'Vivere Meglio', la seconda edizione dedicata ai cittadini colpiti dall'alluvione
Offrire un aiuto concreto per il benessere psicologico delle persone che hanno vissuto gli ultimi eventi alluvionali in Toscana, Emilia Romagna e Marche. È questo l’obiettivo della seconda edizione del progetto ‘Vivere Meglio’ di Enpap, l’Ente nazionale di previdenza ed assistenza per gli psicologi, che promuove l’accesso agli interventi psicologici per ansia e depressione.
Durante la conferenza stampa di presentazione a palazzo del Pegaso il vicepresidente di maggioranza del Consiglio regionale, ha sottolineato come si tratti di un progetto importante per i cittadini della regione Toscana con l’opportunità di un’assistenza psicologica gratuita, fondamentale per chi ha subito un evento traumatico come l’alluvione. Come Assemblea legislativa, ha concluso, abbiamo il dovere di dare risalto a una campagna come questa.
Il progetto, interamente finanziato da Enpap, realizzato in collaborazione con le più prestigiose università italiane e che quest’anno si avvale della collaborazione della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) è aperto a tutte le persone, ma ai cittadini che hanno vissuto un evento traumatico come quello delle ultime alluvioni saranno offerti 1.600 interventi completi di consulenza psicologica o psicoterapia, 600 riguarderanno le province toscane di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato. I voucher per i trattamenti gratuiti con gli psicologi, si potranno utilizzare accedendo al sito.
Felice Damiano Torricelli presidente Enpap ha illustrato il progetto: “L’intervento è mediato da un portale che si chiama viveremeglio.enpap.it e offre una serie di servizi gratuiti per i cittadini, con uno screening sullo stato di benessere psicologico. Ma ci sono anche una serie di manuali di autoaiuto. Per le persone che abitano nelle province alluvionate dal 18 aprile offriamo la consulenza diretta dei nostri psicologici e psicoterapeuti per interventi gratuiti per il trattamento di ansia e depressione sulla scorta degli esiti di questo screening. Un intervento in presenza mediato dai medici di medicina generale di questi territori”.
Ada Moscarella del consiglio di indirizzo Generale dell’Ente, è la referente per la Toscana del progetto: “Ci aspettiamo che ad essere coinvolti siano soprattutto i giovani delle fasce dai 20 ai 24 e dai 25 ai 29 anni, che già nella prima edizione del progetto sono quelle che si sono rivolte maggiormente ai nostri servizi di sostegno psicologico per la prevenzione di ansia e depressione. Due fasce di età particolarmente coinvolte anche dall’evento alluvionale con tante criticità emerse: dalla messa in crisi della progettualità, alla fiducia nel futuro, fino alle relazioni sociali e familiari messe in crisi dall’alluvione che danneggiando le case li ha costretti spesso a cambiare il loro progetto di vita tornando a vivere con i genitori o dovendo ospitare familiari che hanno avuto la casa danneggiata”.
“Quello che ho potuto valutare nei miei ambulatori – spiega Francesca Guerra medico di medicina generale a Campi Bisenzio e coordinatore del progetto Vivere Meglio per la Toscana - è di quanto disturbi come ansia e depressione siano molto frequenti nelle donne e nei pazienti che già avevano un’anamnesi positiva per le patologie mentali. E questo aumento di disturbi è correlato all’entità del danno che i pazienti hanno ricevuto e al supporto sociale che hanno ricevuto. Questo progetto dà un aiuto importantissimo come supporto dei cittadini per fare in modo che questi disturbi non diventino cronici. Si tratta di psicologi che vengono ospitati nei nostri ambulatori e questo serve a rendere i pazienti consapevoli del fatto che l’accesso alla cura del corpo è allo stesso livello dell’accesso alla cura della mente”.
“In questa seconda edizione del progetto dedicata in particolare alle popolazioni alluvionate - racconta Fiammetta Cosci professore associato di psicologia clinica dell’Università di Firenze - ci aspettiamo una partecipazione in particolare di una popolazione giovane e femminile molto esposta a questo evento traumatico. Eventi come un’alluvione rappresentano un fattore di rischio per la salute mentale delle persone, non solo per la giornata dell’evento ma anche per tutti gli eventi successivi legati al disagio e alle perdite. Ed è fondamentale contrastare gli eventi traumatici attraverso percorsi di cura”.