Fatturati giù per 17 mila imprese agricole toscane
Fatturati giù per 17 mila imprese agricole toscane. Gli effetti a lungo termine della guerra in Ucraina e delle tensioni internazionali sui mercati e sulle scorte si fanno sentire pesantemente sulle imprese agricole toscane che hanno visto ridursi almeno del 20% del volume d’affari nel 2023 rispetto a quello del 2022. A pesare sui bilanci sono gli estenuanti rincari dei costi di tutti gli input produttivi, in testa energia, fertilizzanti, concimi e mangimi a fronte del crollo dei prezzi agricoli. E’ la prima stima di Coldiretti Toscana secondo cui il 34% delle aziende agricole potrebbero beneficiare della moratoria sui debiti prevista dal DL Agricoltura approvato dal Consiglio dei Ministri. La moratoria prevede la sospensione del pagamento di 1 anno della parte capitale delle rate sui mutui.
“La moratoria sui debiti è uno dei risultati più significativi ottenuti con le tante mobilitazioni che abbiamo organizzato, in Europa e nel nostro Paese a sostegno del reddito degli agricoltori e della trasparenza. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – E’ uno tsunami quello che si è abbattuto sulle aziende agricole che sono costrette anche a lavorare in perdita e ad assorbire gran parte dei rincari: da una parte l’aumento spaventoso dei costi di produzione e dei tassi di interesse, dall’altro l’inflazione che ha tagliato il potere di spesa dei consumatori e del crollo dei prezzi dei prodotti agricoli che continuano, ancora oggi, a subire forte oscillazioni. La moratoria è una risposta chiara in difesa del reddito delle imprese agricole e delle comunità rurali”.
Al centro delle rivendicazioni di Coldiretti che hanno portato in piazza e nelle assemblee migliaia di agricoltori anche il tema delle pratiche sleali e del fotovoltaico mangia suolo che in Toscana minaccia migliaia di ettari di terreno fertile. La novità più importante inserita nel Decreto Agricoltura è la misura che garantisce pagamenti più rapidi alle imprese agricole che hanno subito pratiche sleali, attraverso il dimezzamento della sanzione per chi ha commesso una pratica sleale e sana la sua posizione. Positiva la decisione dell’individuazione dei costi medi di produzione su tutte le filiere, con il rafforzamento del lavoro di Ismea.
Soddisfazione per la decisone da parte del Governo di tutelare l’agricoltura nazionale anche con un deciso stop al fotovoltaico selvaggio a terra. Coldiretti Toscana non è contro le rinnovabili, come dimostra anche la forte partecipazione alla misura del Pnnr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine. Il modello vincente, informa Coldiretti Toscana, è quello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sospeso da terra che consentano di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio.
Positivi anche gli interventi per sostenere le filiere produttive in difficoltà, in particolare il settore cerealicolo e quello della pesca e dell’acquacoltura, ai quali sono destinate le risorse del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nel limite complessivo di 32 milioni di euro. Di rilievo anche il riconoscimento di un credito di imposta per investimenti effettuati dalle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura nella cosiddetta Zona Economica Speciale (ZES) unica.
Importanti, infine, le disposizioni di semplificazione che dovrebbero consentire alla Cabina di regia per la crisi idrica di approvare entro il 30 settembre 2024 un piano degli interventi urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche.
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Fonte: Coldiretti Toscana