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Infermiera empolese alla sua seconda vita salvata: "Non abbiate paura di usare il defibrillatore"

Luisa Giorgi a Radio Lady 97.7

Durante una partita a Treviso Luisa Giorgi, infermiera del 118, è intervenuta dopo il malore di un dirigente sportivo: "Il Dae è magico, può fare solo bene". Nel 2018 fu protagonista di un altro salvataggio

La partita era in corso, i giocatori erano in campo e i tifosi in tribuna. Tra loro anche un'infermiera del 118 di Empoli che stava seguendo il match quando, ad un certo punto, una persona ha accusato un malore. Così ha inizio la storia che arriva da fuori confine toscano, partita con una corsa per aiutare e continuata con il defibrillatore, la rianimazione e il cuore, che ha ripreso a battere.

Siamo a Treviso in Veneto quando, lo scorso fine settimana di maggio, l'empolese Luisa Giorgi ha contribuito a salvare una vita. E, nel corso della sua carriera, non è la prima volta che accade. Lei stessa oggi, venerdì 17 maggio, ha portato testimonianza di quei momenti in diretta su Radio Lady 97.7: "Sul posto erano già presenti i soccorritori e il medico. Mi sono sentita ugualmente di dire, se avete bisogno io ci sono" racconta Giorgi che, avvistata l'emergenza, non ha esitato un attimo e si è fatta avanti.

Ad accusare il malore il dirigente sportivo di una squadra, "era in un altro campo. Ho visto correre il medico, mi sono avvicinata anche io" dice ai microfoni. La persona era andata in arresto cardiaco: a quel punto è stato utilizzato il Dae. E, proprio sul defibrillatore, Giorgi si sofferma: "È quell'aggeggio magico - lo definisce in dialetto toscano - che si trova in tanti posti, che può essere attaccato a chi perde conoscenza e che chiunque può utilizzare. Ci sono le istruzioni, parla, dice quello che sta facendo, ti segue passo passo e fa l'analisi. Usarlo può fare solo bene".

Il messaggio che tiene a far passare dalla sua intervista l'infermiera empolese è proprio questo: "Chiunque può tranquillamente aprire il Dae, attaccare le piastre come da immagine. È molto semplice, c'è solo un pulsante che inizia ad illuminarsi, si scarica e si comincia a massaggiare". Un'azione fondamentale per salvare delle vite, come nel caso a Treviso, dove Giorgi ha gestito il Dae collaborando con il medico presente in campo.

Rianimato e stabilizzato, l'uomo è stato infine trasportato in ospedale: "Dalle notizie che mi sono arrivate, è stato operato. La speranza è che stia bene" dice ancora Giorgi che, come detto, non è la prima volta che si ritrova in un salvataggio, sempre in ambito sportivo. "Successe anche qui, nella nostra zona, nel 2018. Oggi questo ragazzo sta bene, è sposato e ha due bambini". Dopo quest'ultimo caso, "c'è stata una grande sensibilizzazione, anche insieme a Fabrizio Biuzzi", assessore allo sport di Empoli, "c'è voluto del tempo ma oggi, tutte le strutture e tutti i campi, sono dotati di Dae". Uno strumento che fa la differenza: "Non bisogna aver paura di usarlo - conclude Giorgi - non fa danni, se il cuore batte non scarica".

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