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Nei consultori della Ausl Toscana Nord-Ovest spazio alla psicologia perinatale, per assistere mamme e papà

Un incontro di formazione sulla psicologia perinatale rivolto alle psicologhe e degli psicologi dei Consultori dell’Azienda USL Toscana nord ovest.

L’evento, inserito nel piano di formazione Asl (PAF) per la struttura di Psicologia della continuità Ospedale Territorio, si è svolto martedì 11 giugno nella sala Sesti dell’ospedale “San Luca” di Lucca con la partecipazione attiva di professionisti provenienti da tutti i territori dell’Azienda (province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara) e con la presenza come relatrice di una grande esperta di queste tematiche, la psicologa e psicoterapeuta Alessandra Bramante, che vive e lavora a Milano e che da oltre vent’anni si occupa di psicologia perinatale. E’ specializzata anche in criminologia clinica e dottoressa di ricerca in neuroscienze. Al di là della sua importante esperienza clinica, la dottoressa Bramante è un punto di riferimento anche scientifico, è autrice di numerose pubblicazioni inerenti alla psicologia perinatale, tra cui “Manuale di psicopatologia perinatale” e “Diventiamo mamma e papà di Erickson”. È inoltre la referente italiana per la Stafford interview, uno strumento importante per valutare e comprendere il disturbo della relazione madre bambino.

Alessandra Bramante

"Questo tipo di formazione è fondamentale - spiegano dall'azienda sanitaria - perché sempre più nell’ambito consultoriale si è sviluppata la funzione di psicologia perinatale e i professionisti presenti hanno presentato i dati e le caratteristiche degli interventi effettuati in tutti i territori Asl, dalla Lunigiana fino all’Isola d’Elba".

All’incontro di Lucca, che rappresenta l’inizio di un percorso di supporto e di supervisione continuo, hanno partecipato le referenti dei team zonali del Percorso diagnostico assistenziale (PDTA) per la rilevazione precoce e la presa in carico del disagio psichico perinatale e per prevenzione della depressione post partum.

Questa attività, di supporto alla maternità e alla paternità, vede la presenza dello psicologo perinatale in tutte le fasi del percorso nascita ed è in via di sviluppo e miglioramento da anni, rappresentando un’area strategica per la salute della donna e della famiglia.

Alessandra Bramante ha illustrato gli elementi che caratterizzano la psicologia perinatale, dall’importanza di un intervento precoce e della rilevazione del disagio psichico alla necessità di individuare i luoghi della cura, esprimendo un plauso per l’attività svolta nell’ambito dell’Azienda USL Toscana nord ovest, che ha sempre mantenuto un’organizzazione articolata e integrata tra le professioni, grazie al contributo di tutti e al coordinamento della struttura Consultoriale diretta da Rosa Maranto.

“Nel sostegno alla maternità e alla paternità - ha ricordato ancora la dottoressa Bramante - la funzione della psicologia è fondamentale, perché diventare genitore è un processo che implica lo sviluppo di risorse e competenze nuove. Ogni sforzo che facciamo per migliorare la salute mentale e lo stato d’animo di una mamma è un contributo alla stabilità familiare e alla salute delle generazioni future, come ci ricorda Ian Brockington”.

La psicoterapeuta ha inoltre illustrato preziosi strumenti per l’identificazione e l’intervento psicologico nel disturbo nella relazione madre-bambino e ha sottolineato come il coinvolgimento dei padri sia fondamentale e come un intervento tempestivo e integrato riduca in modo significativo il rischio di sviluppare psicopatologia. La presenza dello psicologo perinatale, in relazione con gli altri operatori sanitari, può mitigare le conseguenze per le madri o per i padri e anche per la salute dei bambini e delle bambine.

“Il Percorso diagnostico assistenziale che è stato predisposto - ha aggiunto la direttrice della struttura di Psicologia Patrizia Fistesmaire - è un fiore all’occhiello della nostra Asl e della sanità pubblica in generale. Si tratta di un percorso importante e organizzato che ha come obiettivo quello di individuare precocemente il rischio psichico e psicosociale perinatale e garantire la presa in carico nel setting più adeguato. Il PDTA è nato dall’impegno della Direzione e di tutti gli attori coinvolti nella salute delle donne: dai Consultori ai servizi per la salute mentale, dai servizi dell’ambito materno infantile a quelli del sociale: integra il protocollo di valutazione psicologia del rischio psichico e la presa in carico terapeutica e definisce alcuni team zonali, a cui partecipano tutte le figure professionali e i servizi coinvolti. Le ostetriche consultoriali effettuano un primo screening, successivamente, in tutto il percorso della gravidanza e del puerperio, dal territorio all’ospedale e in collaborazione con le ginecologhe e i ginecologi del team, si può contare sulla presenza di uno psicologo dedicato a questo percorso, che a sua volta lavora in modo integrato con l’assistente sociale e con i colleghi dei servizi della Salute mentale.

I dati raccolti dal referente per la struttura Consultoriale del PDTA Alessio Mini sono molto rilevanti e significativi anche a livello statistico, perché consentono di effettuare una fotografia dei bisogni di salute nei territori. Grazie a un percorso organizzato, in cui alla rilevazione si affiancano setting per la cura, è stato possibile intercettare un maggior numero di donne e offrire sostegno specialistico in una fase così delicata. La possibilità di ricevere una supervisione qualificata, come quella della dottoressa Bramante, ci permette di migliorare sia i nostri strumenti per la valutazione che monitorare gli esiti dei trattamenti. Interventi indispensabili, come ci ricorda la letteratura, per la prevenzione del disagio psichico e della depressione post partum ma, soprattutto, per lo sviluppo di una genitorialità positiva e consapevole”.

Fonte: Ufficio Stampa

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