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Elezioni comunali, le sfide più calde e impronosticabili in Toscana

Se dovessimo scegliere dove puntare lo sguardo in merito alle elezioni comunali in Toscana (ricordiamo, 185 comuni al voto su 273) ci sarebbe l'imbarazzo della scelta. Ma ne vogliamo proporre una selezione ristretta sulla stregua delle situazioni particolari per i nostri lettori, a cavallo tra l'Empolese Valdelsa e la zona del Cuoio. Ricordiamo che per tutta la durata delle elezioni, gonews.it seguirà le operazioni di voto e gli scrutini. Seguiteci nella diretta live a partire da domani!


Naturalmente Firenze sarà la piazza principale proprio a livello toscano. 10 candidati con un centrosinistra frazionato e vari candidati potrebbero portare con buona probabilità (stando agli ultimi sondaggi disponibili per legge) a un ballottaggio.

Anche gli altri due capoluoghi di provincia, Livorno e Prato, saranno chiamati a rinnovare le amministrazioni. A ballare maggiormente è Prato, dopo le traversie del Pd e del centrosinistra per giungere, con fatica, al nome di Ilaria Bugetti. Il principale sfidante è il centrodestra con Gianni Cenni, ma in gara ci sono anche altri 4 candidati. Su Livorno la sfida è televisiva, con due giornalisti ora prestati alla politica (il sindaco Luca Salvetti per il centrosinistra e Alessandro Guarducci per il centrodestra), assieme ad altri 4 candidati.

Entrando più nel dettaglio delle 'nostre' zone, la sfida principe è quella di Empoli. Quasi tutti volti nuovi, chiamati a ridisegnare la geografia politica del Consiglio comunale. Alessio Mantellassi vuole raccogliere l'eredità di 10 anni di amministrazione Barnini. La vittoria massima sarebbe raggiungerla al primo turno, anche per un soffio, ma evitando le forche caudine del ballottaggio. A insidiarlo da sinistra Leonardo Masi, sull'entusiasmo dei comitati e della sintonia con il Movimento 5 Stelle. Per lui raggiungere o superare il 20% sarebbe un risultato straordinario. All'opposto, fare meno della somma aritmetica del 2019 delle componenti che lo supportano (Buongiorno Empoli e M5S) porterebbe alla debacle. A destra il centrodestra tradizionale e di governo ha proposto Simone Campinoti, imprenditore guidato dal fervore delle sue proposte su sicurezza e innovazione. Il risultato migliore sarebbe quello di un ballottaggio partendo da oltre il 30%. Sarebbe una sconfitta scendere sotto le percentuali raccolte da Andrea Poggianti nel 2019. Lo stesso Poggianti si propone per un centrodestra civico, insidiando Campinoti sulla stregua di anni di presenza sul territorio. Arrivare a doppia cifra sarebbe un rilancio del suo nome, superare Campinoti sarebbe il piatto freddo della vendetta più dolce. Quinta candidata Italia Viva con Maria Grazia Maestrelli. L'obiettivo, dichiarato, è quello di portare Mantellassi al ballottaggio. Comunque andrà, l'obiettivo minimo è raggiungere le percentuali minime per ottenere un posto in Consiglio comunale.

I 5 candidati sindaco di Empoli: da sinistra Maria Grazia Maestrelli, Alessio Mantellassi, Leonardo Masi, Simone Campinoti e Andrea Poggianti (foto Corsivo Festival)


Di là dall'Elsa, c'è San Miniato, con un panorama ancora più nebuloso. Il Pd in 10 anni ha perso pezzi che si sono poi riproposti sotto varie forme in queste elezioni. Simone Giglioli, sindaco ricandidato nonostante le primarie 'oppositive' che erano state proposte dal partito con Pd e Noi per San Miniato, si troverà a fronteggiare una sua ex assessora (Marzia Fattori con i Riformisti), mentre dopo 10 anni fuori dalla politica una ex consigliera comunale Dem, Veronica Bagni, ha scelto la compagine più a sinistra di Filo Rosso. Tenterà di attrarre voti di scontenti Pd anche il civico Lucio Gussetti, nato dalla fusione a freddo di CambiaMenti con altre componenti giunte dal centrodestra. Ma il centrodestra di governo ha scelto di nuovo Michele Altini, in quota Forza Italia, 5 anni fa al ballottaggio con Giglioli.

Per il sindaco sarebbe un successo passare per primo al ballottaggio, molto più arduo vincere al primo turno. L'incognita riguarda proprio chi andrà al ballottaggio. Il centrodestra è insidiato da Vita Nova - Stil Novo di Gussetti, il Pd da altre due compagini che potenzialmente potrebbero appagare chi non si è trovato soddisfatto di 5 anni di giunta Giglioli. Difficilissimo fare previsioni, e soprattutto ipotesi di apparentamento al ballottaggio, dato che al momento nessuno si è detto disponibile ad appoggiare altri. Quello che poteva nascere come uno svantaggio (tutti contro Giglioli) potrebbe avvantaggiare Giglioli, se il centrosinistra riuscirà a mantenere uno zoccolo duro di elettori anche al secondo turno.


Nel comprensorio del Cuoio una sfida calda potrebbe essere quella di Montopoli, dove inaspettatamente ci sono tre correnti abbastanza decifrabili: il Pd con Linda Vanni ha virato a sinistra, Michael Cantarella ha una forte base centrista e civica, poi Silvia Squarcini con tutte le componenti del centrodestra. Qui, come a Castelfranco di Sotto, nel 2019 i sindaci vennero rieletti per una manciata di voti e anche per più di un concorrente a frazionare l'area degli scontenti dell'amministrazione. Il cambio di nomi, senza la continuità di un primo cittadino ricandidato, porta quell'elemento di imprevedibilità difficile da inquadrare.


Nell'Empolese Valdelsa invece c'è attesa per vedere se la riforma sul terzo mandato possa portare a 15 anni ininterrotti di governo (a Cerreto Guidi sono 4 i candidati inclusa la sindaca Simona Rossetti, 3 a Capraia e Limite dove la sfida però è più agguerrita con centrodestra e civici battaglieri contro Alessandro Giunti).

A Gambassi Terme, unico caso negli 11 comuni, il centrodestra ufficialmente non è presente, a sfidare Samanta Setteducati, per il centrosinistra, c'è il civico Sergio Marzocchi. A Certaldo il centrosinistra si rivolge all'avvocato Giovanni Campatelli, ma la componente civica e di Italia Viva che sostiene Pardo Cellini, anch'egli avvocato, potrebbe rendere la sfida interessante (in gara anche Lucia Masini per il centrodestra). Il comune del Boccaccio è l'unico finito al ballottaggio 10 anni fa, il centrosinistra sfidò il Movimento 5 Stelle ai tempi.


Fuori da questi confini, rimanendo sempre in provincia di Firenze, invece altre sfide interessanti sono quelle di Signa, dove la sfida al centrosinistra e al sindaco uscente Giampiero Fossi arriva da Monia Catalano, per la quale si sono riuscite a raggruppare 6 (!) liste, con un sostegno trasversale dal centrodestra e da candidati vicini alla sinistra. A Palazzuolo sul Senio il candidato del centrosinistra è il presidente del Consorzio di Bonifica Medio Valdarno e di ANBI Toscana Marco Bottino. A Lastra a Signa la sinistra trova tre rappresentanti: Emanuele Caporaso, candidato per il centrosinistra in continuità con l'amministrazione uscente, Giuseppe Bagni, candidato per la sinistra con la lista Rinascita per Lastra e Daniele Serrantino, candidato per la sinistra con la lista Un'altra Lastra. Occhi puntati anche su Fiesole, dopo 10 anni di sindaca di Anna Ravoni, unico territorio civico in mezzo all'area fiorentina di centrosinistra. Cristina Scaletti è il nome forte calato dal Pd, la coalizione civica gioca in casa proponendo il marito di Ravoni e presidente di Cittadini per Fiesole, Renzo Luchi. Il centrodestra partecipa con Edoardo Canino.


Nel Pisano alcuni territori hanno una storia curiosa. A Capannoli la sindaca Arianna Cecchini si è ricandidata ma non con il Partito Democratico, bensì con una lista civica. Il PD aveva infatti scelto in anticipo Barbara Cionini mentre il centrodestra converge su Silvia Rocchi. A Castelnuovo di Val di Cecina Alberto Ferrini prova a chiudere un ventennio da sindaco, si ricandida di nuovo con una civica. ProgetTIAMO Castelnuovo è invece il nome della lista sfidante, che vede come candidato Luca Filippi.

Sfide convenzionali ma calde sono a Pontedera e Ponsacco, in Valdera, dove non è detto che il centrosinistra riesca a vincere al primo turno (infatti non è accaduto 5 anni fa).

Poi ci sono i comuni con un solo candidato. A Peccioli, il sindaco Renzo Macelloni si candida in solitaria. Sarebbe la settima volta da sindaco, quasi ininterrotti se togliamo la parentesi 2004-2014, in cui ha governato Silvano Crecchi, attuale presidente della Belvedere Spa. A Chianni l'attuale sindaco Giacomo Tarrini correrà per il terzo mandato. Per Lajatico non si ricandiderà l'attuale sindaco Alessio Barbafieri, per il centrosinistra, dopo la dura sconfitta del referendum per la fusione proprio con Peccioli. Gli avversari del referendum, che sono riusciti a mantenere l'autonomia, hanno proposto il loro candidato, rimasto l'unico: Fabio Tedeschi per Lajatico Storia e Futuro.

 

Elia Billero

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