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L’Università di Firenze chiede il cessate il fuoco nei territori palestinesi

Approvata all’unanimità dal Senato accademico una mozione presentata nella seduta di oggi

L’Università di Firenze chiede l’immediata interruzione delle operazioni militari nei territori palestinesi attraverso una mozione, approvata all’unanimità dal Senato accademico, che recepisce alcune istanze presentate dai rappresentanti degli studenti.

In relazione allo scenario internazionale e in particolare ai drammatici sviluppi della situazione a Rafah, il Senato accademico “riconosce la necessità dell’Università di dare seguito ai valori costituzionali e statutari, “rendendosi attivo e concreto agente di pace e lavorando all’interno delle proprie sedi decisionali in tale direzione”.

Il documento esprime il dolore della comunità universitaria fiorentina “per i numerosi conflitti in atto in diverse parti del mondo e le enormi sofferenze che producono nelle popolazioni civili coinvolte”; inoltre, il Senato accademico, recita la mozione, “si unisce a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco nei territori palestinesi, l’interruzione di ogni operazione militare in atto e il contemporaneo rilascio degli ostaggi”; infine, “condanna con forza il bombardamento e la distruzione delle Università palestinesi, così come degli Ospedali e delle altre strutture a uso civile e religioso, sottolineando i rischi per l’incolumità a cui la comunità accademica palestinese e tutta la popolazione sono quotidianamente esposti”.

La mozione, che evoca l’articolo 11 della Costituzione e lo Statuto dell’Ateneo, richiama la mozione del 19 dicembre 2023 e l’accoglimento della “Lettera aperta rispetto alla crisi internazionale” del 22 aprile scorso da parte del Senato Accademico.

Il commento degli studenti

Dopo sei giorni di mobilitazione delle studentesse e degli studenti in piazza nelle tende con il sole e con la pioggia, alla fine di un presidio di 5 ore sotto il rettorato, il Senato accademico dell'Università di Firenze si è esposto con una mozione ufficiale che richiede 'l’immediata interruzione delle operazioni militari nei territori palestinesi', 'si unisce a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco nei territori palestinesi' e 'condanna la distruzione nella striscia di Gaza, dalle università agli ospedali'.

Inoltre, è passata, non come mozione ma come punto della revisione del codice etico di Unifi, l'istanza fondamentale della mobilitazione: l'istituzione di una commissione etica che valuti gli accordi che l'ateneo fiorentino stipula con enti esterni (con un accento sulle università israeliane).

Di fatto la commissione dovrà assicurare che tali accordi rispettino i principi posti dagli studenti, ovvero che non ci siano violazioni dei diritti umani e liberta fondamentali, personali ed accademiche nei contesti sa questi coinvolti; ma soprattutto che non ci sia complicità in crimini contro l'umanità come il genocidio. Da qui in poi la mobilitazione dell3 studentess3 avrà il compito di monitorare i lavori in corso su questa commissione, fare sì che vengano rispettati i tempi richiesti dall'urgenza della situazione e assicurarsi la partecipazione degli studenti ad ogni fase di questo processo. Questo è un primo passo nella direzione che la tendata ha avuto fin dall'inizio: far sì che l'ateneo per cui noi studenti studiamo e paghiamo le tasse non sia complice del massacro di civili innocenti a Gaza e in Palestina.

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