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Masi sulla piscina comunale di Empoli: "Destra e Pd vogliono privatizzarla"

Il candidato sindaco della coalizione In Comune per Empoli, che comprende Buongiorno Empoli, Movimento 5 Stelle e Siamo Empoli,

Negli ultimi anni il Pd ha messo in atto una strategia per ridurre progressivamente la qualità dell’offerta della piscina comunale, per convincere gli empolesi della necessità di svenderla al privato. Questa logica dimostra la pochezza amministrativa della classe dirigente empolese. È ora di invertire la rotta e adottare il modello Milano, dove le piscine comunali sono un presidio radicato sui territori, le tariffe sono popolari e il servizio eccellente. Serve solo una cosa, il coraggio di investire e la capacità di amministrare”.

Così il candidato sindaco della coalizione In Comune per Empoli, che comprende Buongiorno Empoli, Movimento 5 Stelle e Siamo Empoli, Leonardo Masi.

“La cosa preoccupante – aggiunge Masi – è che questa smania di privatizzare i servizi pubblici accomuna la destra, il centro destra e quel che resta del Pd che, anzi, ha dimostrato in questi anni un disegno preciso.

Prima ha appoggiato una mozione del centrodestra che chiedeva di privatizzare la piscina. Poi nel 2022, in pieno rilancio post covid e in piena campagna abbonamenti, ha chiuso la piscina a causa di un caro energia previsto da tutti e che si sarebbe dovuto gestire, invece di perdere altri avventori. Infine ha avviato un gioco allo scarica barile tra la sindaca e l’Ad della società in house che gestisce la piscina, per attribuirsi reciprocamente la colpa dei conti in disordine. Amministratore delegato che però, alla prova dei fatti, è stato riconfermato, ma col mandato evidente di dismettere un bene pubblico strategico. Una vicenda grottesca.

“Con la privatizzazione – conclude Masi – perderemmo un luogo fondamentale per gli empolesi dal punto di vista sportivo ma anche sanitario. Qui oggi si svolgono i corsi AFA per le donne operate al seno, c’è una vasca intitolata a Luciana Saltarelli e pensata per le persone con disabilità. E c’è la possibilità di fare biglietti e abbonamenti in base al reddito. Una piscina accessibile che ha bisogno di investimenti intelligenti e una gestione accurata. Troppo comodo tagliare i fondi e poi invocare il privato”.

Fonte: Ufficio Stampa

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