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Arnolfo e Il Sale i ristoranti premiati da Visionary Places per Gambero Rosso

Ristorante Arnolfo (foto da Facebook)

Sono perle rare nella ristorazione italiana, esempi di creatività culinaria e artistica che si combinano per offrire un’esperienza completa e unica: i dieci locali italiani premiati in questa prima edizione del neonato progetto Visionary Places presentato oggi nell’esclusiva cornice delle Gallerie d’Italia a Napoli, museo di Intesa Sanpaolo. Ideata da Gambero Rosso, Artribune e Feudi di San Gregorio, cantina d’autore di Sorbo Serpico in provincia di Avellino, l’iniziativa vuole individuare e valorizzare le proposte più visionarie che hanno saputo generare un impatto positivo sul territorio e sull’intera comunità. Diversi per posizionamento geografico, orizzonte gastronomico di riferimento e ambizioni, in comune tutti i ristoranti selezionati hanno una serie di valori identificati dai tre partner e racchiusi in un manifesto: si va dalla visione imprenditoriale alla capacità di generare benessere, dall’offerta gastronomica all’innovazione, fino al rapporto con arte, architettura e design.

Sono ben due i ristoranti della Toscana che spiccano nella classifica dei migliori dieci:
- Il Sale a San Vincenzo (LI), un gioiello inaspettato nascosto tra le suggestive vie di San Vincenzo, sulla costa tirrenica, con la sua vista mozzafiato sull'arcipelago toscano e il rigoglioso giardino. Una cucina che sa fondere tradizione e intuizioni moderne: ingredienti freschi e locali, scelti con criterio o autoprodotti nell'azienda agricola biologica di casa, per celebrare i sapori autentici della Toscana con il tocco personale della coppia al timone. Shimpei e Sayuri infondono richiami giapponesi alla cucina del territorio, regalando impennate di sapore, intensità e sfumature impreviste con garbo ed equilibrio. Il merito è di Francesca Vierucci, patronne lungimirante, attenta imprenditrice del buono, del bello e del giusto.

- E’ adagiato sulla collina di fronte Colle Val d'Elsa (SI), il ristorante Arnolfo, il sogno di una vita della famiglia Trovato (Gaetano, Giovanni e Alice): uno spazio moderno e armoniosamente inserito nel contesto naturale dedicato alle prossime generazioni, progettato su misura impreziosito da pezzi di design, tecnologie all'avanguardia. Arrivare è già di per sé un’esperienza, sia di sera, che di giorno dove la luce trionfa anche in sala, ampia, dominata dalla lastra in rarissimo marmo giallo di Siena proveniente dal circondario come molti dei materiali impiegati nel progetto, a partire dal travertino di Rapolano, elemento di continuità con la storia di questo posto.

Per selezionarli è nato un vero e proprio comitato scientifico, che riunisce rappresentanti del mondo della gastronomia, dell’arte e della cultura: accanto a Gambero Rosso e Artribune, il direttore creativo del Gruppo Tenute Capaldo - Feudi di San Gregorio, Ella Capaldo, l’artista e appassionato “conoscitore” enogastronomico Gabriele De Santis, l’AD di MondoMostre Simone Todorow, ed Emilia Petruccelli, co-fondatrice di Galleria Mia a Roma e fondatrice di EDIT Napoli.

“Questo progetto ha il dono di legare tra loro luoghi di ristorazione distinti ma accomunati dalla bellezza a servizio della accoglienza” commenta Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso e di Artribune. “Quella bellezza che appartiene all’arte, al design e alla cultura ma anche all’indiscutibile fascino del vino e del cibo per generare esperienze uniche nella clientela. Gambero e Artribune, piattaforme leader nella multimedialità enogastronomica e della cultura, sono onorate di avere contribuito a creare questo format e a selezionare i vincitori di questa prima edizione che ci auguriamo inauguri un lungo percorso”.

Aggiunge Antonio Capaldo, che guida Feudi di San Gregorio “con questo progetto - a cui tengo molto - puntiamo a porre l’accento ad uno stimolo che oggi vive il settore della ristorazione: affiancare l’eccellenza della cucina con la qualità della sala e dell’accoglienza e la cura degli ambienti, puntando ad un’idea di bellezza a 360 gradi. Certamente ci sono piatti di grandi chef che restano nella memoria, ma si ricordano con altrettanta intensità l’eleganza di una sala e l’attenta discrezione di chi la anima. Chi è in grado di combinare ogni aspetto di questo straordinario e difficilissimo mestiere regalerà delle esperienze indimenticabili ai suoi clienti e ci fa piacere poterli premiare oggi”.

Dopo aver identificato una 30ina di ristoranti che incarnassero questi concetti, il Comitato ha selezionato una top ten e decretato i vincitori di quest’anno.

Gli altri 8 ristoranti, parte della top ten sono:
• Luminist di Napoli, vincitore
• SanBrite di Cortina d’Ampezzo (TV)
• IO Luigi Taglienti a Piacenza
• AlpiNN – Food Space & Restaurant a Kronplatz (BZ)
• Ristorante Torre in Fondazione Prada a Milano
• Mazzo a Roma
• Ninù a Roma
• Vettor a Bari

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