La Scandicci di domani è più verde per la candidata Sereni: "Faremo un nuovo parco urbano"
Una città pubblica, attenta al verde e pronta a raccogliere le sfide del futuro. E’ questa la Scandicci del domani che immagina Claudia Sereni, candidata sindaca del centrosinistra. Da Villa Costanza a piazzale della Resistenza l’obiettivo è quello di creare un distretto immerso nel verde, ma connesso con la tranvia, il tessuto urbano, produttivo e culturale, capace di dare un nuovo impulso identitario alla vita cittadina.
“La città è pubblica - spiega Sereni -. Le aree attualmente pubbliche devono rimanere tali e devono diventare terreno di crescita di funzioni nuove tese al miglioramento della vita delle persone e dell’ambiente. E dovrà essere proprio la città pubblica a trainare lo sviluppo del nuovo centro urbano, in modo particolare grazie alla creazione di un nuovo parco urbano, di ulteriori funzioni culturali e sportive, oltre alla definizione di linee guida chiare su quelli che saranno i valori da seguire nella parte attuativa, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, alla scelta dei materiali e delle tecniche. Scandicci dovrà essere una città che sappia rappresentare nel suo nuovo cuore e nelle costruzioni private il modello di sviluppo che desideriamo. Ecco perché è particolarmente importante che il primo pezzo della città nuova, definito nei contenuti e nella forma, sia quello pubblico del nuovo parco urbano. Questa sarà una delle prime cose alle quali metteremo mano una volta che ci saremo insediati. A fare la differenza sarà la qualità: faremo un nuovo patto coi privati per dare a loro la possibilità di costruire dove previsto, ma con precise indicazioni su qualità, sostenibilità e rapporto col resto della città”.
Secondo la candidata sindaca di centrosinistra nelle aree del centro, appartenenti al patrimonio comunale, è necessaria dunque una riflessione sulle destinazioni: vi potrebbero essere collocate funzioni di promozione, valorizzazione legate alle nostre eccellenze, in particolare al distretto artigiano e della tradizione toscana, non solo come luogo espositivo, ma anche di innovazione e conoscenza. Un luogo capace di tessere collaborazioni fra pubblico e privato, attrarre il grande turismo e offrire occasioni di formazione”.
Grande attenzione sarà dedicata al verde, con la creazione di un nuovo parco urbano: insieme al parco dell’Acciaiolo diventerà uno dei parchi urbani più grandi della Città metropolitana con i suoi 12 ettari circa di estensione. Dovrà essere luogo centrale della vita cittadina, vivo, frequentato. Un luogo d’incontro fruibile tutti i giorni con percorsi sportivi all’aria aperta, una biblioteca contemporanea, con spazi e funzioni dedicati agli eventi, sale riunioni e di formazione, sale di studio collettivo, punti di ristoro e di socializzazione nel verde. Il parco diventerà il punto di connessione tra le colline e il tessuto urbano fino all’Arno, in cui ritroveremo tutte le vocazioni del territorio: dal produttivo-manifatturiero al mondo agricolo, dalla cultura allo sport. In questo contesto il castello dell’Acciaiolo sarà il punto più esterno del parco, sede di numerose attività e funzioni, a partire dall’archivio Sergio Staino.
Il verde e le colline come parte essenziale della città. “Ecco perché - prosegue la candidata sindaca del centrosinistra - Scandicci diventerà la città della biodiversità: le nostre aziende agricole devono essere protagoniste della nascita di un vero e proprio distretto ‘bio’ in un progetto che vada di pari passo allo sviluppo del turismo. In quest’ottica dobbiamo dare maggior visibilità ai luoghi di interesse, alle rete delle realtà agrituristiche e alberghiere. Monitoreremo gli affitti turistici, in modo che non diventino un problema a discapito della residenza e realizzeremo nuove strutture alberghiere, anche in forma di accoglienza diffusa”.
Fonte: Ufficio stampa