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Ottant'anni fa moriva il partigiano Comeana, Carmignano lo ricorda

Era il 6 giugno 1944: Sergio Sorri, “Comeana”, il suo nome di battaglia omaggio al suo paese d’origine, insieme a due compagni della formazione partigiana Mannino Magni che operò in quel periodo sulle montagne pistoiesi, Leo Innocenti (27 anni), “Pallino”, e Natale Tamburini (40), era di pattuglia sulla Firenze-Mare: tutti e tre persero la vita in un’azione di disturbo contro automezzi tedeschi.

“Comeana” aveva appena 19 anni, “ed un grande desiderio di libertà” come recita l’incipit della sua storia che i ragazzi del Consiglio comunale hanno letto allo Spazio giovani di Comeana nella cerimonia, presenziata dal sindaco Edoardo Prestanti, dall’assessore alla Cultura Maria Cristina Monni e dal presidente della sezione Anpi di Carmignano David Desideri, che ha segnato, ieri sera, giovedì 6 giugno, l’inizio delle celebrazioni per l’80a ricorrenza di altri quattro giovani partigiani ((Bogardo e Alighiero Buricchi, Ariodante Naldi, Bruno Spinelli) caduti l’11 giugno 1944, a Poggio alla Malva, in un atto di sabotaggio contro un treno tedesco.

Una cerimonia, preceduta dalla deposizione di una corona al monumento ai Caduti di piazza Cesare Battisti che, a differenza degli altri anni, come ha spiegato l’assessore Monni, non si è svolta al cimitero ma in piazza «per la consegna dello stendardo dedicato a Sergio Sorri». Nel bel ricordo di Desideri “Comeana” avrebbe compiuto, in agosto, cento anni. Una ricorrenza non evocata a casa: proprio cento anni fa, il 10 giugno 1924, venne assassinato dal fascismo il deputato socialista Giacomo Matteotti. Assassinio da cui ha preso le mosse il sindaco Prestanti nel suo commosso saluto: «Matteotti nel suo celebre discorso alla Camera del 30 maggio svelò la natura del fascismo: un regime di violenza e di sopraffazione. E furono proprio i giovani, quei giovani su cui la dittatura intendeva fondare il suo successo, a ribellarsi, a scoprire il valore di quella libertà che non avevano mai conosciuto».

«A me – ha concluso il sindaco – nell’andare con la memoria a quei lontani drammatici giorni ha sempre colpito un aspetto: la forza di una generazione che seppe ribellarsi al fascismo, contribuendo al suo abbattimento. Ed è la ragione perché ci ritroviamo qui stasera, con i ragazzi del Consiglio comunale, è la ragione perché abbiamo voluto iniziare le celebrazioni dell’11 giugno a partire dai giovani e in mezzo ai giovani».

Fonte: Comune di Carmignano - Ufficio stampa

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