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Del Re lancia il Reddito di nuova residenza, per ripopolare il centro

“Se vogliamo dare una prospettiva di vivibilità al centro storico, è necessario affrontare il tema da più punti di vista: da quello dei servizi a quello della mobilità, da quello dei parcheggi a quello dei negozi di vicinato. Per questo, come Firenze Democratica, intendiamo istituire il Reddito di nuova residenza: un pacchetto di sgravi fiscali destinati a chi vorrà tornare a vivere all’interno dell’area Unesco. Un aiuto concreto, che intendiamo accompagnare con altri interventi concreti per migliorare vivibilità, sicurezza e decoro urbano del centro storico, nell’ottica però di una città policentrica che vuole incentivare l’apertura di nuove attività nelle aree periferiche della città, dove scarseggiano pure le attività di servizio”.

È un intervento a 360° quello lanciato questa mattina dalla candidata sindaca di Firenze Democratica, Cecilia Del Re, nel corso di una diretta Facebook trasmessa dalla libreria Einaudi di via Guelfa, cui hanno partecipato anche Sergio Casprini, candidato al Consiglio comunale e fondatore dell’associazione Ridateci il silenzio, e Massimo Morisi, docente presso l’Università di Firenze, entrambi presenti ai tavoli del Tuscany Hall lo scorso 25 febbraio.

Obiettivo principale: invertire il trend che da 30 anni vede un progressivo svuotamento delle abitazioni del centro storico e, per contro, un’impennata del numero di attività commerciali, spesso rivolte ai turisti.

“Nei miei anni da assessora ho lavorato per evitare la turistificazione del centro storico: dal primo regolamento Unesco con cui abbiamo vietato nuove aperture di bar, ristoranti e minimarket in centro storico, al primo regolamento per la tutela delle attività storiche che poi però l’amministrazione uscente ha disatteso nella sua applicazione. Così come sono state eliminate dal piano operativo le misure inserite per evitare frazionamenti e usi turistici degli immobili, ed è stata poi adottata quella variante che però ha generato più danni della grandine, consolidando rendite di posizione, venendo poi all’ultimo eliminata creando una grande confusione che non risolve nessun problema ma li aumenta. Sulla tutela del centro storico, occorre tenere la barra dritta, senza operazioni spot solo d’immagine: anche sul collegamento del centro storico, non si è più parlato, ed è invece evidente come affrontare quel tema sia importante soprattutto da un punto di vista sociale per non lasciare il centro storico ai soli turisti”.

“Il reddito di nuova residenza – spiega Del Re – è una misura concreta studiata per ridurre i disagi dell’abitare in centro: da agevolazioni della Tari alla gratuità dei parcheggi per i residenti, dagli ingressi gratuiti nei musei ai servizi scolastici come la mensa o servizi di doposcuola che possono aiutare nella cura dei più piccoli. Attraverso un sistema di sgravi fiscali strutturali, intendiamo incentivare le persone a rinunciare a destinare le proprie abitazioni ad altri tipi di affitti, riappropriandosi del cuore della città. Perché questa strategia funzioni, tuttavia, occorre agire anche sugli altri piani, compresi quelli del decoro, della sicurezza e sul fenomeno della mala movida”.

“Servono interventi seri e realizzabili – aggiunge Casprini – che portino ad una maggior cura della nostra città e che garantiscano il diritto al riposo notturno dei residenti e incrementino i livelli di sicurezza. A questo proposito è utile ripristinare la figura del vigile di rione, indispensabile punto di riferimento della comunità”.

“Se guardiamo ai numeri degli esercizi commerciali, vediamo che il 25% di quelli presenti a Firenze è concentrato in centro storico – conclude Del Re -. Per aiutare il commercio nelle zone più depresse e periodiche, intendiamo lavorare con la Camera di Commercio per incentivare gli imprenditori ad aprire le loro attività nelle aree a minor densità commerciale, previa mappatura. Dal 2012 nell’area Unesco le attività con somministrazione di cibo e bevande sono cresciute del 79% e la densità ha raggiunto i 212 esercizi per km quadrato, a fronte dei 5 esercizi per km quadrato che si trovano nel resto della città. Anche qui urge un riequilibrio per rendere la vita a Firenze maggiormente sostenibile. Occorre però andare oltre la logica dei divieti e tornare su tutta la città alla pianificazione del commercio: tramite la norma dei centri commerciali naturali è possibile farlo. A Firenze si può, anzi si deve”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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