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Aumento Tari del 20% a Calenzano, le richieste di chiarimenti

Il Comune di Calenzano aumenta la TARI e di parecchio! Per le famiglie calenzanesi si profila un aumento del 20% medio, che è una cifra che va ben oltre l’inflazione di questi anni.

Aumento dei costi del servizio e preventivi sbagliati provocano aumenti generalizzati ma di entità diversificate fra un comune e l’altro.

Perché Calenzano aumenta la TARI mentre Sesto Fiorentino la diminuisce ?

È indispensabile che comuni e Alia facciano una comunicazione chiara ai cittadini per spiegare come si è originata questa situazione e perché l’onere di essa si scarica automaticamente sulle famiglie e le imprese.

Come Cisl sono anni che denunciamo i ritardi nella costruzione di impianti di trattamento dei rifiuti, perché ciò comporta costi esorbitanti per esportare i rifiuti in altre regioni o all’estero.

Di queste scelte la responsabilità è della politica, non dei cittadini ed è alla politica, soprattutto alla Regione Toscana, che chiediamo una inversione di marcia nella programmazione e realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento con la chiusura delle discariche e la trasformazione del rifiuto in nuova materia prima (carta, plastica, alluminio, ecc.), in biogas/biocarburanti, in energia e teleriscaldamento, al fine di poter chiudere il ciclo dei rifiuti.

Solo così, unitamente ad una efficiente ed efficace gestione del soggetto gestore, si potranno abbassare in un futuro che speriamo prossimo le tariffe pagate dai cittadini.

La neonata Multiutility deve da subito dimostrare, come la Cisl ritiene, che è lo strumento giusto per dare le risposte in efficienza ed economicità che i cittadini di Calenzano si aspettano, mentre oggi sono costretti a mettere mano al portafoglio. Inoltre chiediamo al comune di Calenzano di destinare i soldi dei dividendi delle partecipate per mitigare l’aumento della Tari.

Cisl Firenze


Dopo anni di costanti aumenti della Tari su tutto il territorio della Piana Fiorentina, il Comune di Calenzano non smentisce sé stesso e, anche per il 2024, prevede per le imprese un aumento a due cifre (circa +10%).

“Entità a parte, il vero problema è che si tratta dell’ennesimo rincaro. Si continua, anno dopo anno, a non avere alcuna visione del futuro, a fronte dell’assenza di un piano rifiuti una volta per tutte adeguato alle esigenze della nostra regione – commenta Milco Maranci, presidente di CNA Piana Fiorentina – Eppure, a pochi chilometri di distanza, l’amministrazione sestese ha diminuito la tassa, dimostrando attenzione alle richieste avanzate da anni dalle imprese. È questo l’esempio che gli altri comuni dovrebbero seguire, adottando un approccio unitario per garantire parità di trattamento tra le imprese e favorire una crescita economica equa”.

Un rincaro che l’associazione ritiene fuori luogo anche in considerazione dell'ottima situazione finanziaria della Multiutility: 162 milioni di investimenti, crescita del settore ambiente (+52 milioni), un aumento del 128% dei ricavi e 33 milioni di dividendi per i soci.

CNA ribadisce l'importanza della celere adozione di un piano dei rifiuti ben strutturato e praticabile.

“La transizione ecologica non può prescindere da decisioni fondamentali come la gestione dei rifiuti – continua Maranci - Il Piano dei Rifiuti dovrebbe trasformare i costi in opportunità, massimizzando la raccolta differenziata e i processi di riciclo, ma prevedendo anche l'adozione di tecnologie innovative, come la termovalorizzazione di ultima generazione, che permetterebbe di ridurre la quantità di rifiuti residui non riciclabili, recuperando energia sotto forma di calore ed elettricità, in un contesto di sostenibilità ambientale che elimini il ricorso alle discariche in futuro”.

Questo approccio è in linea con le politiche ambientali sostenibili già sperimentate in Europa, come in Danimarca, dove sono stati realizzati impianti all'avanguardia (come CopenHill nel quartiere Amager di Copenaghen) e dove è vietato per legge conferire in discarica rifiuti che possono essere convertiti in energia.

Cna Firenze

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