e sono uscite cose molto interessanti quanto avvilenti, infatti, in questo elenco di ricorrenti, sono riuniti personaggi del mondo politico di tutte le aree, da destra, sinistra e centro, a conferma che la pecunia non ha colore politico.

Ci sono tre ex Sottosegretari di Stato, del governo Andreotti, del governo Berlusconi, del governo Amato e del governo D’Alema; ci sono tre ex sindaci toscani, deputati, senatori, assessori, un ex parlamentare europeo, un vicepresidente del consiglio regionale e perfino un ex presidente di regione per due legislature. Ci sono laureati, politologi, professori universitari ma anche diplomati, periti tecnici, giornalisti. Ci sono persone che hanno scritto per anni su importanti quotidiani di diverso colore politico.

In questo elenco di ricorrenti c’è di tutto, c’è il mondo della politica dei privilegi, di coloro che hanno vissuto agiatamente tutta la vita scrivendo leggi e declamando importanti discorsi;ci sono quelli che impersonavano le Istituzioni nel più alto grado di rappresentanza elettiva e che per il loro impegno e il loro lavoro hanno ricevuto in cambio stipendi molto superiori a quelli delle persone comuni. Ci sono politici che chiedono alla Corte di Cassazione che gli venga pagato il doppio vitalizio, quello da parlamentare e quello da consigliere regionale.

Ma quello che manca in questo elenco, è il senso della misura e del confronto con chi una misera pensione se la guadagna con quaranta anni di sudato lavoro e zero privilegi; manca la consapevolezza della grave crisi del sistema previdenziale che risente del calo demografico e che penalizza soprattutto le giovani generazioni, costrette a pagare le pensioni di una piramide demografica invertita.

La Politica non solo dovrebbe scegliere i migliori ma dovrebbe contribuire a renderci migliori.Chi rappresenta le Istituzioni al massimo grado dovrebbe nutrire il senso dello Stato, sentire la responsabilità di dover rappresentare e decidere per la collettività anche quando dismette i panni del politico.

Evidentemente non a tutti riesce, e oggi in aula ho voluto ribadirlo in maniera forte e chiara.

Silvia Noferi- Consigliera della Regione Toscana –Movimento 5 Stelle

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