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Votò il 2 giugno '46, la centenaria Brunella Tarli tornerà alle urne a Prato

Brunella Tarli aveva 22 anni quando lo stato italiano riconobbe a lei e tutte le donne il diritto-dovere al voto. Era il 2 giugno 1946, il referendum tra monarchia e repubblica che sancì la vittoria di quest’ultima. Un passaggio storico fondamentale per il nostro Paese di cui oggi celebriamo il 78esimo anniversario.

Pochi giorni fa, Brunella ha compiuto 100 anni, ma nonostante le difficoltà legate all’età non ha nessuna intenzione di rinunciare a recarsi alle urne l’8 e il 9 giugno per scegliere il prossimo sindaco di Prato. “La libertà è una cosa importante. - spiega Brunella - Poter dire la propria nelle urne è un diritto che va esercitato sempre. Altrimenti appaltiamo agli altri le scelte sul nostro futuro. Quelli che non votano fanno il male. Voi giovani pensateci”.

Un esempio per le nuove generazioni che danno per scontata l’esistenza di consultazioni elettorali libere e democratiche, per chi ha deciso di far parte del partito dell’astensionismo e per l’emancipazione femminile.

Lo sa bene la candidata sindaca del centrosinistra Ilaria Bugetti, che è andata a trovare la signora Tarli nella sua casa alle Badie per ringraziare lei e la sua famiglia del bel messaggio che daranno alla città partecipando al voto nonostante lo sforzo logistico che questo comporta. “Con il suo esempio Brunella ci insegna che andare a votare è un diritto ma anche un dovere, la democrazia richiede un impegno e un esercizio quotidiano” ha commentato Bugetti. Brunella è nata nel 1924 a Cafaggio. Avrebbe voluto studiare ma non erano bei tempi e a 14 anni è entrata a lavorare in orditura. Forte, determinata e indipendente, è appassionata di politica, legge tutte le mattine il giornale ed è stata tra le prime donne in città a prendere la patente. “Eravamo solo io e una suora”ha raccontato con un sorriso a Bugetti a cui ha confessato di saper anche sparare con il fucile. Una tempra incredibile che il passare del tempo non ha scalfito: “La possibilità di votare è stata una bella conquista per il mondo femminile. - afferma Brunella- Mi ricordo che ero un po’ impacciata ma contenta di poter dire la mia. Fino a quel giorno esprime un’opinione era pericoloso. Anche il babbo era contento. La pensava come me. Abbiamo votato per la repubblica. L’importante per noi era mandare via i fascisti. E per me è ancora così. Mi è dispiaciuto tanto quando è morto Berlinguer, ho pianto. Era un grande uomo”. Al momento dei saluti Brunella ha voluto esprimere il suo sostegno a Bugetti: “Tante cose, forza. Sei una donna, sai come tenere tutto insieme e in armonia. Io voto per te”. Poi, si rivolge alle figlie per avere rassicurazioni sulla sua partecipazione al voto: “Si, mamma stai tranquilla, ti portiamo”. Difficile rinunciare a un diritto di cui si conosce perfettamente il valore.

Fonte: Ufficio Stampa

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