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Con Confapi a Firenze un impianto agrifotovoltaico sperimentale

Un impianto agrifotovoltaico sperimentale a Firenze, in via Bolognese, in grado di combinare, per una finalità sociale, la generazione di energia rinnovabile con le attività agricole, permettendo di mantenere la continuità delle coltivazioni sul luogo di installazione. Con il coordinamento di Confapi, Confederazione italiana della piccola e media impresa di Firenze, Prato e Pistoia, ANFFAS Onlus Firenze ha avviato lo studio per la realizzazione di un impianto agrifotovoltaico sui propri terreni. Il progetto, svolto in collaborazione con i dipartimenti di Ingegneria Industriale e di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell'Università degli Studi di Firenze, rappresenta un approccio virtuoso e innovativo verso una transizione sostenibile per un'organizzazione del terzo settore radicata nel territorio fiorentino e impegnata nel sostegno alla disabilità.

Il progetto prevede l'installazione di pannelli fotovoltaici sopraelevati che si integrano con decennali piante di olivo, creando nuovi spazi agricoli protetti a terra. Questi spazi beneficeranno di un microclima favorevole alla coltivazione di altre colture, come ciliegie, patate o fragole, che potranno rifornire la mensa delle case di accoglienza di ANFFAS Onlus Firenze e trasformarsi in prodotti a km zero per i canali distributivi di prossimità. Questo progetto è perfettamente in linea con le più recenti indicazioni ministeriali per lo sviluppo di impianti fotovoltaici su suoli agricoli.

“Questo progetto unisce e fa interagire tra loro tre settori fondamentali – sottolinea Silvia Casati, vice presidente Confapi e coordinatrice del progetto - le energie rinnovabili, l'agricoltura e il sociale. È una dimostrazione concreta che i sistemi circolari, che pongono al centro la persona, possono essere realizzati. L’integrazione di queste diverse aree non solo promuove la sostenibilità ambientale, ma contribuisce anche al benessere della comunità, valorizzando le risorse locali e supportando le persone con disabilità. È un esempio virtuoso di come la collaborazione e l'innovazione possano creare soluzioni sostenibili e inclusive per il futuro. La crescente domanda di energie rinnovabili richiede infatti ampi terreni per l'installazione degli impianti energetici, rischiando di entrare in conflitto con il settore agricolo. Gli impianti agrifotovoltaici risolvono questo problema integrando la produzione di energia con la coltivazione dei terreni agricoli”.

L'obiettivo principale di queste strutture è massimizzare l'utilizzo del suolo, consentendo sia la coltivazione che la produzione di energia. In questo modo, gli agricoltori possono ottimizzare le risorse disponibili, contribuendo al contempo alla sostenibilità ambientale. I pannelli solari utilizzati in questi impianti sono montati su supporti elevati, che consentono di coltivare comodamente i terreni sottostanti, minimizzando l'ombreggiamento e mantenendo condizioni ottimali per lo sviluppo delle piante. Questo approccio crea zone d'ombra e un microclima che protegge le colture dagli eventi climatici estremi, favorendo un ambiente più stabile per la crescita delle piante.

Per sua natura, l’impianto agrifotovoltaico richiede la sinergia di diversi enti con competenze specializzate. Lo studio di fattibilità è stato condotto dai gruppi di ricerca dei proff. Carcasci e Pacini dell'Università di Firenze, gli aspetti legali sono stati curati dall’Avv. Giampaolo Pacini, mentre il progetto architettonico è stato curato da Fabrizio Bertini dello Studio Associato Geotec, e l'analisi di fattibilità tecnica è stata realizzata dall’azienda CIEM Impianti Srl con il contributivo di Digital and Innovation Technology Advisor e Pitagora srl. Una volta approvato, il progetto includerà, oltre alla consueta manutenzione, la realizzazione e il monitoraggio sia dei sistemi di cattura dell’energia solare sia delle coltivazioni.

Fonte: Ufficio Stampa

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